PREFAZIONE

9 1 0
                                    

Credo sia giunto il momento di mettere nero su bianco ciò che ho in testa della mia vita in quegli anni, in quel quartiere, dentro e fuori da quel garage. Gli anni peggiori e migliori della mia breve ma tutt'altro che piccola vita.

Per cominciare, ero una ragazzina cresciuta troppo velocemente, chiunque, senza conoscere la mia storia, direbbe semplicemente che ero una bambina un po' suonata che, senza avere la classica "famiglia disagiata" alle spalle, tentava di fare "la grande", quella con i veri problemi, mentre realmente non conosceva affatto quelli che la gente chiama "i problemi della vita". Ciò sarebbe stato detto dalle stesse persone che quando finisce tutto poi dice :-era tranquilla, chissà cosa le è passato per la mente... Era matta si ma... chi se lo aspettava?-

Molti, cari signori; molti altri se lo auguravano solamente.

Mi trovavo sola a casa per giorni interi, mia madre, la donna della mia vita, la donna che sognavo di diventare, faceva tre lavori per riuscire a mantenermi e in orari così assurdi da essere spesso costretta a dormire fuori casa per più notti consecutive e quando tornava a casa era così stanca e felice di vedermi da impiegare un'intera giornata dedicando il suo tempo a me per poi dormire per tutto il giorno seguente, fino al rientro a lavoro.Andavo a scuola con il bus, uscivo, andavo a compare qualche canna, prendevo il bus e tornavo a casa. Il mio unico compito era badare a me stessa, in continuazione, sotto tutti i punti di vista.

La stessa routine si ripeteva ogni giorno, io ero brillante, matura, responsabile e una manciata di altri ipocriti e insulsi complimenti che le nonnine in giro mi facevano, così come i miei sconosciuti parenti ricchi e con le braccia corte, o i miei patetici insegnanti che avevano decisamente bisogno di qualche lezione, magari di psicologia infantile e adolescenziale. Perchè se esiste una cosa che nemmeno un adulto a me conosciuto ha mai fatto con me, è saper dire qualcosa di sincero. Ero fredda e pragmatica perchè terrorizzata dall'affetto, vivevo con la costante ed inconsapevole paura di perdere il controllo, essere abbandonata da tutti, di dover risolvere da sola un problema più grande di me. Prima o poi, sarebbe successo; ed io, dovevo essere pronta, in ogni istante.

Ero, in tutto e per tutto, una donna bambina.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Jun 18, 2019 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

NUMBERSWhere stories live. Discover now