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Età: 11 anni

Erin
Erin era ormai al primo anno delle medie. Continuava a non avere amici reali, e parlava solamente con il suo amico immaginario, che per lei di immaginario non aveva nulla. Quando lei vedeva che non c'era nessuno vicino, e che quindi erano soli, gli prendeva la mano, stringendola come se da quello ne dipendesse la sua vita. E non c'era niente di più reale di quello, come la mano morbida dell'amico si incastrasse perfettamente con la sua, come i due corpi si avvicinavano grazie alla forza delle braccia che li attiravano l'uno all'altra, niente di più vero e bello di quello. Ed era lì che erano nati i problemi. I genitori si erano accorti dei comportamenti "strani" della loro figlia, decidendo quindi di mandarla da uno psicologo. Loro pensavano che la loro figlia fosse pazza, e che portarla da un professionista la avrebbe aiutata, ma come si poteva guarire un cuore innamorato?

Età: 12 anni

Minho
Minho aveva avuto leggermente più fortuna dell'altra ragazzina, era riuscito a trovare qualche amico: ne aveva trovati due, Hyunjin e Felix, a cui ovviamente non aveva detto della sua amica. Una volta però Felix trovò il quaderno dei disegni dell'amico sulla sua scrivania, e, preso dalla curiosità, iniziò a sfogliarlo. Notando che erano tutti schizzi di una ragazza a lui sconosciuta, decise di chiedere all'amico chi fosse. E Minho, ferito nel profondo dall'amico, sapendo che per lui quel quaderno era come qualcosa di sacro, non disse niente, semplicemente strinse la mano all'unica protagonista dei suoi disegni, che, per quanto potesse essere finto quel contatto, trovò molto confortante. Perché nessuno si faceva gli affari propri?

My Angel || Lee MinhoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora