Un passo indietro nel passato.

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[PIccola intro:
Riavvolgiamo la pellicola e torniamo indietro. Dopo il bacio con Michele, quando lui decise di prendere coraggio dopo una settimana in cui lui e Nicole non si erano sentiti.]

MICHELE POV:
I giorni passavano e sentivo la mancanza di Nicole, anche se non ero cosciente dei miei sentimenti, non avevo proprio idea di cosa provavo per lei. Stavo così bene con lei. Lei é generosa, gentile, premurosa, è estremamente bella, piena di vita, di voglia di viaggiare e fare tante cose.
Vuole aiutare le persone, vorrebbe inseguire i suoi sogni anche se la sua insicurezza la frenava molto. Era esuberante e irruenta. A volte avrei voluto avere anch'io certe sue qualità, io ero introverso e pigro, ero più pantofolaio e decisamente troppo ancorato alla mia Rebibbia! Sapevo che anche se amava Roma non sarebbe mai rimasta a vivere qui a lungo! C'erano troppe cose che probabilmente sarebbero andate storte se avessimo provato ad avere una relazione. Dovevo parlarle e riuscire a dirle tutto ciò!
Francesco stava a lavoro quindi decisi di uscire e andarla a trovare, si ero convinto! Erano quasi le 4 ormai, così la chiamai per chiederle di incontrarci!

M: <Ciao tesoro, ti va di vederci stasera? Ho bisogno di parlarti!>

N: <Ehi ciao caro, si si sto rientrando a casa ora. Se vuoi passare tra un'ora mi trovi.>

M: <Va bene, allora a dopo!>

N: <Ok a più tardi.>

Chiusi la telefonata e andai a fare una doccia e a prepararmi, alle 5 e mezza riuscii ad esser sotto casa sua. Abitava in periferia, ma non era troppo isolato, aveva il privilegio di non esser circondata da traffico e palazzi. Citofonai e la vidi attraverso il cancello che mi veniva incontro. Non potei che sorridere, mi era mancata così tanto.
Eppure mi sentivo come se stessi per dire addio all'unica possibilità di esser felice. Si avvicinò al cancello ed aprii con la mano destra mentre con l'altra teneva in braccio Theo, il suo cagnolino. Ci salutammo con due baci, formali, come se nulla fosse accaduto e forse era stato meglio così.
Ci sedemmo sotto il gazebo interamente fatto in legno, addobbato con arazzo multicolore e molti cuscini, un luogo molto rilassante.

N: <Ti posso offrire qualcosa da bere?>

M: <No grazie, sto bene così.>

Eravamo seduti abbastanza vicini e questo mi metteva un po' d'ansia. Il suo sorriso nel chiedermi qualsiasi cosa, mi destabilizzava. Forse ci stavo ripensando? No non potevo rovinare tutto, era la cosa giusta da fare.

M: <Prima inizio e prima mi tolgo sto peso. Devo parlarti di ciò che è successo quella sera. Insomma non è un caso, non eravamo ubriachi.
Tu mi piaci e non poco ma so che rovinerei tutto.>

Dopo averlo detto abbassai lo sguardo e mi guardai la mano che nervosamente stringeva l'altra, il silenzio più totale, udivo solo il suono dei grilli, guardai Nicole il suo viso era illuminato dal sole, la sua espressione che da seria diventava perplessa quasi triste? Estrasse dal suo portatabacco una canna e accese, nervosamente direi.

N: <Sc..scusa.. non so cosa dire. Credo di aver pensato la stessa cosa, ma adesso che lo sento dire.. >

Aveva gli occhi lucidi, si fermò, presi la sua mano tra le mie e cominciai ad accarezzarla, aspettai che finisse, ero spiazzato dalla sua reazione. Si schiarì la gola

N: <Non mi sembra reale.. penso che fosse la paura a guidare i miei pensieri>

M: <Che paura?>

N: <La paura di perderti>

La guardai negli occhi e mentre sputava via il fumo, mi avvicinai a lei e l'abbracciai, dandole un bacio sulla fronte.

E se fosse andata diversamente?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora