"Vai a prendermi un caffè?"siamo seduti al tavolino, in un pomeriggio autunnale, quando glielo chiedo.
Lui si rifiuta ed io non aspetto un attimo a fargli presente che mi deve ancora un favore.
"Me la lego al dito questa" gli dico, fingendomi arrabiata. Così lui mi coglie di sorpresa. Mi prende per il polso, sfilando uno dei laccetti per capelli che vi tenevo. Mi guarda negli occhi e poi mi prende dolcemente la mano, tirando leggermente un dito e legandovi attorno il laccetto,"Ecco, ora ce l' hai veramente legata al dito". Rido leggermente guardandolo, ma lui non vuole saperne di lasciare andare la mia mano, con cui continua a giocare, senza tregua, rigirandosi le mie dita fra le sue. Tento di sembrare noncurante ma la mia mente viaggia in luoghi dove possiamo tranquillamente stringerci la mano senza preoccuparci di nulla.
Alzo lo sguardo, che avevo dapprima appuratamente evitato di alzare sperando solo di scomparire, ed incrocio il suo. Cosa avrei dovuto comunicargli? Fastidio? Incredulità? Piacere? Non so decifrare il suo sguardo e così comunico tutto, per non sbagliare, rimanendo, oramai il mio fronte preferito, sulla difensiva. Dopotutto non credo sia interessato a me o altro, ovviamente lo spero, ma è fidanzato e sembra felice, ed io non sono nessuno per demolire la sua felicità. Mi manca. E glielo sto dicendo con tutto il silenzio di cui sono capace.
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One-shots
Teen Fictionuna raccolta di one-shots che raccontano di episodi spesso distanti fra loro, che erano nelle mie memo da un po' e sentivo troppo pesanti.