Better Man

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Le lancette dell'orologio segnavano le sei in punto, nella penombra di quello studio dai colori freddi e spoglio di ogni decorazione. Solamente una presenza sostava dietro una scrivania in legno, laccata di bianco, mentre con le lunghe e sottili dita sfogliava le pagine ingiallite di un'agenda scura consumata dal tempo.

I never change,
though I'd never change

Numerosi scatoloni ancora sigillati occupavano il pavimento marmoreo, impazienti di essere liberati dal peso che portavano. L'intera casa era sommersa dal disordine, tipico di un trasloco, e niente era al suo posto. Le pareti, da poco ritoccate con un bianco panna, erano solcate da numerose tracce a matita, che componevano gli spazi riservati a quadri e fotografie. Infondo, quella casa sarebbe stata piena zeppa di opere d'arte e bozze veloci, disegnate più e più volte perché mai abbastanza soddisfacenti.

L'uomo sorrise al pensiero, mentre nella sua mente si figurava l'immagine della sua dolce compagna, gli occhi magnetici travolti da una serietà encomiabile che seguivano i tratti leggeri della matita, mossa freneticamente sul foglio dalle sue mani candide, le labbra strette tra i denti in una lenta tortura e le sopracciglia sfoltite contratte in un cipiglio. I polpastrelli anneriti dalle mine che allontanavano i tentativi del ragazzo di concederle una pausa, mentre la sua voce acuta strillava divertita.

Dal canto suo, Keiji brancolava nel buio. Aveva scritto e cancellato almeno quattro volte quel capitolo, quasi convinto che l'ispirazione avesse perso la via verso quella nuova casa. Era davvero troppo emozionato, nonostante non lo desse a vedere, di poter finalmente condividere appieno la sua vita con la persona che amava. Non era pratico nelle questioni sentimentali, ma quando i suoi occhi si posavano sulla sottile fede dorata che portava all'anulare, sapeva che era la cosa più giusta che avesse deciso nella sua intera vita.

Then you come
and change it all

Riprese a sfogliare il libricino consunto, adocchiando appunti e frasi sparse, che aveva scarabocchiato preso dalla frenesia e dall'ansia di poter perdere quelle poche idee che gli attraversavano la mente confusa.

Uno sbuffò lasciò le labbra morbide del moro, ormai stufo di non riuscire a mettere insieme più di due righe. Si alzò, diede uno sguardo alle scatole sovrapposte e rigorosamente sigillate, nemmeno immaginando di mettere in ordine tutta quella roba da solo, e poi portò la sua concentrazione sull'orologio metallico che portava attorno al polso sottile.

Era ancora presto, ma trepidava all'idea di vedere il sorriso soddisfatto incorniciare il volto di quella che era ormai sua moglie, mentre gli occhi le brillavano intensamente e le gote erano arrossate dalla timidezza, pronta a far svanire la sua solita spavalderia.

Sentì un magone allo stomaco, mentre pensava a come lei fosse riuscita a far fruttare la sua passione, a come quella sera ci sarebbe stata una mostra di arte contemporanea che contemplava le sue opere. Lui, invece, non era riuscito a combinare un bel niente, sprecando anni di vita per lasciare ogni cosa a metà. Prima la pallavolo, poi l'università. E adesso, non era in grado di scrivere niente che lo soddisfacesse.

Come poteva sentirsi invidioso dei successi della donna che amava? Perché non riusciva a limitarsi ad ammirare il suo talento e a sostenerla, senza bramarne un po' per sé?

Non accettava la natura meschina dell'uomo, egoista e stizzoso anche davanti ad un sentimento puro come l'amore.

With your love, your love,
I'm a better, better man

Si diresse a passo svelto verso l'ambiente che avrebbe ospitato la cucina, dove un mobile a penisola di granito ospitava una macchinetta da caffè di medie dimensioni, il primo apparecchio elettronico ad essere stato perfettamente montato quando avevano messo piede per la prima volta in quella casa trascinandosi dietro pesi su pesi di cose inutili. Fissò ansiosamente il caffé scendere, con tutta calma, e posarsi nella tazzina bianca e nera di porcellana. Lo bevve tutto d'un fiato, quel liquido amaro e scuro come i pensieri che lo tormentavano, rovinando uno dei periodi di cui più avrebbe dovuto gioire nella sua vita. Prese un respiro, dopo aver posato la tazza nel lavello, per poi precipitarsi ad afferrare il cappotto nero e le chiavi tintinnanti e chiudersi fuori di casa.

Better Man || Akaashi KeijiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora