Il terrazzino; il suo piccolo spazio privato dove, fin da bambina, si rifugiava per pensare, creareo anche solo riflettere. Col tempo quel piccolo angolo di paradiso era diventato il punto di partenza di molte delle avventure del suo intrepido alter ego, Ladybug, l'eroina di Parigi, per poi diventare il punto d'incontro di un'intera squadra di supereroi.
Quella sera non era stato così. Niente avventure. Niente risate tra amici. Niente sussurri romantici al chiaro di luna,...
Notre Dame era in fiamme, circondata dai lampeggianti rossi e blu dei mezzi d'emergenza e lei,che lo volesse o meno, aveva un posto in prima fila. La notizia aveva fatto il giro del mondo in pochi minuti e lei non sapeva cosa fare. Lei che aveva salvato centinaia di volte la città e le vittime di Papillon, lei che aveva riportato alla ragione l'uomo che si nascondeva dietro a quella maschera, lei che era diventata un simbolo di speranza per Parigi ed i suoi abitanti... Ora si sentiva inutile ed impotente. Non c'erano mostri e demoni da affrontare o un uomo distrutto dal dolore da aiutare. Non c'erano autobus fuori controllo o gattini sugli alberi. Solo fiamme e distruzione che stavano ferocemente divorando uno dei simboli di Parigi. Non riusciva a distogliere lo sguardo dal terribile spettacolo che da si stava svolgendo oltre il fiume, a pochi passi da casa sua.
- Tesoro?... Ci sei? -
La voce di Sabine la riscosse dai suoi pensieri. Si voltò giusto in tempo per veder spuntare dal lucernario la testa di sua madre.
- Sono arrivati i ragazzi. -annunciò con un mesto sorriso.
- Scendo subito. - rispose la ragazza. Rivelare il suo segreto ai suoi genitori era stata una decisione difficile e forzata ma del resto... era diventato impossibile trovare spiegazioni credibili e convincenti per spiegare l'andirivieni quasi continuo di supereroi sul loro tetto o l'improvvisa apparizione di gente in casa che evidentemente non era passata per la porta d'ingresso. Non che non avessero già qualche sospetto; Tom e Sabine non erano certo stupidi o sprovveduti, ma avere la conferma che la loro adorata figlia era nientemeno che la protettrice di Parigi... Aveva risolto diversi problemi, personali e logistici.
- Qual'é il piano, Boss. - chiese Nino accorgendosi per primo del suo arrivo nella stanza. Kwami e portatori si voltarono verso di lei.
- Quale piano? -
- Il piano per salvare la cattedrale, genio. - sbuffò Chloe - Se non te ne sei accorta, Notre Dame è in fiamme. -
- Credi forse che non lo sappia?- rispose lei infastidita, prendendo un bicchier d'acqua e svuotandolo in pochi secondi - E comunque no! Non ho uno straccio di idea. E' fuori della nostra portata. -
- Ma... -
- Si tratta di un incendio, Alya! - esclamò, pronta a scoppiare in lacrime - Non è una persona o un maledetto demone. E' un dannato e fottuto incendio! Non puoi ingannare le fiamme. Non puoi farle ragionare. Non le puoi prendere a bastonate. -
- Quindi... Notre Dame è perduta. - mormorò cupamente Adrien.
Il silenzio che era caduto nella stanza ma venne presto rotto dalla porta d'ingresso che si apriva.
- Scusate se interrompo la vostra riunione, ragazzi. - esclamò Tom, entrando con un vassoio carico di cibarie assortite - Ho pensato che avreste avuto bisogno di energie per... -
- Papà! - esclamò Marinette,saltando al collo del padre - Sei un genio! -
- Qualcuno ha avuto un'illuminazione. - sorrise Adrien guardando la sua ragazza abbracciare il padre - Allora, Milady... qual'é il piano? -
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Le fiamme di Notre Dame
FanfictionLa sera del 15 aprile 2019, il tetto della cattedrale di Notre Dame viene colpita da un incendio. Potranno gli eroi di Parigi fermare la catastrofe? Non tutti gli eroi indossano costume, mantello e mascherina. Questa "storia" è dedicata a tutti gli...