Capitolo otto - "Dalla parte dei Buoni"

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Ink aveva l'aria di qualcuno che aspetta da un'eternità.
<< Filamente! >>, esclamò non appena mi vide.
<< Che diavolo stavi facendo? Ti aspetto da un secolo! >>
<< Sono passati solo dieci minuti... >>.
Mi guardò, imbarazzato.
<< Comunque... >>, continuai io, << Dove andiamo? >>.
<< Oh, Error... oggi scoprirai quanto è difficile la vita di un guardiano >>.
Accennai una risata.
<< Pff... difficile? Quanto lavoro potrai mai avere... io sono qui! >>.
<< Oh! Così pensi di essere l'unico a crearmi problemi! Come sei ingenuo! >>.
<< I-ingenuo?! >>.
<< Già, ingenuo! Pensi di essere l'unico "cattivo ragazzo" che se na va in giro pensando di poter fare come gli pare? Oh, no... siete in tanti. Tantissimi! >>.
<< Ah, davvero?! >>.
<< Sì, davvero >>.
<< Ad esempio? >>.
<< Beh, ad esempio c'è Nightmare >>, iniziò a contare, << Killer, Dust, Blight, ogni tanto Fell, che però di solito preferisce creare problemi solo al suo universo... >>.
<< Oh... >>.
<< Poi c'è Horror, quello sì che è un pazzo psicopatico! >>.
<< Lui sarebbe un pazzo, eh... >>.
<< Già! Per non parlare delle varie Chara e persino di alcuni Gaster! >>
Continuò ad elencare persone finché non iniziai a rendermi conto di essere effettivamente soltanto uno fra i mille pericoli che minacciavano il Multiverso abitualmente.
Mi fece sentire... strano.
Come se fossi inutile.
<< Ok, ok, ho capito, basta! >>.
<< Mh? >>.
<< Ho capito, non sono l'unico che combatti... è chiaro >>.
<< Oh, Error... sei geloso? >>, rise.
<< Ma che ca— no! >>.
Rise ancora di più.
<< Comunque, un paio di loro ti starebbero anche simpatici... dovreste lavorare insieme! >>.
<< Pff... non sono uno che lavora in compagnia, grazie... e comunque... non sarebbe controproducente per te? >>.
<< Riuscirei comunque a gestirvi >>, strizzò un occhio.
Dannato complesso di Dio.
<< Quindi... che facciamo? >>, chiesi.
<< Andiamo a fermarne un paio! >>.
Così dicendo, aprì un portale d'inchiostro e mi fece cenno di attraversarlo.
<< Io non ci entrò lì >>.
<< Andiamo, non fare il prezioso! >>.
<< Non sto... non sto facendo il prezioso, solo... dimmi dove dobbiamo andare e faccio a modo mio >>.
<< Ah... d'accordo >>, sospirò.
<< Andiamo ad Underlust >>.
Sobbalzai, glitchando leggermente.
<< P-perché ad Underlust?! >>.
Rise.
<< Abituati, è uno degli universi più presi di mira in assoluto! Almeno tre volte a settimana qualcuno ha la brillante idea di distruggerlo! >>.
<< E tu lasciaglielo fare! Quel posto è orribile... >>.
<< Non sta a te giudicarlo! Mi vuoi aiutare o no? >>.
Sospirai.
No, non volevo.
Ma dovevo.
<< D'accordo >>.
Aprii un portale, uno dei MIEI portali, e lo attraversai.

Quando uscii dal passaggio Ink era già sul posto; si guardava attorno, cercando il colpevole della distruzione attorno a noi.
Davanti a me, una visione tutt'altro che piacevole si estendeva per chilometri.
Morte, distruzione, caos.
Quelli che prima erano edifici non erano quasi riconoscibili ormai;
I cadaveri giacevano al suolo trasformandosi lentamente in polvere e le urla degli abitanti riempivano l'aria già di per sé tetra.
<< Cazzo >>, sussurrai.
Ink sorrise.
<< Che c'è? Pensavo fossi abituato alla distruzione >>.
Lo ero, infatti, ma non ero abituato al caos.
Nonostante la mia reputazione, io ero sempre stato un tipo piuttosto lineare, ordinato.
Arrivavo, distruggevo, fine.
Non c'era caos, non c'era disordine... il mio male, per quanto fosse comunque sbagliato, aveva un che di elegante.
Quello intorno a me, invece, era... grossolano. Sembrava un'enorme esplosione di rabbia incontrollata.
<< È stato Dust >>, disse Ink.
<< Come fai a dirlo? >>.
<< Oh, è semplice: gli unici due tanto dispersivi da fare una cosa di queste proporzioni sono Horror e Dust. E se fosse stato Horror non ci sarebbero tanti corpi, lui è... beh, è uno che le vittime le... mangia >>.
Deglutii e cercai di trattenere un'espressione spaventata.
<< Le... mangia? >>.
<< Già! >>.
Mi chiesi come facesse a sentirsi tanto a suo agio in una situazione simile.
I miei pensieri vennero interrotti da una presenza dietro di noi, che si avvicinò ad Ink e gli mise un braccio attorno al collo.
<< Ehi, dolcezza! Sei tornato a salvare le mie strepitose chiappe? >>.
Lo guardai, a metà fra il sorpreso ed il disgustato.
Indossava una felpa, se così si può definire, senza maniche, viola e con una pelliccia color ciano sul cappuccio.
La maglietta nera gli copriva a malapena le costole e due cuori magenta spiccavano all'interno dei suoi occhi.
<< Ciao, Lust >>, lo salutò Ink.
<< Ehi, Inky... hai portato un amico stavolta? Interessante~ >>, disse, iniziando ad avvicinare il braccio alla mia persona.
<< Amico, fallo e ti finisco >>.
<< Uh, è uno a cui piace violento, eh? >>.
<< Lust, piantala >>, disse Ink, fermo.
Lo guardò.
<< Ah, e va bene. Guastafeste... >>.
<< Che è successo qui? >>.
<< La solita storia, un pazzo è arrivato ed ha cominciato ad ammazzare tutti. La maggior parte di loro erano impegnati in qualche orgia. Voglio dire, quanto puoi essere scortese? Poteva almeno lasciarli finire... >>.
Cercai di trattenere una risata.
Ink invece sembrò non voler neanche provare a trattenersi; scoppiò a ridere.
<< Wow, Inky, di solito non hai questo senso dell'umorismo! >>.
<< Sarà... sarà meglio andare a cercarlo! >>, affermò il guardiano degli AU, con le lacrime agli occhi.

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