CAPITOLO I

26 3 0
                                    

Sono sdraiata qui.
Fuori,nel mio giardino,in una piccola casa.
guardo il cielo e mi sembra di vedere lassù qualcosa che mi appartiene.
mi attraversa un flashback.
**
-Mamma,dai prendimi mamma.-

io e mia madre stavamo giocando in questo giardino,circa 11 anni fa.

-Corri a prendermi dai!-

correvo come una matta da una parte all'altra,spensierata,ero solo una bambina.

-Ora ti prendo,ora ti prendo!-

mia madre mi inseguiva e io ridevo,ridevo forte e rideva anche lei.
mi ricordo che aprii il cancelletto di casa e corsi fuori continuando a ridere.

-Prendimi mamma!-

facevo avanti e indietro dal cancelletto alla casa della vicina,una tenera anziana che mi regalava sempre le caramelle,attraversando la strada.

-Taylor! Vieni subito qui,non correre in strada.-

non mi piaceva obbedire,ero una bambina parecchio ribelle.

-Non ti ascolto,non ti ascolto!-

e lo dicevo cantilenando,portandomi le mani alle orecchie per tapparle,ferma in mezzo alla strada.

D'un tratto vidi un camion,dritto davanti a me,correre,e le mie gambe erano bloccate,non riuscivo a muovermi.
Sentii una voce,poi nulla più.
Mi risvegliai in una camera d'ospedale,con mia madre accanto in un altro lettino e subito dopo mi venne spiegato che si buttó su di me per non farmi prendere in pieno dal camion che camminava in strada ad un'alta velocità.
Passarono i giorni e io mi rimisi in sesto,mi ripresi. Mia madre no.
Lei rimase su quel letto,per oltre un mese,attaccata a tanti fili e macchinette intorno a lei.
la guardavo fuori dalla stanza,da quel vetro che ci divideva. Non mi facevano entrare,ma poi la nonna li convinse.
Entrai tremando,intimorita.

-Mamma,mamma,perché dormi ancora? Quand è che ti svegli? Mi hai battuto alla gara del sonno,ora puoi anche svegliarti.-

Non rispondeva.
-Mamma,mamma,il camion ci ha battuti,correva più forte di noi.-

e lì iniziai a piangere. Mia madre era lì,stesa su quel lettino,non mi rispondeva,e io non capivo,avevo solo 6 anni.
Poi sentii un tremendo rumore,il rumore di un "bip" continuo.
mi fecero uscire subito dalla stanza.
e poi vidi la nonna piangere,il nonno si faceva forza consolando la nonna.
mio padre era distrutto,si vedeva, e da quel giorno non ho più rivisto neanche lui.
**

mia madre è morta,quando avevo solo 6 anni e non mi ci sono mai abituata,non smetto mai di pensarla,mai.
certe cose ti segnano dentro,ti lasciano ferite aperte che neanche il tempo può ricucire.
Ho al collo la catenina che indossava mia madre quel giorno.
Non la tolgo mai,mi fa sentire protetta.
E ora sono qui,distesa sull'erbetta della piccola casa dove vivo solo con mia nonna,anche mio nonno è andato a trovare mia madre,ed è rimasto lì.
Guardo il cielo e penso che forse,quella cosa che mi appartiene è proprio una stella che lassù brilla più di tutte,mia madre.

Mi alzo e passo una mano sui vestiti,ripulendomi dall'erbetta che mi era rimasta attaccata addosso.
entro in casa e vedo la nonna difronte al tavolino che fissa cosa c'è lì davanti.
È una grande donna,mia nonna.
è una donna serena e sempre calma e tranquilla ma lo so che dentro di lei c'è una tempesta in piena regola. Lo si capisce dai suoi occhi,quei meravigliosi occhi azzurri.
Quando si siede sul divano e per un attimo prende in mano una foto che è appoggiata ad un tavolino lì vicino. Nella foto ci siamo io,mio nonno,mia nonna,mia madre e mio padre.
si lascia riaffiorare dai ricordi e a volte si concede di farsi scendere una lacrima,dopotutto anche lei ha perso l'unica figlia che aveva e che tanto amava e l'unico vero e primo amore della sua vita,mio nonno.
Mio nonno morì l'anno dopo dalla morte di mia madre,forse era caduto in depressione,o forse era malato,non l'abbiamo mai saputo con certezza. Sappiamo solo che ora è lì con mia madre e che da lassù guardano sia me che mia nonna.

Mi avvicino a mia nonna e le poggio una mano sulla spalla,lei poggia la sua calda mano sulla mia e poi si gira verso di me.

-Oh..Taylor..-
dice per poi abbracciarmi.

-Nonna,tutto okay?-
dico stringendola a mia volta.

-Sì tesoro,è solo uno di quei momenti..-
dice asciugandosi una lacrima che cade dal suo piccolo e rugoso viso.

Sto zitta,non so cosa dire,non sono brava a consolare le persone,non sono brava neppure a consolare me stessa.
Scuoto la testa dai miei pensieri e riprendo la mano di mia nonna.

-Ho trovato un vecchio sigaro del nonno sotto il centrino del nostro comodino,in camera da letto.-

lo toglie dalla tasca del grembiule da cucina e me lo porge.

-era un grande fumatore tuo nonno.-
dice quasi avendo un sorrisino.

sorrido immaginando mio nonno seduto fuori in giardino a fumare il suo sigaro cantando qualche vecchia canzone dei suoi tempi,forse quella con cui ha conquistato la nonna.

-Da ragazzina non volevo un ragazzo che fumasse e così tuo nonno,già molto innamorato di me..-

disse con un sorrisino malizioso e poi continuò

-ogni volta che mi vedeva passare,nascondeva tutte le sigarette che aveva e veniva a farmi la corte.-

stavolta ride. sono bei ricordi,questi.

Rido anch'io. La risata di mia nonna mi da sollievo.

-Ti facevi desiderare eh nonna?-
dissi facendole l'occhiolino.

-Ma certo,avevo un sacco di spasimanti,ma in testa e nel cuore avevo solo un uomo.-
disse sistemandosi il ciuffetto di capelli bianchi che le ricadeva sul viso.

-Il nonno.-
dissi sorridendo poco.

-Sì,proprio lui.-
sorrise,quasi vantondosi.

Ci sedemmo entrambe sul divano e iniziammo a guardare uno di quei film antichi in bianco e nero che piacevano alla nonna,col tempo,anche a me iniziarono a piacermi.
Più tardi guardai la nonna e vidi che stava dormendo graziosamente.
sorrisi e presi una coperta per poi adagiarla sul suo esile e piccolo corpo.
Le diedi un bacio in fronte,spensi il televisore e salii in camera a dormire.

Aspettami,fino all'ultima pagina.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora