Prologo

77 3 3
                                    

Non so con precisione quanto tempo sia passato da quell'istante.
Tutto mi sembra sfuocato, sbiadito, come un ricordo lontano.
Non sento niente, la mia mente vorrebbe spegnersi, ma il mio cuore mi supplica di non farlo.
E io gli do ascolto. Nonostante ogni minuto la testa mi scoppi sempre di più continuo a combattere per non morire.

Già.
Questo almeno l'ho capito.
Sto combattendo per la vita.
Sono in coma.
Probabilmente in una di quelle stanze asettiche ospedaliere e ogni tanto viene a farmi visita qualcuno.

È venuto Cameron.
Anzi, viene spesso in realtà.
Si è seduto di fianco a me.
Mi ha dato un bacio sulla fronte.
Poi ha pianto sulla mia spalla.
Mi ha chiesto di non morire.
Mi ha detto che ho ancora tanto da fare.
Avrdi voluto dirgli di stare tranquillo, ma queste dannate parole sono intrappolate dentro di me.
Devo trovare la forza di farle uscire. Devo trovare la forza di farmi ascoltare.

È venuta anche Maria.
E come suo solito ha iniziato a parlare un casino.
Mi ha detto che senza di me è tutto più strano, tutto più triste.
Mi ha detto tante cose che adesso neanche ricordo con precisione.
Ha parlato per ore, fino quasi a farmi scoppiare la testa.
Avrei voluto dirle di fermarsi, ma anche se avessi potuto parlare, non l'avrei fatto.
Sapevo che questo era il suo modo di affrontare le cose.

È venuto anche la ragazza del bar, Chiara, anche se non so come abbia fatto a sapere che fossi in ospedale.
Mi ha guardato per un po' e poi ha cercato di fare conversazione in modo timido, ma mi rendo conto di quanto possa essere difficile se l'altro interlocutore non può neanche sentirti.
Ha detto che sa come mi sento e sa che posso sentire tutto. Avrei voluto sapere dell'altro, ma si è fermata lì.

Una volta è venuto anche Alan.
Non so se lui e Maria abbiano fatto pace, ma so che a lei ci tiene davvero.
Mi ha chiesto di svegliarmi.
Che senza di me tutti sembravano più tristi.
Che Maria non faceva altro che piangere e che non c'è la faceva più a vederla così senza poter fare nulla.
Che Cameron non dormiva e che Matthew era ingestibile.
Già Matthew.

È venuto anche lui in realtà.
Solo una volta.
Non ha parlato molto.
Si è seduto di fianco a me.
Ha sospirato.
Ha sospirato così forte che per un momento ho creduto che stesse per piangere.
Ma Matthew non è il tipo.
Matthew non piangerebbe mai per me.
Mi ha accarezzato la guancia.
Ho sentito il suo tocco leggero.
Quel leggero tremolio che cercava di nascondere come suo solito.
E ho sentito di nuovo il mio cuore battere per lui.
Forse se fosse rimasto più tempo sarebbe riuscito a svegliarmi, ma se n'è andato prima che potessi testarlo.

E a me non rimangono altro che i ricordi.
Sono quelli che mi tengono ancora ancorati a questa terra.
Ho sentito i dottori parlare con Maria.
Le hanno detto che le mie funzioni cognitive sono buone.
Che dovrei essere già sveglia e che dipende tutto dalla mia volontà.
Eppure ce la sto mettendo tutta.
Che non sia abbastanza?

Caro diario immaginario, sono passati altri giorni, forse mesi, non so.
Sto perdendo la cognizione del tempo e dello spazio.
Sento che dovrei fare qualcosa per salvarmi eppure non capisco cosa.
E non so nemmeno se voglio essere salvata.
Infondo so che sono solo un casino e che gli altri starebbero meglio senza di me.
Forse pinageranno per un po',
O forse si arrabbieranno contro tutto e tutti alla ricerca di una risposta.
Ma poi gli passerà.
Alla fine si va avanti.
Incontreranno altre persone e saranno felici.
Con o senza di me.
Infondo forse lo stanno già facendo.
Le visite in ospedale sono diminuite.
Ormai viene a trovarmi soltanto Maria una volta ogni due tre giorni.
Dice che non ce la fa più a vedermi così.
Matthew non è più tornato.
Cameron è l'unico che viene tutti i giorni.
Vorrei gridargli di lasciarmi andare.
Ma credo che anche se glielo urlassi, farebbe finta di non sentire.
È troppo testardo.
Lo è sempre stato.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 19, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Like a HurricaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora