avevo 22 anni, mi ricordo che quella mattina mi alzai sentendo dei spari, uscì dalla tenda e era un incubo, le immagini dei miei compagni mutilati e uccisi , io ero un ragazzo che voleva diventare dottore, perché perdi mia madre per una malattia mortale, ho passato momenti davvero terribili che ancora oggi mi mangiano dentro, ho dovuto uccidere per il nostro paese, i miei compagni mi chiamavano femminuccia, perché a molte persone ho salvato la vita, che per loro non ho avuto le palle di ucciderli, invece lo facevo perché non era giusto uccidere persone indifese e disarmati solo per il gusto di farlo, no non ero d'accordo però dovetti stare in silenzio, io ho visto le peggiori cose che preferisco non dire, perché solo al pensiero mi fa male dentro, sono pentito di quello che ho fatto, perché chi si ritirava veniva fucilato, io ero un ragazzo non potevo fare niente per comabiare le cose, ero solo un oggetto, non vale o niente per il mio paese, ero solo un vitello da mandare al macello, ragazzi più giovani di me vennero uccisi a miaia, ragazzi che venivano presi e picchiati dai soldati nemici.
La guerra per il era il modo più facile di risolvere i problemi e i conflitti, sono morte milione di persone, tra bambini, donne e anzieni, padri di famiglia, ragazzi giovani che piangevano la notte e i pianti erano cosi intensi che la notte non riuscivo a dormire, io ero spaventato ho passato 3 anni di inferno, finalmente arrivarono gli americani e la guerra Fini, era il 25 aprile 1945, io ero distrutto dentro, tutti quei ricordi mi scorrono in testa, diventai sordo per colpa delle bombe e dei mortai, la mia famiglia morì, si salvo solo mio fratello minore che aveva solo 13 anni, casa mia venne distrutta dalla guerra, non mi era rimasto più nulla.