Capitolo 5

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Si dice che Scipione quando conquistò e distrusse Cartagine cadde al suolo piangendo. Quando un soldato gli fece notare che doveva essere felice per la vittoria appena riportata lui gli disse che avevano vinto, e non c'erano dubbi... ma la storia si sarebbe ripetuta!

Hogwarts. Maggio. 2003

Nell'afosa aula di divinazione vigeva la calma, cullata dalle parole della professoressa Sibilla Cooman. Alcuni degli studenti del quinto anno, che stavano assistendo alla lezione, cercavano con tutte le loro forze di rimanere attenti e non abbandonarsi al confortante abbraccio del sonno, ma sarà che era l'ultima ora delle tante di una lunga settimana oppure per colpa della consapevolezza di non aver più la fantasia necessaria ad inventare tragiche profezie, ma anche loro stavano cedendo alla tentazione.

Nessuno capì mai se l'insegnate si rendesse conto che gli unici che riuscivano ancora a seguire le sue lezioni era solo più i granelli di polvere che danzavano nell'aria... ma lei in un modo o nell'altro continuava la sua lezione. Era sopravvissuta anni prima all'insopportabile ispettore mandato dal ministero, poche cose sarebbero riuscite ad allontanarla dalla polverosa aula.

Dopo essersi schiarita la voce disse agli studenti di andare al settimo capitolo del libro e predire il futuro della settimana successiva al compagno di banco con l'ausilio della sfera. Avrebbero dovuto consegnare la predizione entro la fine di quell'ora. Tutti si affrettarono a finire; consegnare velocemente avrebbe significato poter finalmente godere del weekend.

Quell'ora sotto alcuni punti di vista passò in fretta, anche se per i ragazzi sembrava che non finisse più, ma i cinque minuti che seguirono il suono della libertà e del riposo, furono più lunghi di tutta la giornata.

Gli studenti erano in fila, per consegnare i loro scritti e riporre negli scaffali il materiale usato. La Professoressa Cooman era sorridente mentre raccoglieva le pergamene, orgogliosa del lavoro svolto dai suoi studenti.

La preside McGranitt era sulla porta in attesa che finissero per poter discutere con la collega di alcuni dettagli riguardanti gli esami di fine anno.

La docente di divinazione prese in mano una sfera, ma dopo pochi secondi la fece cadere... anche gli studenti più grandi potevano garantire che in tanti anni non era mai accaduta una cosa simile. Ma nessuno badò ai mille frammenti che si espandevano sul candido marmo della stanza, gli occhi di tutti erano fissi su quelli della donna, vuoti in maniera non naturale.

Minerva McGranitt riuscì ad immaginare cosa sarebbe successo di li a pochi minuti, non l'aveva mai vissuto, ma i segni erano quelli.

"Ragazzi state tranquilli, ora la Professoressa starà meglio. Per lei è normale..."

Si avvicinò lentamente dicendo quella frase con calma: non voleva certo essere la causa dell'interruzione di quel momento "magico"... perché era l'unica parola in grado di descrivere quegli attimi. Non provò nemmeno a dire ai ragazzi di lasciare l'aula, nessuno l'avrebbe ascoltata e non poteva dar loro totalmente torto.

Prese delicatamente il braccio della collega e la fece sedere su una sedia, da quel che sapeva le profezie, se potenti, possono arrivare a causare mancamenti su chi le professa. Voleva evitare un incidente.

Per circa un minuto Sibilla Cooman sembrò persa in un altro mondo, teneva gli occhi chiusi. Poi li aprì ed iniziò a parlare:

"Sette mangiamorte alla chiamata accorreranno,

a colui che scappò per primo si uniranno.

Nei libri più oscuri la formula trovò,

e tutto ciò che prima avvenne con l'incantesimo cancellò.

L'altra forma delle lacrimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora