Capitolo Venticinque

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La mattina seguente mi sveglio con il trillio insistente del mio cellulare, così ancora ad occhi chiusi avanzo verso il comodino con le mani, oltrepassando il petto nudo di Hunter e afferrando infine il telefono.

«Pronto?» la voce mi esce roca e impastata.

Seguono diversi secondi di silenzio dove io rischio quasi di riaddormentarmi così con il cellulare in  mano.

«Chi sei?» mi domanda una voce maschile che non riconosco.

«mh.. Avery?» dico sarcastica «sei tu che hai chiamato il mio numero..»

«Ah già.. Avery certo»

«Già» mi stropiccio un occhio e sospiro «E invece tu sei..»

«Cazzo è vero» sento ridere leggermente «sono Matt! L'amico di Hunter, ricordi alla festa? E questo è il suo telefono in realtà quindi..»

Rimango immobile qualche secondo a ragionare sulla sua frase, poi stacco con le sopracciglia corrucciate ad osservare la cover del telefono e quando non noto il mio classico rosa, strabuzzo gli occhi. Sono un idiota, è certo ormai.

«Avery ci sei?» lo sento in lontananza e cosi mi sbrigo a riavvicinare il telefono all'orecchio.

«Cavolo.. scusa, io stavo dormendo e sai» rido istericamente «comunque lo sveglio e te lo passo»

«No fa nulla, mi basta che fai da tramite senza svegliarlo. Devi dirgli che oggi pomeriggio deve sostituirmi, ho avuto un urgenza e non posso permettermi di mancare questo cliente. E' troppo importante e lascia veramente tanti soldi. Quindi dì che conto su di lui, visto che infondo mi doveva ricambiare lo stesso favore dalla settimana scorsa» ride «Gli lascerò un sms con l'orario e il posto di incontro. Per le cose primarie deve andare nella mia stanza, lui sa benissimo dove di preciso. Grazie dolcezza sei un angelo, a presto!» e in meno di un secondo attacca.

Non ho capito un accidente, ha parlato troppo veloce e in modo confusionario. Un cliente? Prendere robe primarie a casa sua?

Mentre ragiono sul messaggio da riferire, allontano il telefono dall'orecchio e di suo lo schermo si illumina, mostrandomi un messaggio ricevuto. Quando leggo però che l'emittente è una certa Jenna che sento il cuore fermarsi nel petto.

"Che fine hai fatto? Sei sempre il solito. Sono già sul posto io, sbrigati"

Chi cavolo è Jenna adesso?

Corrugo le sopracciglia e il respiro si fa accellerato mentre mi alzo con i gomiti.

Non ho mai sentito il suo nome uscire dalle labbra di Hunter.

Poi mi vengono in mente tutte quelle domeniche in cui Hunter non si univa a noi perché aveva un impegno personale e.. inizio a collegare le cose.

E' lei il suo impegno personale?

«Avery.. che combini?» la voce roca dal sonno di Hunter mi fa sussultare.

Volto lo sguardo verso di lui dove due occhi ghiaccio mi fissano divertiti.

Abbozzo un sorriso e decido di avvisarlo subito di quello che mi ha detto il suo amico per evitare di dimenticarmene.

«Ha squillato il telefono ed era il tuo amico Matt, dovevo informarti di un favore che avresti dovuto fargli oggi» la sua mano che prima accarezzava la mia schiena, d'un tratto si blocca «parlava di un cliente, ti avrebbe mandato un sms con orario e.. oddio mi sono già dimenticata in realtà»

Perché adesso dentro la mia testa c'è spazio soltanto per il nome di Jenna a lettere cubitali.

Si alza di scatto con il busto raggiungendomi e mi strappa il telefono di mano.

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