I belong to you

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Era una calda giornata estiva quando tutto ebbe inizio. Roberta si era trasferita da poco in Canada, più precisamente a Toronto per sfuggire al suo passato. Aveva lasciato un piccolo biglietto sul frigo dicendo ai suoi genitori che andava via per potersi fare un futuro, non aveva specificato dove sarebbe  andata e decise di non dire  mai ai suoi il vero motivo della sua partenza. Così a soli 17 anni si ritrovò in un Paese nuovo, senza amici e alla ricerca di un lavoro.

Era seduta in giardino con un giornale in mano alla ricerca di un lavoro interessante quando i suoi occhi finirono su un annuncio:" Cercasi commessa in un negozio di abbigliamento." , pensò subito che fosse il lavoro adatto a lei, cosi si annotò l'indirizzo su un foglio, rientrò in casa, si fece una doccia e si diresse in camera. Aprì l'armadio e optò per un paio di jeans scuri e una camicia bianca, prese l'intimo e tornò in bagno. Dopo essersi vestita si truccò leggermente mettendo giusto un po di mascara e la matita nera al posto dell'eyeliner. Una volta pronta si guardò allo specchio ammirando il risultato finale, riflessa allo specchio c'era l'immagine di una ragazza abbastanza magra, bella e con un fascino che pensò non fosse neanche il suo, i capelli castani-dorato ricci e lunghi le ricadevano sulle spalle arrivando a sfiorarle il sedere e i suoi occhi verdi riluceva quasi per la contentezza di essere finalmente una ragazza tornata a una vita normale. Si ridestò dai suoi pensieri, prese un paio di scarpe nere con un po di tacco, se le mise e uscì prendendo la borsa con il telefono e le chiavi di casa e della moto, una ducati rossa fiammante per la precisione.

In pochi minuti si ritrovò davanti il negozio dell'annuncio, più che a un negozio somigliava a una villa per quanto era grande. Si fece coraggio ed entrò, appena varcò la porta dell'edificio senti un dolce odore di cannella, davanti a lei si trovava un bancone simile a quello della reception di un albergo a 5 stelle e dietro di esso c'era una ragazza minuta, di carnagione scura. I piccoli occhi neri a mandorla della receptionist si posarono su di lei e con un sorriso cordiale le si avvicinò. "Posso esserti utile in qualche modo?" le chiese subito, Roberta le rispose pronta "Si cercavo il direttore per l'annuncio sul giornale"

"Oh si, lo puoi trovare nell'ultima stanza del corridoio a sinistra, se vuoi ti accompagno?"

"No tranquilla, non preoccuparti" le disse rivolgendogli un sorriso.

Mentre si avviava verso la stanza del direttore cercò di prepararsi un discorso da fare al direttore, arrivata davanti alla porta della stanza in fondo al corridoio bussò, non sentendo risposta ci riprovò, ma non accadde di nuovo nulla, Stava per andarsene quando la porta si aprì mostrando la figura di un ragazzo, era un po pù alto di lei, capelli corvini e occhi azzurri, sembrava un dio greco, aveva un fisico da paura e quando se lo trovò davanti non potè far altro che ammirarlo, e parole non le uscivano dalla bocca, voleva potergli dire "sono qui per l'annuncio", ma riuscì solo ad aprire la bocca.

Il ragazzo le si avvicino "Desidera?" le chiese, lei notò che la voce era roca e lo rendeva più affascinante di quello che era. "S-sono qui p-per l'annuncio" disse arrossendo, il ragazzo le fece segno di accomodarsi in quello che era il suo studio e lei avanzò all'interno timidamente. 

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