Timide lacrime sgorgano dal limpido ottagono arabo.
La gialla linfa vitale rischiara gli spiriti erranti,
E le verdi fronde con le loro mani tendono all'azzurro infinito.
Un esule passerotto saltella in cerca di quiete.
Fugge l'oscurità presente, si rifugia nel patio lucente.
Resiliente si aggira tra il purpureo sussurro di vittoria e con il suo tardo
procedere ondeggia tra i sospiri impercettibili.
Da spiriti sconosciuti le sue ali vengono spiegate.
Fugacemente risale le auree vie e appoggiando il suo nudo essere alla pietra andalusa una fitta pioggia verde ricade tutt'intorno.
Ma le mani amiche e il volto sorridente sembrano recitare in coro :" nos plus ultra".
Dal cielo non proviene più alcun bagliore , se non il grigio cenere della sconfitta.
Sorvoli il rosso confine non più per aiuto , ma per solo rifiuto.