Chapter 1

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•L'inizio di tutto

Salve. Mi chiamo Kelsey Angela Morgan, ho 18 anni, e questa è la mia storia. Non sono una povera femminuccia che non riesce a sfogarsi se non scrivendo senza piangersi addosso, ma ho deciso di farvi entrare nella mia vita.. chissà, magari riuscirete a trovare qualcosa di interessante. Fin da subito, vi dico che la mia vita qui a Seattle, è praticamente uno schifo, se non un vero e proprio groviglio di casini. Perché dico questo? Beh, lo scoprirete più avanti. Vi basti sapere che non sono brava a fare amicizia. Vivo in questo buco d'inferno da quasi tre anni, e comincio ad averne le palle piene. Sono tutti degli incapaci. Dei poveri idioti senza cervello. Non chiedetemi il perché. La mia amata Italia mi manca. Diavolo, lì sì che sanno come si organizza una festa senza far morire qualcuno. Ovviamente per "morire" intendo i fiumi di alcol e droga a non finire, gente che vomita da tutte le parti, tipe che si strusciano contro un qualsiasi pene come se non ci fosse un domani. Si può essere così scemi? A quanto pare sì. E tranquilli che il morto vero e proprio ogni tanto ci scappa comunque. Ma ragazzi, non prendeteva con loro, sono ancora dei lattanti in fase di crescita o sanità mentale. O forse cercano di essere qualcuno, di trovare se stessi, ubriacandosi fino a svenire? Non lo so, e non lo voglio sapere. So solo che tutti questi adolescenti del cazzo credono di essere importanti buttandosi nella mischia di deficenti e ingollando un litro di birra. Ma dirottiamo l'argomento verso un'altra rottura di scatole: la famiglia. Preferisco non tastare troppo questo argomento, quindi passiamo alle cose essenziali. Mia madre si chiama Maryanne, ma il suo vero nome è Maria. Ha 52 anni, in poche parole è una vecchia bacucca, ma lei pensa ancora di essere giovane e affascinante. Questo perché tutte le stronzate che ha in testa gliele ha rifilate lui, mio padre, o per meglio dire, il mio padre numero Tre (il mio preferito), Charlie Jones, 54 anni, ancora in forma, quindi per fortuna ancora utilizzabile da parte di mia madre. Che schifo. Non voglio neanche pensarci. Ma hey, non dovevamo parlare di me? Allora ecco a voi; sono stata espulsa da tre scuole circa dopo un paio di mesi che stavo lì, perché mi reputavano "aggressiva" e anche qualche altra cretinata del tipo "è un pericolo per gli studenti e il personale scolastico", ma perfavore.. infondo che vuoi che sia, spingere la preside lungo un fiume vicino la città, fuori dall'orario scolastico? Appunto niente, anzi mi deve ringraziare, si è fatta un bel bagnetto fresco, fuori c'erano 23° gradi e lei puzzava come un maiale. E poi se lo meritava, mi aveva obbligata a uscire dalla squadra basket per aver spintonato una mia avversaria dopo avermi chiamata sfigata. Un bel gancio destro sul naso. E via con la prossima scuola. Ovviamente è tutto calcolato. Voglio far capire a mia madre che non ci voglio stare in America, e se Charlie non volesse venire con noi in Italia, che a parer mio è molto meglio, e so che ci torneremo prima o poi, allora non ama veramente mia mamma, e quindi, per quanto bene gli voglia, può andarsene benissimo a quel paese. Non mi fa alcuna differenza. Io non mi affeziono a nessuno. Ho smesso dopo che il mio vero e primo padre ci ha abbandonate, uscendo di casa in una sera qualunque. Ho cercato di chiamarlo talmente tante di quelle volte, di capire perché ci avesse lasciato senza alcuna spiegazione, senza uno straccio di fottuto biglietto, ma niente di niente. Lui non rispondeva mai. Mamma piangeva di continuo, e io essendo piccola, non capivo. Poi col passare degli anni, me ne ero fatta una ragione: Non ci voleva, ci vedeva come una palla al piede, quindi ha deciso di filarsela, sicuramente pensando che fosse la via più facile. Razza di codardo. E pensare che un tempo lo amavo. Lo adoravo, come ogni figlia adorerebbe il proprio papà. Mamma aveva iniziato a imbottirsi di farmaci e bere, bere per dimenticare, ma poi ha cercato di smettere per il mio bene. Non voleva che vedessi anche lei come un pessimo genitore. Voleva riempire per me il vuoto di papà. Ed è per questo che le voglio bene, anche se non glielo dimostro mai, perché sono un'acidona fredda e distaccata. Perché si è rialzata in piedi per me, quando voleva solo lasciarsi andare e crollare, mi ha regalato tutto ciò che desideravo, essendo una piccola capricciosa mocciosetta, quando l'unica cosa che voleva fare era spendere soldi in bar sudici e squattrinati. Ha tentato di ridarmi il sorriso quando quello che volevo io era piangere. Sicuramente avrà un'altra donna. Spero che si diverta, perché dopo dovrà andare all'inferno. Beh, allora che ne dite, mica male la mia storia, vero?

♀Kelsey&Harry♂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora