Capitolo 1- Nessuno mette i piedi in testa a Sofia Parker

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Mi lascio cadere sul letto sbuffando, sconfitta. Oltre alla nausea perché non ero più abituata a fare colazione così presto, sono anche nervosa per l'incidente appena avvenuto con il mascara, che mi causa ritardo, e il fatto che non sappia minimamente cosa indossare oggi. Se ieri sera, dopo aver impostato la sveglia, mi fossi ricordata che oggi sarebbe stato il primo giorno di scuola, avrei preparato i vestiti. E invece eccomi qui, la mattina dell'inizio del mio ultimo anno, a non sapere cosa mettermi. Mia sorella spunta e si appoggia sullo stipite della porta.

"Cos'hai, sorellina, non sai cosa mettere oggi?" Dice lei, con un'espressione strafottente dipinta in viso. "Sparisci." Potrò sembrare anche stronza, ma chi non la conosce come la conosco io non può sapere.

Sospira e si mette davanti al mio armadio. "Vediamo un po'. Più o meno cosa avevi intenzione di mettere?" Stavolta sospiro io, "Jeans e t-shirt" "Oh, ma andiamo! Sei all'ultimo anno, almeno il primo giorno devi essere presentabile. Prendi da me!" ride e gira attorno a sé stessa facendo svolazzare il suo vestitino azzurro. E' cosi si cura di sé che a volte penso che sia finta. E' sempre stata migliore di me, per i miei genitori, ma anche per me, già da quando, all'asilo, hanno consigliato ai miei di farla andare a scuola un'anno prima, cosa che hanno fatto, è diventata palesemente la loro figlioletta preferita. E io sono solo Sofia.

"Ehilà...?" Mi risveglio dai miei pensieri e la guardo male, per poi alzarmi e iniziare a spingerla verso la porta. "Fuori da camera mia, subito." riapro l'armadio e tiro fuori dei jeans larghi, che mi fasciano abbastanza bene i fianchi, e una t-shirt bianca, mettendola dentro, il tutto abbinato alle mie Vans Old Skool. Lascio i miei capelli rossicci ondulati e, fatto ciò, prendo il mio Eastpack nero e me lo butto in spalla, raggiungendo Harry, che è appena arrivato in macchina davanti casa mia, dopo aver dato un bacio sulla guancia a mia madre.

"Signorina" Dice lui, baciandomi una guancia. "Come è andata stanotte?" "Bene" dico. Harry è l'unico a sapere dei miei incubi a parte i miei e le mie due migliori amiche, e questa estate abbiamo dormito insieme spessissimo principalmente perché lui voleva assicurarsi che dormissi serena.

Arrivati alla Santa Monica High School, corro agli armadietti dalle mie migliori amiche, Jessica e Hannah.

"Ehi J, ciao H" Prima che possa finire, Jessica si fionda su di me lancia le braccia attorno al collo, stringendomi in un abbraccio tra il suo metro e settanta e i suoi lunghi capelli neri, con ancora le quasi invisibili sfumature blu della tinta fatta male di un anno e mezzo fa. Ci eravamo appena ritrovate, me lo ricordo ancora.

"Non ci vediamo da soli due giorni, J" Rido. "lo so, ma mi siete mancate tantissimo!" dice lei, sciogliendosi dall'abbraccio. "Anche tu" ammetto, e i suoi occhioni blu si illuminano.

"E io non ti sono mancata?!" Dice la mia migliore amica facendo il broncio e spuntando dietro la moretta. "ma certo che mi sei mancata!" trillo, buttandomi tra le sue braccia, e sento il suo corpo vibrare in una risata.

***

Il primo giorno non è andato affatto male, non avevamo granché da fare e abbiamo avuto solo tre ore, perciò io e le ragazze abbiamo deciso di fare shopping fino all'ora di pranzo.

"Non posso credere che questo sarà il nostro ultimo anno" dice tristemente Hannah addentando il suo toast. "Già, e anche se non vedo l'ora di andarmene non voglio che i giorni volino così in fretta come questi primi tre" aggiunge Jessica.

Harry, seduto accanto a me, non sembra particolarmente interessato, è troppo concentrato sul suo cheeseburger per darci ascolto. Sono passati tre giorni, e i professori hanno già iniziato a ricordarci che nessuno può permettersi insufficienze e noncuranza allo studio, perché ci sono gli esami e bla bla bla...

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 04, 2019 ⏰

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