"Non è possibile. Non è fottutamente possibile..."
"Tsukki, stai bene?" chiese Yamaguchi fuori alla porta del bagno.
Kei potrebbe ridere a quella domanda. Non poteva essere più lontano dalla realtà. Aveva appena avuto la realizzazione peggiore della sua vita e l'acqua fredda che si stava buttando in faccia non aiutava. Perchè non stava aiutando? Non poteva essere un semplice sogno?
"Sto bene." disse con voce piatta.
Yamaguchi si schiarì la gola "Uhm...è solo che ti abbiamo visto svegliarti e uscire subito via. E ho capito che
non è un buon segnale, giusto?"
"Ti ho detto che sto bene, Yamaguchi" disse guardando nuovamente il suo riflesso nello specchio.
Il suo viso era arrossato, pieno di imbarazzo e umiliazione. Il volto di qualcuno che ha un interesse per una
persona - un interesse romantico -
Quindi no, non stava bene.
Tsukishima Kei non aveva mai avuto una cotta. In realtà, fino a quel momento, era convinto che fosse incapace di provare dei sentimenti del genere e, onestamente, gli andava più che bene.
Non avere alcuna attrazione romantica era meglio di averla.
"Okay.." disse con esitazione Yamaguchi "Solo non fare tardi, okay?"
Kei non rispose, era troppo impegnato a avere una crisi.
Era tutta colpa di quello stupido capitano. Lui con i suoi stupidi capelli e il suoi sorrisi arroganti e quelle parole sincere.
Kei ammirava le sue abilità abilità nella pallavolo, certo.
Era riuscito a fargli ammettere ad alta voce cose che non aveva mai detto, e quando aveva allungato una mano per arruffargli i capelli, Kei aveva reagito con repulsione, spingendo via la mano di riflesso. Solo quando si coricò per dormire, circondato dal resto dei suoi compagni, cominciò a pensare di nuovo a Kuroo Tetsuro.
Il suo sorriso sfacciato, le spalle larghe - e i suoi muscoli ugh -, il modo in cui la sua aura cambia poco prima di una partita, come i suoi lineamenti si sono illuminati quando ha sorriso ad una sua pessima barzelletta, come gli piaceva sembrare più maturo quando stesso lui era consapevole di non esserlo. Sentì come delle farfalle nello stomaco al pensiero di quelle informazioni, nonostante non capisse perchè stava accadendo e come farlo smettere.
Un piccolo sorriso si fece largo sul suo viso mentre immaginava cose disgustose come baciarsi e tenersi per mano.
E solo allora, mentre giaceva sul suo futon circondato da idioti fissati con la pallavolo, che si rese conto di avere un enorme, imbarazzante e orribile cotta per Kuroo Tetsurou.
Ed era una notizia terribile che lo portò in un brutto bagno della palestra a buttarsi l'acqua in faccia, cercando di capire cosa fare.
Non aveva speranze con Kuroo, e Kei non era nemmeno sicuro di volerglielo dire. Anche se era stato un bel risveglio pensare di pominciare con lui.
L'unica cosa che poteva fare, decise, era agire in modo naturale sperando che passasse velocemente.
Kei, scoprì il giorno dopo, che la vita non poteva agire in modo naturale con lui. Non riusciva nemmeno a guardare il capitano senza sentirsi in colpa per aver pensato a lui in modo romantico. Rifletteva prima di parlare con lui, analizzando le reazioni che avrebbe provocato. Non era da lui.
Ci fu un "incidente" mentre pulivano la palestra dopo l'ultima partita della giornata. Era Karasuno contro Fukurodani, tuttavia la Nekoma si aggirava per la palestra come la banda di delinquenti qual'erano, prendendo appunti sui giocatori avversari. Karasuno perse, ovviamente, ma dopo essere tornati dalla loro corsa di punizione, Kuroo fermò Hinata e Kageyama dicendo di non togliere la rete.
"Ehi alcuni di noi si vogliono allenare un altro po'. Voi ragazzi siete invitati a restare, se volete."
La squadra diede uno sguardo a Sawamura in attesa della sua risposta.
"In realtà penso che alcuni di noi hanno bisogno della pratica individual-"
"Per me va bene."
Si, quella era la voce di Kei, più alta rispetto a quando aveva discusso con Yamaguchi.
Tutti girarono la testa per guardarlo, Tsukishima strinse le mani per evitare di guardare Kuroo.
"Volevate che lavorassi di più, giusto?" chiese retoricamente a Sawamura e Suga, che si sono guardati negli occhi come se stessero avendo una silzenziosa conversazione.
"Suppongo che non ci siano problemi." disse Suga dopo un momento.
Alla fine rimase ad esercitarsi ma non riusciva a concentrarsi, dannazione.
Continuava a controllare se Kuroo lo stesse guardando e di solito non lo faceva, cosa che lo deludeva ogni volta, nonostante volesse che la cotta sparisse.
Tutta la faccenda della "cotta" lo stava rovinando.
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Rame e tellurio
Fanfiction"Non aiutò, naturalmente, che di tanto in tanto Kuroo lasciasse nella tasca laterale della sua borsa, una stupida barzelletta scientifica su un foglio. Non avrebbe mai pensato che una cosa del genere gli avrebbe fatto saltare il cuore dal petto. "Ho...