sono

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❝ Suicide, what? ❞

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Svegliarsi in una stanza d'ospedale non era roba da tutti i giorni.

Byeongkwan nella sua vita non era mai stato ricoverato in ospedale se non forse quando era nato. Sua madre gli aveva sempre rinfacciato le sofferenze di quel parto che non era andato per il verso giusto.

Per il resto, durante tutti i suoi quasi 20 anni di vita, era stato in ospedale solo due volte, per qualche controllo medico che il suo medico di famiglia aveva reputato necessario.

Alla fine il problema era solo una banale anemia. Dopo quella scoperta aveva deciso di non mettere più piede in ospedale dal momento che non era necessario.

Anche con quella nuova informazione nella sua cartella clinica, la sua situazione non era di certo cambiata.

Gli era stato raccomandato di integrare determinati alimenti nella dieta, ma ovviamente suo padre non avrebbe accettato una cucina non tradizionale.

Per fortuna i piatti tipici coreani erano spesso a base di carne e questo gli faceva recuperare un po' di energie.

Sua madre non si era mai curata della sua condizione, di quando i capogiri non gli permettevano di reggersi in piedi, di quando trascorreva giornate intere a letto perché gli mancavano le forze, di quando era così pallido da far paura a un fantasma...

Anche per questo si era autoconvinto di stare bene. Non aveva neppure modo di lamentarsi, quindi semplicemente non l'aveva mai fatto.

In ogni caso di tornare in quel posto antisettico non se ne parlava. Non erano state granché belle esperienze per lui le giornate in ospedale, non gli piacevano quegli ambienti pieni di gente malata.

Gli incutevano una terribile angoscia.

Non voleva pensare al mondo come un covo di negatività. D'altronde, era stato abituato a vedere sempre il buono, forse era proprio per questo che si ritrovava tra quelle lenzuola bianche, in quella scomoda brandina.

Perché non sapeva difendersi, perché si paralizzava in panico per il minimo, perché non aveva esperienze con la parte oscura dell'umanità.

Era tutta colpa sua, in fondo, non c'entrava niente il tipo che l'aveva... che l'aveva?

Non aveva capito un bel niente di cosa gli fosse successo.

Non sapeva che ora fosse, né tantomeno che giorno fosse.

Si guardò intorno alla ricerca di un pulsante o un qualcosa che potesse segnalare ai medici il fatto che si fosse svegliato, ma non trovò nulla del genere in giro.

Anche perché non aveva parecchia libertà di movimento, dato che aveva un ago ficcato in un braccio, attaccato al tubicino di una una flebo.

... un ago.

Aveva ricordi poco chiari di quello a cui era andato in contro, ma non avrebbe mai dimenticato quei due profondi occhi scuri che aveva incrociato.

Erano gli occhi di qualcuno
che ha paura.

Nonostante il più terrorizzato tra i due fosse sicuramente Byeongkwan.

Il biondo cercò di sollevare un po' la schiena e mettersi seduto su quella scomoda branda. Si appoggiò ai cuscini e si guardò lentamente intorno, tentando di mettere a fuoco quanti più oggetti possibili.

Su un tavolo in legno intravide anche il suo cellulare e i suoi documenti d'identità, che doveva avere in tasca nel momento in cui... era svenuto?

d r u g s | wowkwanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora