Era sotto la doccia da almeno quindici minuti. Stare sotto il getto dell'acqua calda la stava rilassando e aiutando a pensare. A breve sarebbe dovuta scendere per la colazione e per il fatidico pranzo di Natale. Sperava passasse presto. Non vedeva l'ora di partire per trascorrere il capodanno con suo padre. Da quando era arrivata Zoe si stava innervosendo sempre di più. Quella ragazza la stava trattando come una sorella e mentirle non le piaceva proprio. In un paio di occasioni aveva notato la madre e la nonna di Christian scambiarsi un sorrisetto. Avevano capito qualcosa? Deveraux le aveva detto che le due donne erano molto intelligenti ed era vero. Era stato molto piacevole scambiare qualche parola con loro in cucina mentre aiutava Zoe ad apparecchiare. Uscì dal bagno con indosso un accappatoio ed un asciugamano per frizionare i capelli. Christian era già vestito di tutto punto. "Potresti almeno avere la cortesia di uscire mentre mi vesto?" La mandò su tutte le furie la sua risposta. Era la sua stanza quindi poteva tranquillamente restare. Aprì l'armadio e tirò fuori un pantalone color cipria, una camicetta della stessa tonalità ed un caldo cardigan color panna. Portò tutto in bagno e si vestì. Quei vestiti erano spettacolari. Il maglioncino leggero ma molto caldo l'avvolgeva come una coperta. Ne aveva di gusto il signorino! Antipatico ma di classe.
"Charlotte che ne dici se finita la colazione ce ne andassimo in paese? Visitiamo qualche negozietto e rientriamo" L'idea di Zoe era piacevole, avrebbe visitato il posto e, soprattutto, si sarebbe sottratta a Christian per qualche ora. "Sono con te" Finì di bere il caffè e corse in camera a prendere il cappotto. Con la coda dell'occhio vide mister perfettino contrariato. Si era dimenticata di chiedergli il permesso! Non era una bimbetta e lui non era suo padre. Scese al piano di sotto e rimase di stucco notando che, vicino a Zoe, c'era suo fratello. Che rabbia. Lo aveva fatto apposta. "Vengo con voi splendide fanciulle". E lei che pensava di toglierselo dai piedi!
La visita in paese non fu tanto male, Zoe entrava ed usciva da tutti i negozi, era come una bambina in un negozio di dolci. In uno dei tanti notò una calda sciarpa con le iniziali M e P ricamate a mano. Erano ovviamente il logo della ditta produttrice. Charlotte decise di entrare a comprarla erano le stesse lettere del cognome e nome di suo padre. Gliela avrebbe data non appena si fossero visti. Era tempo di rientrare, si era fatto tardi. Tra l'altro Zoe aveva in mano tanti di quei pacchetti che neanche la slitta di Babbo Natale sembrava potesse contenere.
Charlotte lasciò il regalo in camera. In quel momento realizzò che non aveva niente da dare ai Deveraux. "Christian non ho pensato a fare qualcosa per Natale ai tuoi". Era imbarazzata per la dimenticanza, ma in fondo quella non era una festa in famiglia come le altre! "Stai tranquilla, ho pensato a tutto io. Tieni questo è il regalo per me. Penseranno che me lo abbia fatto tu". Le mise in mano piccolo pacchetto con la carta argento. Era esterrefatta.
Il pranzo fu molto lungo, quasi interminabile. Era stato piacevole, per carità, però l'ansia le era salita ai massimi livelli. Quasi non riusciva più a sostenere i loro sguardi, le sembrava che potessero smascherarla da un momento all'altro. Charlotte consegnò i vari regali alla famiglia e fu un crescendo di "grazie" o "non dovevate". Si accorse che tutti stavano aspettando che lei consegnasse il suo personale regalo a Christian. Cercò di mantenere la calma e con un sorriso forzato gli diede il pacchetto. Christian fece una faccia sorpresa, da premio oscar per la recitazione. Scartò la carta ed estrasse la custodia di velluto blu. Erano tutti in trepidante attesa, anche Charlotte visto che non sapeva cosa contenesse. Abbozzò un sorriso affinché la famiglia non sospettasse nulla. Aprì il cofanetto. All'interno uno splendido bracciale in oro con due C incastrate tra di loro. "Christian e Charlotte, che splendido pensiero. Ti amo, tesoro" disse lui stampandole un affettuoso bacio sulle labbra. Era quasi paralizzata, non avrebbe potuto permettersi quel bracciale neppure vivendo due vite. Che follia l'aver accettato quei soldi. In quel momento si sentiva sporca, si diede mentalmente della donnaccia. Approfittare così di quelle persone non era da lei. Lei non era così! Le scesero due piccole lacrime che, per fortuna i Deveraux interpretarono come gesto d'amore nei confronti del figlio. Christian sollevò lo sguardo e la fissò intensamente. Quella ragazza gli provocava un turbinio di emozioni. Non capiva perché piangesse. In fin dei conti era una farsa che di lì ad un paio di giorni sarebbe terminata. Quasi sicuramente non si sarebbero neanche più rivisti. Doveva ammettere che questo ultimo pensiero gli aveva provocato un senso di disagio. "Accidenti al Natale ed alle riunioni di famiglia" pensò continuando ad osservare quegli splendidi occhi velati dalle lacrime.
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Amour à Paris
RomanceChristian Deveraux è ricco, cinico ed arrogante. Charlotte lavora per pagarsi gli studi all'Università. Tra i due è antipatia a prima vista. Oppure no?