Skylar Ryders vi da un consiglio. Quando si tratta di mestruazioni non fidatevi mai e poi mai del calendario. MAI.
Io l'avevo fatto. Quando il mio umore era diventato cattivo come uno yougut in frigo dalla seconda geurra mondiale ed avevo avvertito fitte al basso ventre, avevo pensato bene di guardare il calendario, il quale diceva che 'le vecchie' sarebbero passate tra una settimana. Ed io mi ero fidata.
Ecco perché adesso alle 8:15 mi ritrovavo chiusa nel bagno della scuola con i crampi alle ovaie ed mar rosso che mi sfociava tra le gambe.
Non avevo dietro un cazzo di assorbente ed i due angioletti avevano deciso di andarsene a fanculo appena ero uscita fuori di casa.
Ero in ritardo per la lezione di chimica, ma non potevo andare in giro lasciandomi dietro una bella scia rossa come i soldati feriti nei film.
Inoltre i miei pantaloni non erano più grigi, ma di un fantastico rosso carminio che s'intonava perfettamente con le mie mutande un tempo bianche.
Ma che gran merda rossa.
Per quanto mi dispiacesse ammetterlo, solo i due cretinetti con gli occhi che brillavano avrebbero potuto salvarmi in quel momento.
Feci l'unica cosa che potevo fare, oltre che tapparmi la vagina con la carta igienica.
«Louis! Harry! Dove siete? Ho bisogno di voi!» chiamai a gran voce, sperando che da fuori nessuno potesse sentirmi, a parte loro.
Sospirai ed aspettai che apparissero dal nulla nel giro di qualche secondo, come loro solito.
Aspettai.
Attesi.
Aspettai.
Attesi.
Aspettai.
Dopo aver contato fino a cento ottantré, capii che forse non mi avevano sentita o che non sarebbero proprio arrivati.
«Vi prego venite ho la figa che mi esplode di sangue» mormorai rassegnata.
«Ma che schifo»
«Guarda che é la natura umana»
«Fa schifo lo stesso»
«Sei un insensibile»
Per la prima volta ero felice di sentirli discutere.
«Non lo ascoltare, Puffetta, dove sei?» mi chiamò Louis.
«Terza porta, ma non provare ad entrare!» strillai.
«Calma, Puf, calma» Sentii la voce profonda di Harry.
«Quindi... Come si procede?» chiese Louis.
«Ho bisogno di un assorbente e di pantaloni e mutandine pulite» borbottai seduta sul cesso.
«Bene, Harry andrà a cercare uno di quei cosi, mentre io ti pulisco i vestiti» istruì 'Occhiblù'.
«Ma io non so nemmeno come cazzo é fatto un... assorbente» Ricciolo pronunciò quella parola come se fosse stata una maledizione.
«Preferisci avere a che fare col sangue uscito dalla sua vagina?!»
«Vorrei solo ricordarvi che io sono dall'altro lato della porta e che vi sento!» vociai.
Ci furono vari istanti di silenzio e poi sentii Harry mormorare un "Vado" davvero poco convinto.
Io fissavo la porta con insistenza, aspettando l'ormai famoso assorbente. All'improvviso una mano spuntò fuori dalla platica verde della porta e, dopo qualche istante di sgomento, capii che si trattava di Louis.
«Passami la robaccia» asserì.
Senza fiatare, un po' per il cattivo umore, un po' per l'immensa vergogna, mi sfilai e poi gli passai i miei indumenti macchiati di sangue.
Sentii qualche scoppiettio, uno strano suono che assomigliava ad un 'Pop' e poi Louis che schioccava le dita un paio di volte, prima che la sua mano ripassasse attraverso la porta con i miei pantaloni e le mie mutandine, entrambi lindi e puliti.
«Grazie» borbottai sotto voce.
«Prego piccoletta» rispose con la sua voce acuta.
A quel punto scese il silenzio.
Mi resi conto che ormai la prima ora di lezione era andata a farsi un giretto con i tacchi a spillo, che il silenzio iniziava ad essere imbarazzante, un po' come quando scorreggi in pubblico e tutti ti guardano malissimo, e che Harry ci stava mettendo un po' troppo, forse si era perso nel fantastico mondo di "Lines è, creato dalle donne per te".
«Quanti anni hai?» chiesi, giusto per spezzare quel silenzio che iniziava ad infastidirmi.
«Quattrocentoventi» disse.
«Porca troia - esclamai - non si direbbe...» Che affermazione stupida.
«In realtà corrispondono a ventun'anni terrestri, quindi non c'é da sorprendersi troppo» spiegò.
«E Harry?»
«Lui ha Trecento ottant'anni... Cioé diciannove»
«Come vi siete conosciuti?» La mia curiosità iniziava crescere.
«É una lunga storia» sospirò e potei in qualche modo percepire che l'argomento non era proprio dei suoi preferiti. «Harry sta per tornare» disse all'improvviso.
«Come fai a saperlo?»
«Lo sento»
Qualche secondo dopo un fortissimo odore di liquirizia si propagò nell'ambiente.
«É questo?» chiese Harry con voce affannata.
«E che ne so io, chiedilo a lei...»
La mano di Harry che stringeva un assorbente ancora incartato passò attraverso la porta.
Lo afferrai velocemente.
«Grazie mille» sussurrai.
Era decisamente la cosa più imbarazzante che mi fosse mai accaduta.
Fosse dipeso da me, sarei comunque rimasta chiusa lì dentro, per di non farmi vedere da quei due.
Minchia.
N.d.A.
Allora. Trovo questo capitolo terribilmente noioso, ho cercato di salvarlo in qualche modo, ma no, non ce l'ho fatta. Ecco perché il risultato é questa piccola merdina.
Prossimamente (tra qualche capitolo) entrerà in scena un nuovo personaggio e... Sorpresa, un nuovo angelo!
Chissà chi é, nessuno lo sa... Aspetta, io lo so.
Come sempre grazie a tutte/i voi, che vi prendete la pena ed il tempo di leggere le mie storie. Grazie a chi vota e commenta.
Poi... Vorrei conoscervi...
Come vi chiamiate? Il vostro nome ha una storia? Io sono Elvira Masseny [Si pronuncia Massenì]
Il primo nome me l'hanno messo semplicemente perché, secondo loro suonava bene (a me fa schifo).
Il secondo é un nome tipicamente dell'Africa dell'Ovest, in lingua malinké, e significa 'Il mio tesoro'.
L'hanno scelto per ricordare le origini di mia madre... Perché io sono un miscuglio unico... Ma questo ve lo racconto la prossima volta :-)
E...
Ultimo, ma non per importanza, scusate gli errori...
Hihihi, non poteva mancare.
Ciao,
- Pygeon xx (più pazza del solito)
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My angels
RomanceSkylar ha non uno, ma ben due angeli custodi. Due bellissimi angeli, che hanno il compito di renderla felice e di proteggerla da qualsiasi pericolo. Il problema? Sono insopportabili. Sono invadenti ed appaiono dal nulla nei momenti meno opportuni, m...