ɪ ᴊᴜsᴛ ᴡᴀɴᴛᴇᴅ ᴛᴏ sᴀʏ... | Jenlisa

The beginning

Tutto è iniziato quando, per la prima volta la vidi. Diamine se era bella. Ma in effetti, lo è sempre stata. Perfetta in ogni cosa indossase, struccata o con il trucco, con ogni difetto possibile, riusciva ad essere sempre perfetta ai miei occhi. E ci riesce tutt'ora, del resto... Lei è una principessa, una principessa di nome Kim Jennie.

Ma direi di fare un passo indietro.
Un passo indietro di tre anni fa.
Prima ancora di vederla.
Prima ancora di sapere a cosa, o meglio, a chi andassi incontro.

Prima ancora che iniziasse tutto.

Ai tempi avevo soltanto 14 anni e la YG entertainment, una grande agenzia di Idols in corea del sud, aveva deciso di fare delle selezioni internazionali. Vennero annunciate le audizioni in Tailandia.
Ho sempre amato il ballo, è la mia più grande passione da sempre. Non c'è mai stato praticamente un singolo giorno in cui io non abbia ballato. Perciò, mi misi a pensare.

"E se facessi un audizione?"

E fortunatamente, si. Decisi di farla. Quel giorno, altri migliaia di ragazzi tailandesi ebbero la stessa mia idea. Dopo aver fatto la mia audizione e una lunga attesa, finalmente mi chiamarono. Mi dissero che fui presa.

Si, esatto.
Lalisa manoban, una semplice ragazza tailandese come me, fu accettata da una nota agenzia coreana chiamata YG entertainment!

La mia felicità e soprattutto sollievo aumentarono, quando venni a sapere che fui l'unica, in Tailandia, ad essere stata accettata quel giorno.
Allo stesso tempo ero un po' triste e spaventata perché avrei dovuto lasciare la mia casa, la mia famiglia e tutti i miei amici, e chissà quando li avrei più rivisti. Mi spaventava il fatto di dover andare in un paese straniero senza saper parlare la lingua, da sola, senza nessuno. La sera andai in camera mia e vidi mia madre preparami la valigia mettendoci dentro delle felpe che non mettevo mai per via del clima molto caldo qui in Tailandia.

"sai, fa freddo li" mi disse sorridendo.
Era felice per me ma glielo leggevo negli occhi che era un po' triste, e questa cosa mi mise ancora più in ansia. L'indomani insieme ad entrambi i miei genitori andammo all'aeroporto, loro mi avrebbero accompagnata fino in Corea.
Io avrei voluto mettere le cuffiette e godermi il viaggio guardando fuori dal finestrino, ma ho preferito trascorrere il poco tempo che mi rimaneva con i miei genitori.

"attenzione a tutti i passeggeri, stiamo per atterrare all'aeroporto di Seoul, restate seduti"

Eravamo arrivati. Non riuscivo a crederci, sarei davvero diventata una trainee? Wow.