1. Ogni incontro è un addio

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Ignazio

"Questo c'è, questo l'ho preso...Amore!"urlo dal salotto

"Ignà perché urli?"mi chiede lei ridendo e facendo capolino dalle scale.

"Abbiamo preso tutto?"le chiedo fissandola

"Sì amore, e te lo avrò ripetuto dieci volte almeno."mi dice

"Sei pronta?Andiamo?"le chiedo

"Prontissima e tu?"mi domanda arrivando e scostandomi il ciuffo delicatamente con una mano.

"Sì,finalmente si chiede la tesi e a breve saremo laureati."le dico attirandola tra le mie braccia e baciandole piano le labbra.

"Andiamo o si fa tardi."mi dice lei prendendo le chiavi della macchina e tirandomi verso la porta.

Facciamo le scale,perché l'ascensore è occupato,e ad ogni gradino che scendo,non posso fare altro che pensare a come sia cambiato tutto da due anni a questa parte.

Due anni prima...

Per un mese intero non ero riuscito ad avere notizie di Irene. Sembrava svanita nel nulla e Penelope ovviamente non mi ha voluto dire dove si trovava. Ci ho provato più volte a farla parlare,ma con un solo sguardo assassino mi ha fatto gelare il sangue nelle vene. Anche Piero non ha parlato,o meglio non ha voluto parlare,o dovrei credere che davvero Penelope non gli abbia detto nulla su dove si trovasse Irene. L'unica cosa che ho fatto sputare a Piero, è che stava bene e non mi dovevo preoccupare di nulla.
All'Università non l'ho incontrata ed io sono stato talmente male da non riuscire a preparare neanche un esame. Solo sul palco tornavo ad essere Ignazio Boschetto, lì mi sentivo davvero io e cercavo di far passare via i cattivi pensieri e soprattutto il fatto di non avere più Irene con me,nella mia vita. Solo ora mi rendo conto della cosa terribile che ho fatto! Ho sempre criticato Piero per il suo essere pesante con Penelope, ho criticato mia madre per il suo essere comandina, ma ho fatto peggio di loro. Sono stato egoista e menefreghista, ho calpestato Irene, il suo cuore e i suoi desideri. Sono stato cattivo e ingrato, con L'unica persona che mi ha davvero amato.
Ho cercato Irene anche sul posto di lavoro, ma ogni volta era impegnata e sia quel Leonardo che il signor Gianni, mi hanno fatto capire di non essere gradito. Sono partito pochi giorni dopo per il Sud America,per recuperare quel famoso concerto perso mesi prima e per fare un po' di promozione in giro,tante ragazze si sono buttate addosso a me,tanti corpi caldi che avrebbero potuto soddisfarmi, mai io non volevo solo la compagnia di una notte,volevo la mia Irene,solo lei. Al nostro ritorno in Italia,stanco e più avvilito di prima, sono sceso un po' a Marsala, dalla mia famiglia. Con loro ho inventato una bugia, non devono mai venire a sapere ciò che ho fatto. Solo Nina non si è bevuta il fatto che Ire aveva impegni di lavoro e dopo un pesante e interminabile interrogatorio, ho dovuto vuotare il sacco. Solo che stavolta, da parte di mia sorella, non ho trovato affatto comprensione, bensì tanto sdegno e delusione. Tutto questo,non ha fatto altro che farmi stare ancora peggio, mai mia sorella mi aveva trattato così. E nel momento in cui anche mia mamma,ha iniziato a fare domande troppo pressanti, ho preso la valigia e sono tornato a Milano.Iago stava sempre con me,la mia ombra,mi coccolava per come poteva, anche a lui mancava Irene.

Adesso,sono passati già due mesi dalla nostra rottura ma io non  riesco a farmene una ragione e forse non ci riuscirò mai. Oggi è uno dei miei tanti pomeriggi da asociale sul divano, sto facendo zapping su vari canali musicali e mi soffermo svogliatamente su uno di essi, passano il video di 'Always' dei Bon Jovi e subito inizio a pensare alla mia storia con Irene,a quanto sono stato stupido a perdere tutto per qualcosa che con il tempo,sarebbe comunque arrivata. Ogni parola di quella canzone mi scava dentro l'anima, mentre grosse lacrime mi bagnano il viso e la barba ormai incolta da giorni. E chissà lei cosa starà facendo,con chi sarà? Se un altro la stringe come facevo io al mio petto, se passa le sue dita tra i suoi soffici capelli...
Guardo l'orologio al muro,segna le 18:45 e mi alzo di scatto. Potrei controllare se Irene è a lavoro, o se esce dal negozio per vedere dove va...sempre se lavora ancora lì.
Metto un paio di jeans e infilo una maglia,buttando dove capita la tuta che avevo addosso e mi guardo intorno... C'è un casino assurdo! Il lavello in cucina è pieno di piatti sporchi, posaceneri pieni di cicche di sigarette sparsi ovunque, vestiti sporchi... Se Irene vedesse tutto questo schifo si metterebbe ad urlare.
Infilo le scarpe e faccio una carezza a Iago,poi prendo le chiavi della macchina, scendo le scale di corsa e parto verso il negozio di musica.
Mi nascondo con la macchina in una strada che dà all'angolo del negozio,da qui posso vedere perfettamente l'ingresso. Aspetto dieci minuti abbondanti prima di vedere uscire il signor Gianni da solo, sto quasi per rinunciare quando vedo uscire prima Leonardo e poi Irene dietro di lui, entrambi ridono e lei gli lascia un bacio sulla guancia. Nel mio petto sento una fitta di gelosia assurda,ancor più, quando mi accorgo che la mia Irene sale nella macchina di quel coso.
Decido di seguirli a distanza e muoio dentro quando vedo che si fermano davanti ad un palazzo e che salgono su insieme. Aspetto dieci/quindici minuti e non vedendo tornare Irene giù, decido io di salire da loro. Per sapere dove andare,mi spaccio per un amico di Leonardo con il portiere,il quale mi fa uno strano sorrisino ironico e poi mi indica il piano.
Arrivo al secondo piano con affanno,ho fatto le scale di corsa,e suono. Nessuno mi risponde e allora inizio a bussare come un forsennato.
Leonardo mi apre la porta,sta in mutande ed io non ci vedo più. Lo sbatto al muro.

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