heavenly bodies

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La fioca luce di quel mattino attraversava le tapparelle, illuminando così la piccola stanza. La camera era da sempre stata disordatinata, i libri sparsi sulla scrivania, i vestiti malamente gettati sulla sedia o per terra. Disordinata, un pò come il giovanotto al quale le apparteneva. Il ragazzo dormiva beatamente sul suo letto, un piede fuori dal letto e le coperte buttate sul pavimento.

La porta della sua camera si spalancò, svegliando il ragazzo dal suo dolce sonno. 'Hyung! Hyung svegliati, è il primo giorno di scuola!' il ragazzo grugnì, rigirandosi dall'altra parte e dando le spalle al piccolo bambino.

'Avevi promesso che mi avresti accompagnato!' il bambino incrociò le braccia al petto, mettendo il broncio.

Jungkook si rigirò nuovamente, aprendo lentamente gli occhi e prestando attenzione alla voce che lo aveva svegliato dal suo sonno. Guardò il bambino di fronte a se, chiudendo per un istante gli occhi ed sospirando, per poi mettersi seduto.

Il piccolo sorrise e 'Sbrigati, la nonna ha quasi finito di preparare la colazione' disse, prima di uscire dalla stanza.

Jungkook si passò una mano tra i capelli castani, alzandosi dal letto e dirigendosi verso il bagno.

'La cometa orbita sempre più vicina alla nostra Terra, gli esperti affermano che dal prossimo mese, precisamente il 20 aprile, questa raggiungerà la distanza minima in modo da poterla vedere ad occhio nudo! Non è fantastico, Signorina Joy?'

Jungkook non badava molto al telegiornale, in quel momento trovava molto più interessante il piatto di ramen e kimchi davanti a se.
'Hyung hai visto? Non vedo l'ora di vederla! ' Jiho continuava a tirare per il braccio il fratello. A differenza di Jungkook, lui ne era esaltato.

Sbadigliò per poi mettersi in bocca un pò del pasto ancora caldo. Se non ci fosse stato suo fratello a urlare e a tenerlo sveglio, molto probabilmente ora si sarebbe ritrovato con il viso immerso nella ciotola a dormire.

Qualche minuto dopo, i due fratelli si trovavano fuori casa, uno zaino sulle spalle diretti verso la scuola elementare. Quando arrivarono, Jungkook salutò il minore, per poi estrarre dalla tasca il telefono.

Da Jungkook.
A Lady Jin.
Dove sei?

Prese le cuffiete dalla tasca della felpa e lentamente iniziò a dirigersi verso la sua scuola. Il cielo quel mattino era azzurro, il Sole splendeva alto nel cielo e già molte persone erano per strada. Jungkook aveva sempre visto Busan come una città tranquilla e noiosa, per questo non appena avrebbe guadagnato qualcosa con il suo lavoro part-time si sarebbe trasferito a Seoul, in modo da poter trovare opportunità nel mondo della musica.

Se questa era la vita che voleva Jungkook, d'altro canto c'era Jimin, al quale non piaceva la vita movimentata di Seoul e voleva trovare qualcosa di più tranquillo, per potere ballare senza essere disturbato dai rumori della città.

Anche Jimin quella mattina si era svegliato presto per potersi recare all'università. Aspettò Taehyung per qualche minuto davanti al solito pet cafe, vedendolo poi arrivare dal lato opposto della strada.

Taehyung era il migliore amico di Jimin da praticamente tutta la vita, e se c'era una sola parola con cui descrivere il ragazzo, era semplicità. Era quel tipo di persona che vedeva sempre il lato positivo delle persone, si accontentava delle piccole cose. Ed era anche attraente. Non quel tipo di bellezza che ti giri a guardarle, semplicemente aveva un qualcosa che lo rendeva diverso.

Jimin gli sorrise quando lo raggiunse, e insieme fecero il tragitto verso scuola.

Jungkook e Jimin avevano due vite completamente diverse. Il primo era pieno di energia, secondo lui bisognava semplicemente vivere la vita senza preoccuparsi troppo del domani, cosa che invece avrebbe iniziato a fare da li a poco. Il secondo invece puntava sempre alla perfezione; la sua giornata doveva essere organizzata in modo da non rimanere indietro con il programma scolastico, non sapendo che però doveva preparsi a seguire uno stile di vita diverso.

Quella sera i due ragazzi, seppure in città diverse, si trovarono sotto lo stesso cielo, i nasi rivolti verso le stelle e i gli occhi curiosi a scrutare quei lontani luccichii. Entrambi immaginavano di avere la vita di un altro ragazzo, per potere inseguire i loro sogni. Sotto lo stesso cielo, guardando le stesse stelle, i due ragazzi pregarono di poter vivere la vita che volevano.

Quella notte gli astri celesti gli ascoltarono.

Ciao a tutti, come ho già detto, vorrei precisare che per scrivere questa storia ho preso spunto da 'Your Name', nonchè mio film-anime preferito che vi consiglio assolutamente di vedere! Spero che questa storia vi piaccia e nel caso di errori di ortografia mi scuso in anticipo.
-M ♡

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 19, 2019 ⏰

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