CAPITOLO 43

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~CAPITOLO 43~

<< alzare il volume della musica al massimo, per di non sentire le voci del mondo.>>

-Cit.

CLIO'S POV

15 giorni. Eh già.

Sono ormai 15 fottuti giorni che non vedo ne sento Harry. Ma d'altronde mi ha lasciato quella lettera ed io ancora lo aspetto.

Ancora spero che possa tornare da me.

Spero che mi baci fino a togliermi il fiato, e che mi sussurri che mi ama e che è tornato per me.

Ma non succederà.

Dopo l'incontro con sua sorella sono sprofondata. Mi manca troppo.

Sono 5 giorni che non faccio altro che stare chiusa in camera mia.

" Clio"

Entrano Gemma e Louise.

" devi mangiare ti prego. In questi 5 giorni hai mangiato poco e niente. Non fare così."

Scuoto la testa e mi guardo le mani in grembo.

Loro sospirano.

" il corso di fotografia è ancora libero Clio. Perfavore" supplica Gemma

" non voglio fare niente. Voglio solo stare qui in camera mia. Andare via" dico debolmente

Loro sospirano di nuovo e senza una parola lasciano la stanza.

Mi alzo dal letto e mi avvicino al grande comò davanti allo specchio dove ci sono tutte le foto mie e di Harry.

Accarezzo con l'indice i portafoto pieni di polvere. Sono l'ultima cosa rimasta di me e Harry.

In una foto siamo io e lui sdraiati sul prato. Io ho la testa sopra il suo petto e faccio una faccia strana mentre Harry fa la linguaccia.

In un altra siamo io e lui in spiaggia, con il tramonto dietro di noi.

Le mie mani intorno al suo collo e le sue intorno alla mia vita e ci baciamo. Questa foto è meravigliosa.

I miei occhi si fanno lucidi e di riempiono di lacrime che cominciano a scivolare sulle mie guance.

Comincio a singhiozzare e mi trascino fino all'angolo della stanza e mi metto a sedere,prendendo il mio diario tra le mani.

15 settembre 1998,

Caro diario,

Ero una brava ragazza. Di quelle che in giro non ne trovi.

Mettevo l'anima in tutto quello che facevo, soprattutto nell'amare le persone.

Perdonavo sempre e chiedevo scusa, sebbene avessi ragione.

Mi legavo subito alla gente, e quando lo facevo era per sempre.

Seria, buona,con un cuore immenso.

Poi arrivavano le pugnalate.

La prima e ti rialzi,

La seconda e ti rialzi,

La terza e ti rialzi.

La quarta ed inizi ad essere stanca.

La quinta ed inizi a non farcela più.

Cambi.

Ti chiudi a riccio per difenderti da un mondo che sa solo farti del male.

Pungi chiunque si avvicini, per proteggere l'ultimo pezzo di cuore rimastoti.

E vuoi stare sola, sola, senza nessuno intorno.

Tu e il tuo dolore. A chiederti cosa hai sbagliato.

Cosa peggiore smetti di amare e di essere quella che sei.

Smetti di essere te e cambi.

Mi sono fatta tanto di quel male, che tu non puoi nemmeno immaginare.

La gente passa, ti guarda, non vede.

<<ti chiedono come stai e poi non si accorgono nemmeno che cambi discorso senza aver dato una risposta>>

Ma d'altronde non mi nota nessuno. Sono insignificante. Nessuno vede, nessuno domanda. Va tutto bene.

Le lacrime scivolano sulla carta del diario bagnandola.

<< dici di amare la pioggia,ma usi un ombrello per proteggerti da essa.Dici di amare il sole,ma passi da un ombra all'altra quando il sole splende.Dici di amare il vento,ma chiudi tutte le finestre quando soffia.

È per questo che ho paura quando dici di amarmi. >>

Chiudo il diario e piango, piango, portandomi le ginocchia al petto e rannicchiandomi di più nell'angolino della stanza, con la speranza di provare meno dolore. Con la speranza di non essere notata.

_spazio me_

Eccomii :)

Spero che questo capitolo vi piaccia ;)

Se mi fate un record di commenti e voti aggiorno domani massimo dopodomani!! SUSUSU :)

Vi amo <3

I'll never let goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora