Giorno Quattro

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Potter,

davvero vuoi che ti racconti della mia famiglia, della mia infanzia?
Suppongo di dovertelo visto che tu mi hai raccontato dei tuoi orribili parenti Babbani, ma permettimi di dirti che sono sorpreso. Non avrei mai pensato che la mia vita ti interessasse.
Sono stato un bambino felice. Fin da subito si è saputo che sarei rimasto figlio unico, perché mia madre ha avuto seri problemi a portare a termine la gravidanza e ha rischiato molto per mettermi al mondo. Sono nato in silenzio, senza nemmeno un gemito. Mio padre ha sempre raccontato di quanto la mia nascita sia stata elegante, ma la verità è che non respiravo. Ero prematuro, troppo gracile per farcela da solo. Non ero pronto per il mondo. Forse non lo sono mai stato.
Sono nato in un letto di Villa Malfoy, su un materasso della piuma più pregiata e tra lenzuola di seta. I nobili non partoriscono in un volgare ospedale, e così non c'erano Guaritori pronti a intervenire. Non respiravo, ma avevo il volto sereno, come se mi trovassi ancora nel grembo di mia madre. Pare che io abbia preso la mia prima boccata d'aria solo nel momento in cui mio padre è entrato nel mio campo visivo, come se avessi aspettato il suo permesso per respirare.
Quante volte l'ho richiesto, quel permesso!
Sapevo che sarei rimasto figlio unico, ma non mi importava. Avevo un'enorme stanza piena di giocattoli, un letto a baldacchino, una scopa su misura per me... A cosa avrebbe dovuto servirmi un fratello? Ad assomigliare a quei pidocchiosi Weasley?
Tu questo non puoi saperlo, ma io conosco il tuo amico Pel-di-carota da molto prima dell'inizio della scuola. Nella mia casa la fama dei Weasley li precedeva. Sentivo mio padre raccontare a mia madre e ai suoi amici di quanto i maghi potessero cadere in basso, anche i Purosangue. Lo sentivo parlare di quanto fossero poveri, così tanto da vivere in una baracca, e di come fosse spregevole che continuassero a riprodursi come conigli. Spessissimo, quando mi faceva un regalo o mi portava con sé da qualche parte, sottolineava quanto dovessi essere felice di non essere come loro e che soltanto il nostro poteva essere lo stile di vita adatto ad un bambino Purosangue, erede di una nobile famiglia.
Io cercavo di essere felice, certo, ma quei bambini malvestiti e schiamazzanti mi davano l'idea di divertirsi molto di più, anche se si comportavano in modo così indecoroso.
A un certo punto della mia vita, prima che iniziassimo la scuola e mi rendessi conto di che razza di piaga sociale poteste essere voi Grifondoro, ho davvero invidiato i Weasley: erano poveri, eppure sorridevano sempre, si spalleggiavano, si azzuffavano, ridevano a squarciagola in giro per Diagon Alley. La loro madre li sgridava, ma si vedeva che non era arrabbiata davvero, che quella marmaglia divertiva anche lei.
Io non sorridevo mai, da bambino. Ridere non si confà a una famiglia aristocratica, è considerato volgare e maleducato. Mi era stato insegnato a rivolgere piccoli cenni del capo e mezzi sorrisi educati al Ministro e alle altre importanti personalità che spesso cenavano con mio padre al Maniero, nulla più.
Giocavo in silenzio, ero sempre vestito e pettinato a puntino, pulito e ordinato, ma segretamente avrei voluto unirmi a quel branco rumoroso e correre, urlare, partecipare alle improvvise battaglie di solletico in cui si esibivano. Mi sono sempre vergognato molto di questi desideri inappropriati.
Forse è stato il senso di vergogna per averli invidiati, ancor più degli insegnamenti di mio padre, a rendermi così odioso nei loro confronti. La scuola era piena di straccioni, se paragonati al lusso a cui ero abituato, ma riconosco di essermi accanito contro i Weasley molto più che contro chiunque altro. Gli altri semplicemente non li consideravo, o rivolgevo loro una delle mie occhiate sprezzanti, ma sapere di avere invidiato la famiglia di Lenticchia mi bruciava dentro, anche se nessun altro lo sapeva. Era un'onta che avrei voluto lavare con il sangue.
Quando la Lenticchia-femmina è scomparsa, al nostro secondo anno, per un momento ho davvero desiderato che morisse. Sono stato un bambino egoista e cattivo, lo riconosco, ma quando si è saputo che era lei ho gioito. Ho pensato: "forse adesso smetteranno di essere così odiosamente allegri!" ed ero contento. È una cosa orribile da dire, lo so, ma avevo solo dodici anni.
So perfettamente a cosa stai pensando: "anch'io avevo solo dodici anni, ma ho rischiato la vita per salvarla!" Hai perfettamente ragione, ma io non sono te. Non lo sono mai stato.
Il resto della mia infanzia lo conosci: siamo andati a scuola insieme, ci siamo odiati, ci siamo azzuffati... Niente di particolarmente degno di nota.
Gli ultimi mesi trascorsi al Maniero non sono stati esattamente piacevoli, ma adesso non riesco più a trarre gioia nemmeno dai ricordi di quando ero bambino, che ho sempre ritenuto i migliori. Tutta questa onestà mi fa male, Potter. Non mi è rimasto nulla a cui aggrapparmi, ho ufficialmente gettato la maschera.

Miserabilmente tuo,
Draco Lucius Malfoy

***

Potter,

so benissimo di non averti fatto pena. Non era nemmeno il mio intento, in verità.
Sono chiuso in una cella in attesa di diventare cibo per Dissennatori, se volessi la tua pietà avrei di meglio su cui puntare rispetto alla mia infanzia privilegiata. Stavo solo tentando di fare conversazione... Dopotutto, lo hai chiesto tu.
Cosa avevo contro la Granger? Davvero hai bisogno di chiederlo? Era un'insopportabile so-tutto-io, incredibilmente dotata e sfacciatamente osannata da tutti gli insegnanti. Ed era una Nata Babbana, la peggior feccia che mi era stato insegnato a odiare. Nella mia testa era un essere inferiore, eppure a scuola era sempre migliore di me. Riusciva sempre a superarmi in tutto. E poi, innegabilmente, aveva te.

Ti ho già detto, Potter, che si credeva che tu potessi essere un nuovo Signore Oscuro? Nella nostra cerchia si credeva che tu, che eri stato in grado di sconfiggerlo quando eri solo un bambino, avresti preso il suo posto e ci avresti guidati verso la gloria. Mai errore fu più grande, direi. A ben pensarci, non so nemmeno come sia nata questa leggenda. Perché mai avresti dovuto voler prendere il posto dell'uomo che ti ha reso orfano? È un'assurdità.

Credo che i Mangiamorte avessero investito troppo delle loro vite in quell'impresa per credere che potesse essere tutto finito. Finito così, con un incantesimo andato male. Finito con il loro Signore ucciso da un poppante. Credo che avessero bisogno di questa assurdità per tirare avanti, per avere ancora qualcosa in cui sperare. Prima che iniziassimo il nostro primo anno, mio padre mi raccomandò (vorrei dire che mi ordinò, ma dalle sue labbra non uscì mai quella parola) di essere tuo amico. Mi disse che era molto importante averti come alleato, perché essere nelle tue grazie avrebbe portato molta gloria alla nostra famiglia. Sono stato un fallimento su tutta la linea, vero? Mi hai detestato a pelle, dalla prima parola che ti ho detto. Per mia fortuna, ci siamo accorti presto che in te non c'era nemmeno l'ombra della grandezza che caratterizzava l'Oscuro Signore, e il mio terribile errore non ha avuto conseguenze nefaste. Quando poi tutti credevano che fossi l'erede di Salazar Serpeverde, solo perché parlavi serpentese... Ridicolo. Sprizzi il tuo animo Grifondoro da tutti i pori. Anche per questo odiarti è stato così facile, all'inizio... Avevi preferito i pidocchiosi Weasley e la lurida Nata Babbana a me, non mi avevi dato nemmeno un'occasione per farmi conoscere, per poter essere amico tuo... Con il tuo orgoglio e i tuoi stupidi principi morali hai osato dire che sapevi sceglierti da solo gli amici, che non avevi bisogno di me! Ho deciso già in quel preciso istante che se non potevamo essere migliori amici, allora saremmo stati i migliori nemici che Hogwarts avesse mai visto. Dimmi, Potter, ci sono riuscito? Mi hai odiato quanto io ho provato a odiare te? L'odio è un'emozione forte, passionale. L'odio è meglio dell'indifferenza. L'indifferenza mi avrebbe fatto molto più male dei cazzotti, Potter. Sarebbe stato come non esistere affatto per te. E io avevo un bisogno enorme di esistere. Ce l'ho tutt'ora.

Miserabilmente tuo,

Draco Lucius Malfoy


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