Uscì di casa correndo. Causa? Solita, stupida, litigata con lui.
Prese la moto e si rinchiuse in quel solito posto per farsi passare l'arrabbiatura, ripartì poche ore dopo per poter arrivare all'appuntamento con la band in tempo, ma non ci riuscì quel giorno, Harry Styles.
Louis Tomlinson lo stava cercando incessantemente al cellulare mentre l'altro veniva portato in ambulanza a tutta velocità nel primo ospedale attrezzato a quel tipo di incidente.
Sentiva qualche volta le persone, estranee a lui, urlare << Non c'è più battito, non lo sento >> e gli faceva male, forse meno male della litigata con il suo amico, se così poteva chiamarlo, Louis.
Buttò il telefono sulla poltroncina dello studio di registrazione mentre Liam Payne entrava con i colleghi e amici Zayn Malik e Niall Horan, quest'ultimo si bloccò improvvisamente alla vista dell'amico e collega appena sedutosi sulla poltroncina con le mani sulla testa e << Louis, c'è qualche problema? >> domandò preoccupato.
<< Nessuno, solo Harry. >> Rispose Tomlinson alzandosi e mettendo le mani in tasca.
Questa volta a parlare fu Zayn: << Mi dispiace, cosa è successo? >>
Louis cominciò a fissarli e riprese il telefonino, compose il numero di Styles e accostò all'orecchio dei tre amici il suo oggetto che stava blaterando la stessa frase ad ogni suo, inutile, tentativo: "Il cellulare della persona da lei chiamata, risulta al momento spento o non raggiungibile, lasciate un messaggio, dopo il segnale acustico."
Aggiunse un << da ore >> quasi impercettibile agli altri tre.
<< Magari vuole rimanere solo. >> provò a rassicurarlo Payne.
<< No, non è così, lui non farebbe così. Mi parlerebbe, lo sapete. Proverebbe a chiarire. >> Disse cercando di non far uscire tutta la preoccupazione, forse voleva tenerla per dopo, se l'assenza del suo compare si sarebbe allungata.
Si fece avanti di nuovo il primo ad aver parlato e disse: << chiarire, che cosa? >>
Louis si sedette, mise le mani sulla faccia e dopo averle tolte si rialzò con fare nervoso dicendo: << abbiamo litigato, ma è stata una sciocchezza, una cosa di poco conto. Domani dovevamo stare insieme, ma i manager mi hanno detto di stare con Eleanor per non destare sospetti. >>
<< Oh mi dispiace Lou... >> sussurrò Liam.
<< Lasciagli un po' di tempo e poi torna lui, credimi. >> Saltò fuori Malik, credendo alla sua affermazione meno del dovuto.
<< Si, avete ragione. Cominciamo a provare? >> domandò Louis con la fretta di distrarsi.
Sorrisero tutti, anche se, se possibile, più preoccupati di lui. Era tutto vero, Harry non era il tipo di ragazzo che faceva così, gli piaceva la vicinanza dei suoi cari, se la prendeva ma non riusciva a stare senza i suoi amici; se poi questo amico si chiamava Louis Tomlinson, non c'era scusa che tenesse, se stava male doveva per forza averlo a fianco.
Cominciarono a provare i quattro amici, senza il sostentamento del ragazzo con la voce roca, quello che aveva molti assoli nelle canzoni. Il ragazzo che faceva sorridere milioni di ragazzine nel mondo. Quello stesso ragazzo che ormai aveva finito la sua corsa in ospedale, ancora vivo, ma non più cosciente.
I medici lo portarono in rianimazione. Fecero il possibile mentre la polizia era giunta sul posto dell'incidente per capire la dinamica. Potevano vedersi due mezzi, una moto contro un muro e una macchina addosso ad essa, con il muso premutosi al fianco.
STAI LEGGENDO
Upwind {~Larry~} [Completa]
Fanfiction"Harry, lasciami amarti come se non ci fosse un domani. Torna da me, ti prego."