Il mondo

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C'è sempre un modo per essere apprezzati, c'è ne possono essere mille cazzo. Ma tra tutti questi, non c'è mai l'opzione essere se stessi.
Se sei te stesso hai poche possibilità di restare, per loro, a un livello superiore.
Certe volte dimentichiamo chi siamo o come siamo o non sappiamo come ricordarci nonostante i sforzi.

Ma mentre tutti questi pensieri mi attraversavano la mente, sentii un colpo dietro la schiena.
Qualcuno mi spinse mentre mettevo i libri nell'armadietto. E ci sbattei contro.
Mi girai di colpo e vidi che jack e il suo gruppo, dopo avermi spinta, se la stavano prendendo con un'altra ragazza, togliendoli gli occhiali, trattandola di secchiona e spingendola.

Mi avanzai verso loro con la schiena indolenzita, rimasi ancora mezza stordita per il rumore dell'armadietto contro me.

Spingo la spalla di jack, e gli dico con rabbia nel corpo, ma il tono calmo.
"Te la prendi con loro, perché hai paura che gli altri se la prendano con te. Vero jack?"

Lui mi guardò, con all'inizio una leggera espressione un po' triste, come se fosse stato colpito dalle mie semplici parole.

Ma non durò molto, subito dopo diventò arrabbiato, e con il viso furioso si avvicinò verso me.
Mi spinse molto forte, contro l'armadietti dietro me. (Un male orrendo)
Si avvicinò sempre di più, fino ad arrivare al mio orecchio.
Mise le sue mani contro gli armadietti, una a destra, e l'altra a sinistra.

E mi sussurrò:

"Sta volta la passi liscia Billie, solo perché mi fai pena, e mi fai pensare a quando eri una dei nostri. Ti ricordi come ci divertivamo?"

Chiamò i suoi amici

"Hey ragazzi andiamo"
E se ne andarono lasciandomi con il fiato in gola.

Corsi verso l'uscita della scuola.
Aprii la porta, mi appoggiai contro il muro, e trascinai la schiena fino a terra, con la testa tra le mani.

Mi sentivo incastrata, riuscivo a malapena a respirare. Il naso bruciava, sentii le lacrime negli occhi. Mi faceva male lo stomaco.
Tutti quei pensieri e ricordi dell'anno scorso mi travolsero la testa.

Certi flash-back non volevano lasciare la mia mente.
Anche se mi faceva male e con tutta me stessa cercavo di non pensarci.

Mi sedetti per terra, cercai di riprendermi, e di controllarmi.
Saltai le ultime due ore di scienza e matematica.

Bella figura per il secondo giorno, ma in fondo sapevo che quelle due ore non mi sarebbero servite a nulla.

Fissai il cielo di un color blu chiaro, osservando attentamente le nuvole.

Con le ginocchia rosse tra le braccia, e la schiena contro il muro.

Con dolore e lacrime nei miei  occhi color oceano, cercai di pensare a tutto quello che era successo l'anno scorso.

Mi sentii morire per la seconda volta

Mi sentii morire per la seconda volta

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SPAZIO AUTRICE
SPERO VI PIACCIA.
NEL PROSSIMO CAPITOLO SAPRETE COSA È SUCCESSO A BILLIE LO SCORSO ANNO.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 30, 2019 ⏰

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