2. Un volto

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La mia primarelazione l'ho avuta durante il periodo delle medie, ai miei 14 anni. Credevo realmente fosse amore e forse lo era dal momento che non sono più stata ingrado di provare un sentimento così intenso nei confronti di qualcun'altro. Lui aveva due anni in più di me, il classico ragazzaccio della scuola quello con tanti amici, e con tutte le ragazzine, anche quelle più grandi, che gli ronzano intorno, persino i docenti avevano grande stima di lui, un po' alternativo e ribelle ma una persona che se si impara a conoscere bene è davvero splendida.

Io ero una delle tante, il mio gruppetto era stato formato per pura convenienza, chi non apparteneva a uno stile preciso finiva nel mio stesso giro.

Personalmente non mi interessava neppure, conoscevo solo il suo nome, Dylan.

È stato un incontro puramente casuale il nostro, in piscina, l'amico di "amici" e con grande stupore, da subito il mio disinteresse verso l'intrattenere una conversazione con gli altri e la mia precoce maturità intellettuale e moralista lo ha sedotto.

Abbiamo avuto un tira e molla per 2 anni, una coppia affiatata, tutti all'interno della scuola erano a conoscenza della nostra relazione ed eravamo persino sulle bocche di coetanei delle altre sedi. D'altronde, il ragazzo più amato dalla scuola è la ragazza senza nome era un accoppiamento davvero insolito il che ci rese la coppia perfetta.

Anche il modo di approcciarsi delle persone nei miei confronti era cambiato, non ero più una delle tante, ero "la ragazza di Dylan", e se anche non avevo ancora un nome, possedevo un volto.
Sono rimasta sorpresa quando ho scoperto che una delle ragazze che era solita bullizzarmi con il suo gruppetto, era anche lei, innamorata di Dylan, nel mio piccolo questa lo considerata un po' come la mia rivincita personale, anche se involontaria visto che non ne ero a conoscenza.

Ma, il mio desiderio masochista ha rovinato anche questo.

La mia espressione pareva apatica e infelice ed ovviamente questo si ripercosse anche all'interno della relazione, pure il sesso si svolgeva in maniera meccanica e da parte mia il sentimento non si manifestava più, ero diventata una bambola inanime, mi facevo semplicemente usare, il pensiero di poter essere rotta era l'unica cosa che mi dava piacere.

Continuai così fin quando raggiunsi il limite.

Faceva male.

Avere qualcuno che ti ama più di quanto ami se stesso, fare cose insieme e non riuscire a provare assolutamente nulla.

Sentivo solo il vuoto.

Faceva davvero male, quindi decisi di continuare il mio cammino da sola, nel rispetto di lui e con la speranza che lo stare da sola per un po' di tempo mi avrebbe riaccesa.

Dopo la storia con Dylan ho avuto altre due esperienze.

Il mio umore peggiorava di giorno in giorno e si concluse tutto nella medesima maniera.

Con l'avanzare delle stagioni che si posava sul mio corpo e che mi portava a vedere le cose in maniera più vivida, presi coscienza.
Qualcosa in me funzionava in modo sbagliato.











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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 26, 2019 ⏰

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