Sigarette

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10 Marzo.
Spero tu possa trovare
un'altra persona
che ti renda felice
e che non sia io.

Non mi è mai piaciuto il tuo modo di pensare.
Volevi far prevalere le tue idee, pensavi che fossero sempre gli altri nel torto e tu nel giusto.
Erano sempre gli altri a sbagliare, e non capivi mai quando dovevi abbassare il muro dell'orgoglio e chiedere soltanto scusa.

-Ho esagerato?
-Tu che dici, Mattè? L'hai fatto, di nuovo, e nonostante lo sapessi hai continuato a insistere.
-Lo so, sono un coglione.

Ma dirlo così non bastava.
Lo dicevi solo per farti compatire.

Il nostro incontro fu molto casuale e inaspettato.
Fumavo la mia solita Marlboro gold prima di prendere il tram, ma non riuscii a finirla perché tu in un lampo mi passasti vicino e me la feci cadere.
È esattamente così che sei entrato nella mia vita; come un lampo che ti percorre tutto il corpo, lasciandoti una scarica elettrica fino a disorientarti.
Salii sul tram, avevi già preso posto.
Io mi sedetti un posto più avanti del tuo, incazzata con te per colpa della tua non curanza.

-Mattè, l'hai vista quella? È figa, no?
-Non è male.
-Non è male? Ma l'hai guardata bene prima?
-Abbassa le voci, ti sentono.

Mi scappò una risata.
Quel ragazzo non stava zitto un secondo, e ad ogni commento alzava la voce senza rendersene conto.
Tirai fuori le mie cuffiette ed il mio libro, misi la riproduzione casuale e ripresi la lettura da dove mi ero fermata.
Sentii picchiettare sulla mia spalla, mi girai ed eri tu, mi tolsi una cuffia.

-Che ascolti?
-Ehm, Faraway di Salmo. La conosci?
-Ti piace Salmo?
-Sì. Comunque mi chiamo Alice.
-Matteo.

Sai, all'inizio tutto sembra bello, forse perfetto, che ti sembra di vivere in una di quelle storie d'amore che dureranno per sempre.
Cazzate.
È solo l'illusione della felicità momentanea.
Eravamo così belli insieme, ripensarci mi mette nostalgia.

Le mattine seguenti le passammo insieme.
Solita sigaretta, solito posto, solite persone.
Tu non avevi mai sigarette ed io avevo sempre il pacchetto pieno.

-Sono in debito con te per le sigarette.

Poi ti sei sdebitato quando sei venuto da me con un tuo amico.
Le tue Camel blue, le ho odiate dall'inizio.
La nostra storia è stata veloce, intensa, rapida. Forse troppo.
Forse avevamo corso un po' troppo, che dici?
Le giornate passate insieme, i messaggi la sera, le chiamate.
Quei messaggi man mano che la nostra storia andava avanti venivano a mancare sempre più, le chiamate duravano solo pochi minuti.

-sono in giro con amici, ti cerco più tardi.

Ma un tuo messaggio non mi è mai arrivato quel giorno.
Ci vedevamo ogni giorno.
Dovevo venire io a casa tua, dicevi che non ti trovavi bene a casa mia.
Pomeriggi interi fatti di silenzio, altre volte fatti di rabbia, altre ancora di risate.
Eravamo una confusione totale io e te.
Io con le mie insicurezze e tu con la tua incapacità di provare emozioni.
Non siamo mai stati una coppia perfetta ma in un modo o nell'altro funzionava sempre.
La verità è che rimarrai sempre dentro di me, una parte di me sarà sempre tua.
Ci siamo consumati come le sigarette, io bruciavo tra le tue mani e tu ti sei scottato.
Sapevi a cosa saresti andato incontro, ma non fino in fondo.

Arriva l'estate ma tu rimani l'invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora