Capitolo 2

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Alla vista di quel ragazzo non seppe più come comportarsi, decise di non farsi intimidire dalla sua bellezza e di andare lo stesso a fargli una ramanzina.

Lo affiancò mentre usciva dalla macchina e gli chiese "Scusi, ma la vede la moto che stava per prendere?", il ragazzo rimase meravigliato dal comportamento della ragazza. Nessuna si era mai rivolta a lui così, anche perché erano intimidite dalla sua posizione all'interno dell'azienda. Infatti, lui era il figlio del proprietario della maggiore impresa di abbigliamento del Canada.
Nonostante lo stupore del primo momento, si ridestò dai sui pensieri e rispose alla ragazza dicendole "Mi scusi signorina, ma mi sembra che la sua moto sta bene", detto questo entrò nell'edificio con la sua valigetta di Armani.

Roberta non avendo il tempo di ribattere decise di ignorare l'accaduto e si diresse verso la sua postazione di lavoro.

Dopo aver passato la mattinata a consigliare alle clienti gli abiti più adatti a loro, venne invitata da Giuliana a staccare per la pausa pranzo ed andare con gli altri colleghi in un fast food lì vicino. Così si diressero a pranzo, ed inaspettatamente, Roberta si accorse che era presente anche il giovane misterioso.

Quando lui si accorse di lei, le si avvicinò e con tranquillità le chiese "E' ancora arrabbiata per stamattina?",  la ragazza ne fu sorpresa e avvampò un po' per la vicinanza del ragazzo e un po' perché non sapeva che rispondergli, in fondo era stata solo la rabbia del momento ad averla fatta arrabbiare, così decise di sorvolare la domanda per porgliene un'altra.

"Posso sapere il suo nome? D'altronde non si è ancora presentato, mentre lei di me sa abbastanza" 

Ancora una volta il ragazzo fu preso alla sprovvista, ma sicuro di se le porse la mano e mentre gliela strinse disse "Morgan Bower". Non le era nuovo quel cognome, probabilmente l'aveva sentito in tv o letto da qualche parte.

Il pranzo passò in fretta tra sorrisi e battute tra colleghi e si fece presto l'ora di tornare a lavorare. 

Per tutto il tempo quel ragazzo che fino ad adesso non aveva avuto un nome, e che si chiamava Morgan, era stato in silenzio, con il capo chino sul suo piatto, non aveva scambiato né una battuta né un sorriso con gli altri ragazzi, solo qualche volta aveva alzato lo sguardo per osservare quella ragazza, che era così diversa dalle altre.

La sera Morgan fu l'ultimo ad uscire e nonostante potesse anche lavorare due ore al giorno preferiva rimanere fino a tardi, per comprendere meglio i dipendenti del padre, ma anche per guadagnarsi giustamente il suo salario.

Uscito dall'edificio salì sulla sua Peugeot nuova e si avventurò per le strade della piccola città canadese, in cui viveva da sempre. Aveva bisogno di sfogarsi e di liberare la sua vera natura, ovvero libera ed intrepida, così schiacciò il piede sull'acceleratore superando di molto il limite stabilito in città.

Imboccò  la rampa che portava sulla statale e si diresse fuori dalla città.

Dopo aver percorso quasi un'ora di strada arrivò nel suo rifugio, una casa in campagna, dove andava per riflettere e prendersi una pausa dalla vita frenetica di tutti i giorni. Qui poteva fare ciò che più voleva, tanto nessuno l'avrebbe mai trovato.


Nel frattempo Roberta, dopo aver staccato dal lavoro, era tornata a casa sulla sua bambina, così chiamava la sua moto, si era fatta una doccia e una volta cambiatasi si era dedicata alla cucina.

Si era messa a preparare un piatto di pasta, niente di complicato, per potersi lasciare il tempo per poter preparare un dolce da portare il giorno dopo al lavoro, un dolce particolare e italiano,  solo per essere gentile con i suoi nuovi colleghi.
Dopo aver preparato l'impasto del suo dolce, una crostata abruzzese, lo dispose nella teglia e lo infornò, aspettò che si cuocesse mentre vedeva una delle sue serie preferite in tv: Supernatural.

Quando il timer del forno, che aveva precedentemente impostato, suonò, estrasse la crostata dal forno e la sistemò in modo che si raffreddasse.
Una volta che anche l'ultima puntata di Supernatural fu terminata, mise la sveglia per il mattino successivo e si coricò.


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