Musino (gattino?)

13 2 0
                                    

Mentre poco fa lo fissavo, adesso faccio di tutto per non alzare lo sguardo, non voglio rischiare di incrociare i suoi occhi. Mi sento stupida, una ridicola!

-Che figura...- dico a denti stretti. Cinzia ride, e giuro che vorrei picchiarla!

Mi alzo dalla sedia -su andiamo!- le dico trascinandola letteralmente, mentre con la bocca piena tenta di dire delle cose indecifrabili.
Prendo lo zaino e il cellulare che avevo poggiato sul tavolino ed usciamo di lì.

-Ti guardava- disse Cinzia poi, mentre camminavamo senza una meta precisa.

-Chi?- chiesi confusa

-Quel tizio dentro il bar- continuò lei.

-Se certo come no, stava ridendo di me!- sbottai irritata

-Io dico dopo, quando tu non hai più alzato la testa, lui ti guardava- disse poi indifferente.

Davvero? E che aveva da guardare?
*****
{Mattino seguente}

- Sbrigati! È tardi- urlò mia madre dal piano di sotto mentre io stavo cercando di fare dritta la linea di eye-liner (ma senza successo)
-Cavolo!- sbottai irritata.
Sapevo di non poter perdere tempo, così come sapevo che non potevo marinare la scuola tutti i giorni!
O forse potev...

'no!' Urlò la Mia coscienza prima ancora che potessi farmi strane idee.
Uscii di casa correndo, e, per fortuna riuscii a prendere l'autobus per un soffio.
Cercai Cinzia con lo sguardo, ma senza successo, scommetto che ha fatto tardi un'altra volta!

Eccola lì, la mia amata scuola, mi è mancata tanto devo dire, tanto quanto un mal di pancia!

"Ehilà, bella bionda!" sentii urlare alle mie spalle, mi voltai e vidi Harry, il mio caro, carissimo compagno di banco sin dalle scuole elementari, un fratello per me!
-Harry!- lo abbracciai, forte! Quanto mi era mancato.
-Ma ieri dov'eri?? Mi sentivo solo!- mi disse fingendo tristezza, ridendo sotto i baffi.

È proprio vero, pensai. Quanto cavolo ci sentiamo soli quando manca il nostro compagno di banco? Nonché compagno di guai e di risate?

-Ehm... sono stata in giro ad oziare- risposi ridacchiando.
-Non ci posso credere...- mi disse sgranando gli occhi -Non puoi marinare la scuola senza di me! Traditrice- continuò scoppiando a ridere rumorosamente.

-La prossima volta ti avviso, promesso!-

-Brava bionda! Sbrighiamoci, la campana è suonata da un pezzo- disse tirandomi per un braccio.

Come sarebbe a dire che sono sempre in ritardo?  Anche quando non credo di esserlo?

Entrai in classe seguita da Harry.
Erano tutti già lì.
Tutti i miei compagni ma anche il professore. Quest'ultimo però era di spalle, intento a scrivere qualcosa alla lavagna.
Un professore nuovo forse, dato che non riuscii a riconoscere la sua chioma tra quelle dei professori degli anni passati.

-Scusi in ritardo, possiamo entrare?- sussurrai timida.
Lui si voltò ed io persi un battito.

Era lui, proprio lui.
Il tizio del bar. Quello che rideva del mio zucchero a velo sul naso.

Era un professore?
E soprattutto, come avrei giustificato il fatto che ieri mattina ero al bar invece di essere a scuola?

Ma forse non si ricordava neppure di me... anzi sicuramente. Chissà quanti studenti e persone varie incontrava durante il giorno...

Più pensavo, e più in viso ero certa di stare diventando di mille colori.
Cinquanta sfumature di rosso in diretta streaming sul mio viso.

-Non solo non è in grado di mangiare senza sporcarsi il musino, non è neppure in grado di arrivare in orario?- disse lui, forse leggermente divertito.

Oddio.
Oddio.
Oddio.

Volevo morire.
Ricordava, fin troppo bene. E mi aveva appena umiliata davanti a tutta la classe ma poi...

'musino'? Mi ha scambiato per un gatto questo tizio qui?

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Apr 14, 2019 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

(S)conosciuta.Where stories live. Discover now