Sguardi. Sguardi puntati su di lui. Niall lo odiava. Ogni volta che passeggiava tranquillo per le strade di Londra, di sera, con una leggera brezza che gli solleticava i punti del volto “dilaniati da quegli aggeggi di ferro che portavano solo infezioni” come li chiamava sua madre, si sentiva gli occhi della gente puntati su di lui. Continuava a chiedersi perché nel 2014, ci fossero ancora pregiudizi, perché le persone non potessero avere uno stile tutto loro invece di essere uguali alla massa, perché non potessero ascoltare la musica che faceva stare bene loro e non quella che “sì ma vuoi mettere a paragone questo cantante gay che fa canzoni di merda ai famosissimi Beatles?”, perché ogni ragazzo che si curasse fosse obbligatoriamente gay, perché i “io non sono razzista” fossero seguiti da un cambiamento di strada ogni volta che vedevano una persona di colore, o un asiatico. Niall non se lo spiegava e odiava tutto questo. Odiava la mentalità chiusa della gente, era per questo che non aveva molti amici. Erano tutti degli idioti pieni di sé e di pregiudizi. Aveva scelto di riempirsi di piercing e tatuaggi e di tingersi il ciuffo di blu, e allora? Non lo faceva per farsi notare, non lo faceva per gli altri, ma per sé stesso.
E in effetti, in quella grigia cittadina londinese, lui era l’unico colore che spuntava. L’unico rosso in mezzo a un mare di sfumature di grigio. Lui non era diverso, lui era speciale, ma non tutti la pensavano così. La maggior parte lo vedeva come un pezzente, una canaglia, un pazzo omicida erano addirittura arrivati a definirlo!, una persona dal quale stare alla larga, ma in realtà sotto quella copertura, sì perché la sua pelle marchiata era una copertura, si celava un ragazzo che in pochi conoscevano. Solo poche persone erano riuscite a conoscere Niall James Horan e tra queste i suoi genitori non rientravano. Facendo due conti, in realtà, solo due perone era riuscite a capirlo, a conoscerlo: Mary, una ragazza che all’apparenza poteva sembrare la reincarnazione di Lucia de’ I Promessi Sposi, ma in realtà sotto quei cerchietti di 50 tonalità di rosa, quelle camicette abbottonate fino alla clavicola, quelle gonne che le arrivavano sotto il ginocchio e quegli occhiali che facevano molto secchiona, si celava un’anima rock. Niall aveva conosciuto Mary la batterista di un gruppo rocker prevalentemente satanico, prima ancora di conoscere Marianne, figlia di due avvocati con eccellenti voti e già tre borse di studio per la Brown, Yale e Stanford.
E poi c’era Jordi. Jordi era sé stesso. Non aveva bisogno di celarsi dietro a delle maschere per esserlo. Non gli importava del giudizio degli altri, se ne fregava ed era questo che lo aveva fatto diventare il migliore amico di Niall… la stima nei suoi confronti.
Il freddo si stava facendo sempre più intenso, fino a farlo arrivare nelle ossa. In lontananza, Niall vide una luce blu al neon che illuminava un’insegna con una scritta a caratteri cubitali: PUNCKY-PUB. Niall pensò a quanto fosse stupido e poco originale quel nome ma poco gli importò. Non poteva lamentarsi ora che stava quasi per morire assiderato.
Quando vi entrò, la differenza di temperatura si sentì e come! Ma molto probabilmente non perché avessero i termosifoni a temperatura elevata, bensì perché c’erano talmente tanti ragazzi in quel bar che face fatica anche a trovare un posto vicino al bancone dei drink. Non capiva perché, nel giorno del ringraziamento, con 5 cm di neve sulle strade, tutti quei giovani fossero rintanati lì a ballare come se non ci fosse un domani e non stessero con le loro famiglie, ma in fin dei conti, come biasimarli? Anche lui era lì, quindi ordinò solo un cocktail.
«Cosa prendi, tesoro?» chiese una ragazza abbastanza carina con le ciocche rosa e un piercing al naso.
«Ehm… un vodka-pesca-lemon, grazie.» Prese qualcosa di leggero.
«Sicuro di non volere qualcosa di più forte?» chiese ancora e il ragazzo fece solo di ‘no’ con la testa.
Il biondino, prese il suo cocktail e si girò verso la folla di ragazzi della sua età probabilmente che ballava come fossero in una discoteca privata per soli ragazzi con la pelle ad inchiostro e fori.
STAI LEGGENDO
Slow Down || PUNK!NARRY
Fanfiction《Guarda come mi osservi. Desideri il mio corpo scolpito pieno di tatuaggi e piercing. Guarda tu stesso come ti faccio rabbrividire se ti sfioro la mandibola con le mani, come rabbrividisci se avvicino le mie labbra al tuo lobo, come rabbrividisci qu...