Otto- Nuovi amori

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I giorni si stavano facendo sempre più difficili, Erick grazie alla sua bellezza e alla sua simpatia era diventato il ragazzo più popolare della scuola, il che significava sempre più amici, sempre di più gente intorno a lui. Ora ero come un fantasma per lui, e per me era lo stesso...se non c'è qualche volta ci parlavamo solo per darci consigli su come conquistare il cuore del mio Dorian.
Lo osservavo giorno dopo giorno, come cambiava il suo atteggiamento, più burbero, distante, e alquanto arrogante. Da qualche mese a sta parte sembrava che si fosse proclamato il re del mondo: una ragazza bella ogni sera, fumo, alcol di ogni tipo, e una nuova sbronza quasi ogni sera che usciva. Si è persino fatto un tatuaggio, cosa che l'Erick di sedici anni non avrebbe mai fatto; si era fatto tatuare una piuma sul muscolo del braccio sinistro, molto più pompato grazie alla palestra, rispetto a qualche mese fa.

<<Hey! Sta sera c'è una festa al club vieni?>>
Le lezioni erano già finite, e il programma della mia giornata era rafforzare ancora di più il rapporto che io e il mio letto avevamo.
La sua mano possente mi stringeva il polso, credo che sotto a quelle dite massicce la mia pelle stesse diventando rossa talmente stava stringendo.

<<Una festa in quel lurido postaccio? No grazie...>> risposi lanciandogli un'occhiata.
Non avevo più simpatia per le feste e passare la serata in un angolo, a guardare il mio ex migliore amico, perché ora non so più se definirlo così, a limonarsi qualche ragazza da tette e culo rifatti, non era nei miei piani di vita.

<<E dai Brook, ci sarà anche Dorian e la tua occasione! E poi sarà una scusa per passare un po' di tempo insieme>>
So già che non mi degnerà per tutta la serata, ma solo il fatto che c'era Dorian forse mi permetteva di andarci sta sera. Forse se sarei riuscito a persuaderlo con il mio fascino femminile non avrei passato tutta la festa a socializzare con un angolo ammuffito del locale.

<<E va bene!>> sapevo già che mi sarei pentita, e a quella risposta sul volto di Grenville apprí un bellissimo sorriso, l'unica cosa che era rimasta di lui intatta.

Non ero per niente convinta di partecipare sta sera all'evento, però ripensando a quel bellissimo sorriso la voglia mi ritornava di festeggiare.
Misi a soqquadro il mio armadio, ero convinta di avere un particolare vestito, ovviamente mai messo e così dopo vari minuti di ricerca lo trovai piegato in un angolo. E lo indossai.
Si trattava di un vestito che mi avevano regalato al mio compleanno, non ricordo chi ma so solo che quando aprí il pacchetto diedi dello stolto chi mi aveva fatto questo regalo. Di certo non avrei mai più immaginato che una ragazza mascolina, e tutto felpe e pantaloni della tuta come me, indossasse un giorno un capo di tale femminilità così.
Mi guardai allo specchio titubante, e il vestitino total black delineato solo da una cintura color oro e una minigonna, fece saltar ai miei occhi per la prima le curve ben delineate del mio corpo, le gambe belle snelle e uno scollo alquanto sexy.

Arrivai al locale, il club distava parecchio dalla comunità.
La musica era così alta che anche da fuori mi aveva già assordato i timpani, per non parlare poi di tutti di calli che queste scarpe odiose con tacco in tinta con il vestito mi avevano già fatto venire ai piedi. Ero preoccupata ad entrare, per la prima volta avvertivo un grande senso di disagio, fuori posto, e le mie mani affusolate e sudate ne erano la conferma.
Aspettai qualche minuto prima di entrare, nel parecchio accanto stavano arrivando sempre più macchine di ogni genere, belle, grandi, rumorose ma nessuna era al pari della roadrunner rosso fuoco di Erick parcheggiata in bella vista.
Da quei colossi uscivano ragazzi più o meno della mia età, alcuni soli e alcuni accompagnati da stra fighe pazzesche. Mi domandavo se fossero tutti amici Er, oppure è gente che venuta a conoscenza della festa non sapendo cosa fare hanno deciso di rintanarsi qui.
Il pub era sotto terra, per entrare prima dovevi passare sotto a una tettoia e poi scendere la montagna di scalini che ti divideva dalla tranquillità della sera, dall'inferno. Presi un bel respiro e alla fine scesi.

Appena scesa già sentivo dei forti maldi testa, probabilmente causati dalla luci stroboscopiche che cambiavano di in continuo del locale. Il posto era super affollato, pieno di gente che si muoveva e si dimenava, gente già ubriaca marcia al bancone, fidanzati pomiciosi sui divanetti in pelle, e cubiste svestite o quasi che si destavano nelle loro migliori performance attorno al palo.
Mi addentrai nel calvario e cercai qualcuno che conoscessi in mezzo alla folla, poi in mezzo tutta la valanga di persone riuscí scorgere Erick, Dorian e un altro ragazzo seduti ad un tavolo.

<<Ciao!>> Urali per farmi sentire.

<<Brook! Finalmente! Vieni qui!>> Erick tirò fuori nuovamente uno dei suoi sorrisi e con la mano fece segno di accomodarmi vicino a lui.

<<Un gin tonic per la ragazza!>> gridò Er ad una cameriera che passava lì vicino.

<<Brook, questo è Steve, mentre Dorian non c'è bisogno che te lo presenti vero?>>
Il ragazzo che non avevo mai visto mi guardò attentamente, poi con gli occhi fece un cenno di saluto. Intorno tutti questi maschi cominciavo a pentirmi di indossare un vestito così scollato.

<<Brook? Brooklyn Jones? Oh, cazzo! Quasi non ti riconoscevo così>>
Poi in mezzo a tutto, la voce squillante di Dorian mi diede un forte scossone. Per la prima volta la mia cotta mi aveva fatto un complimento!

<<Bhe io vi lascio soli!>>
Feci per aprire la bocca per fermare il mio ex migliore amico che non mi lasciasse li da sola, ma prima che potessi farlo una mano ruvida mi accarezzò l'interno coscia scoperta dal mio vestito, e questo fu sufficiente per paralizzarmi.

<<Vuoi ballare bocconcino?>> non mi diede neanche il tempo di rispondere che mi trascinò in pista.
Stavo finalmente ballando con Dorian Hits! Il mio prospero petto era premuto contro il suo muscoloso, ma tutto ciò che sentivo era solo agitazione.
Mi ero immaginata tutto molto più diverso, avrei dovuto sentire le farfalle nello stomaco, avere la sensazione che nel mondo ci fossimo solo più io e lui mentre i nostri occhi si incrociavano...invece non facevo altro che cercare lo sguardo complice di Er per tutto il club.

<<Volevo chiederti scusa per quello che aveva fatto mia sorella qualche mese fa! E cavolo, volevo chiederti scusa se non ti ho messo prima le mani sul tuo culo! Non mi ero reso conto di quanto puoi essere figa!>>
Continuammo a ballare, a quelle parole non sapevo che rispondere; ringraziavo solo il cielo che le luci particolare nascondevano il mio imbarazzo scoppiato sulla mia faccia.

<<Senti, mi sono stufato di ballare che dici se prendiamo la macchina e ci andiamo ad appartare solo tu e io?>> ad un tratto quello sguardo duro da quarterback, si trasformò in uno sguardo di malizia accompagnato da quelle braccia possenti che mi circondavano la vita.
Appartati solo io e lui, il sogno di una liceale si stava per avverare, solo che ora non sentivo più tanto quel trasposto e quel desiderio di baciare e leccarle ogni centimetro del suo corpo come in prima liceo.

<<Ahm...aspettiamo ancora un po'>> cristo, volevo andarmene, ma non sapevo proprio che scusa inventarmi. Se sta sera non sarei finta sotto a Dorian starei diventata la zimbello di tutte le sue corteggiatrici per averlo rifiutato, invece se restavo avrei solo scopato con uno di cui non mi importa più nulla. Attratta fisicamente, ma per il resto solo ora vedo che non c'è nulla da poter amare in questo essere.

Ad un tratto tra tutte le teste ballonzolanti, e i corpi sudati dal ballo riuscì a scorgere Erick, che non aveva che altro la lingua ficcata dentro alla bocca di Katerina. Ora si che il mondo sembra che si sia fermato, ma solo per pugnalarmi mille volte nel cuore finché non sarei caduta a terra.
Non dovrebbe importarmi di chi si bacia, tutto il contrario vederlo limonare quella serpe incendió tutto un miscuglio di rabbia e gelosia repressa.

<<Sai, ci ho ripensato! Andiamocene!>> e trascinai fuori me e Dorian.

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