Stanotte ti ho sognata di nuovo, per l'ennesima volta. Eravamo a casa di tuo padre, tu arrivavi dal lavoro e mi trovavo in cucina e l'unica cosa che dicevi era "Ciao!".
Tu potresti dire:" Cosa cavolo dovevo dire?!?", ottima domanda. Mi ha fatto bene questo sogno, mi ha reso felice, almeno fino a quando non mi sono svegliata e ho capito che non era successo veramente. Che poi non so neanche perché te lo scrivo...oltre a non sapere se mai avrò il coraggio di mandarti sul serio questa lettera scritta in più giorni.
In realtà sta "cosa" somiglia più a un monologo visto che non ti sto chiedendo nulla e ti sto raccontando praticamente qualsiasi cosa.
Forse dovrei davvero lasciarti in pace fare finta che la nostra amicizia non sia mai esistita. Il fatto è che se fossi stata solo un'amica avrei anche potuto farlo ma non lo eri. Eri la mia migliore amica e per quanto io possa reprimere il ricordo, questo riaffiora sempre di tanto in tanto.
So di averti fatto stare male almeno due volte e sono certa di non essere nella posizione di chiedere perdono e questo lo so bene. Ho la strana convinzione che scrivendoti, non so, tu possa sapere che un po' ti penso.
Anche in questo caso sono mie supposizioni ovviamente...
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A te, a noi!
Non-FictionStoria di un'amicizia ormai finita ma che continua a esistere nel ricordo e nel sogno che possa ritornare tale.