Faceva freddo quella mattina, non era la prima volta che uscivo fuori alle prime luci dell'alba, ma quella mattina, sembrava che tutto si stesse spegnendo. "Forse perché, da oggi in poi, inizierò a spegnermi un po' anch'io", mi ripetevo, mentre proseguivo verso Grace Hill.
Avevo percorso spesso questo sentiero, con il mio amico Todd a rincorrerci con dei bastoni, mentre suo fratello Mike bada al bestiame.
Quel giorno morente però, non ero con Todd..ma con mio padre, lui è il più strano tra tutti, sembra non essere per nulla toccato da ciò che è successo.
Avrei così tanto voluto che non fosse andata così, le volevo bene.
Ma la scorsa notte, le sue urla sono scomparse..spesso continuavano, quasi sino al canto del gallo, erano così forti e strazianti che non potevo dormire, tante erano le lacrime che versavo. Io lo odio. Merita di crepare all' inferno.Arthur- Alza il passo.
Jacob- Sì, signore.Lei indossa ancora la sua camicia da notte, di quel bianco angelico che adoravo..e dà ancora del suo odore rassicurante, così caldo e profumato..che bastava mi stuzzicasse un po' il naso, per farmi sentire amato. Non come lui, lui non mi ha mai amato. Troppo impegnato a bere, rubare o tradirla..il mio dolce angelo..Non doveva abbandonarmi così.
Arthur- Prendi il mio whiskey dalla sacca del cavallo.
Jacob- Sì.
Arthur- Sai, le donne come lei (fa un sorso) non sanno mai tenere il becco chiuso. Staremo meglio senza.Continuiamo a camminare e mentre lui cerca il mio sguardo, continuo a guardare avanti.
Arthur- Parla! Irrispettoso maiale!
(Mi spinge per terra)
Jacob- Si, padre..(inizio a piangere) s..staremo m-meglio.
Arthur- Sei debole e cocciuto come lo era lei, cerca di non diventare altrettanto morto..e levati quelle lacrime dalla faccia.
Jacob- si.
Arthur- Dopo porta i vestiti al fiume e puliscili. Tutti.
Jacob- si.Arrivati in cima al Grace Hill, mio padre lega il cavallo, mentre io raccolgo due fiori, che colorano i piedi dell' albero.
Lui prende la sua pala dalla sella e nel farlo, lascia cadere il corpo nel fango.Arthur- Lascialo dove merita di stare.
E aiutami, scavando con le mani.Mi accingo verso di lei e prendendola dalle spalle, le alzo il viso.
Arthur- Ho detto lasciala e butta quei fiori merdosi per terra!
Mi colpisce alla gamba con la pala e mi afferra per il braccio.
Arthur- Fa come ti dico! O seppellisco anche te.
Mi tira a sé e con violenza, mi colpisce con un calcio sulla schiena, facendomi cadere accanto a dove stava per scavare la fossa.
Arthur- E ora scava!
Ho scavato fino a far sanguinare le mani e spesso mio padre, me le colpiva inavvertitamente con la pala, ma non ha mostrato affatto alcun segno di dispiacere.
Dopo aver scavato la fossa, ha preso il cadavere da terra e l' ha gettato al suo interno,senza curarsene.Arthur- (mentre riempie la fossa) Hai finito di farmi la morale, pregare in continuazione e piangere. Sei sempre stata un peso e hai aumentato la carica, con questo figlio che mi hai rifilato..non saresti dovuta morire ieri sera..inutile megera. Avresti dovuto capire prima, quale fosse il tuo posto nel mondo. Saresti dovuta rimanere a terra, dove ti ha collocato lo stesso Dio per cui tanto mi dannavi, con il sesso che ti ha attribuito. Tu e tutte quelle ciarlatane che ti accompagnavano, dovete capirlo.
Jacob- Smettila!
Arthur- Che cazzo hai detto?! Non osare più dare ordini a tuo padre!
Lo hai ridotto tu così, Mary.
Addio. Puh!
(Getta la pala per terra).
Raccoglila e saluta tua madre.Tutte quelle parole..mammina mia..non te le meritavi proprio..come farò a vivere insieme a quell' orco..senza il tuo sorriso che mi illumina le giornate, o la tua risata contagiosa..mamma..perché ti ha fatto questo.
Arthur- Vieni qui!
Jacob- (rivolto alla tomba della madre) tornerò a farti visita, mamma..Raccolgo la pala e torno da mio padre che mi guarda con aria disgustata, mi solleva e mi carica sul cavallo, poi cavalca verso casa. La strada dal Grace Hill a casa..credo di non poterla più rimuovere dalla mia testa..ho rivissuto tutto quello che ho condiviso con mia madre, fin da quando ne avevo memoria..e non ho smesso di piangere, neanche per un secondo.
Arrivati a casa, mi ha mandato a pulire tutti i nostri vestiti.
I suoi, sporchi di sangue e intrisi di puzza di alcol e fumo..il solo annusare il suo schifo, fa percepire alla mia anima, quanto infimo sia l' uomo che dovrei rispettare e orgogliosamente chiamare padre.È pomeriggio, mentre lascio che il sole asciughi i vestiti e intanto, sono sdraiato sul prato, a disegnare il fiume. Non sono riuscito a imparare propriamente a disegnare, mi stava insegnando la mamma..ma è per lei che non voglio smettere, nonostante tutto. Il mio quadernetto è tutto quello che mi resta di lei. Lei era una donna che amava sognare, che si emozionava, soltanto volgendo lo sguardo alla natura, lasciandosi trasportare dal rumore del vento o dai richiami dei suoi animali..e in questo mondo, stava portando anche me..peccato che anche questo è ormai andato, a volte mi chiedo, come una donna che avrebbe meritato una vita così bella, sia finita, con uno come lui.
Una volta tornato a casa, scorgo sul vetro un falò. Mi avvicino e come volevasi dimostrare, intravedo gli oggetti di mia madre tra le fiamme.
Entro in casa e lui dorme seduto al tavolo, con l' ennesima bottiglia di whiskey vuota. Mi butto sul mio letto di paglia..e finalmente mi lascio cullare e trasportare nel sonno..il giorno più brutto della mia vita è passato.
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Black Lung
ActionAnno 1812, il fato non è mai stato troppo maligno, sfortunatamente questo non è il caso del giovane Jacob, ritrovatosi a crescere tra i boschi e le città più crudeli della storia.