Il lampione

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Jack non riusciva a dormire. Era l'una forse le due. Come al solito rumori e luci lo infastidivano. Non lo facevano dormire. Gli impedivano di lasciare quel mondo e prendere la strada dei sogni. Uno schianto, egli sentì. Si affacciò aprendo lentamente la persiana. Era una vecchia casa, quella dove viveva Jack; una casa semplice, semplicemente spettrale e per questo molto economica; cosa che, agli occhi di Jack, era ottima. Un lampione aveva il vetro rotto. Lampeggiava facendo luce alla figura sottostante ad esso. Un uomo vestito di nero, girato di spalle. Jack, dopo aver tirato un sospiro, tornò a dormire. Forse erano le quattro quando Jack si alzò per affacciarsi di soppiatto alla finestra. Forse aveva valutato male la situazione. Quello era veramente un uomo. Ma scherziamo? Quegli occhi non servivano per vedere, ma per portare la gente all'inferno. Vogliamo parlare del sorriso? Ovviamente se può essere definito lontanamente tale. Quei denti non appartenevano né ad un essere umano né a questo mondo. Quei denti erano stati forgiati con l'intento di stappare la carne umana. Jack deglutì. Si mise in piedi. Si mise a ridere per spezzare quella situazione assurda che stava vivendo. "Non è reale", si ripeteva speranzoso. "Quell'essere, non è reale", continuava sperando di convincersi. Alla fine tornò a dormire, ovviamente si fa per dire. Come se si potesse dormire in una situazione del genere. Un essere dagli occhi che guardano l'inferno con un sorriso costretto da delle cuciture di certo non può esprimere tranquillità se te lo ritrovi sotto casa tua alle quattro di notte. Non trovate? Jack era preoccupato, sudava freddo per la paura. Abitava in una casa rovinata dal tempo, in cui ristrutturazioni erano diventate tabù; oserei dire. Tutto cadeva a pezzi. Incluse quelle persiane che separavano Jack dall'ambiguo essere che si era appostato sotto il lampione della strada. Sedie e mobili Jack iniziò a spostare davanti alla finestra. Una cosa inutile direi, oramai l'essere... era sparito. Esilarante, un pazzo lo troverebbe esilarate. Jack infatti era divertito, ma voleva comunque salvare la sua esistenza... per cui aveva combattuto tanto... tanto e sempre di più...
Dai passi erano sempre più vicini. Jack prese un coltello dalla cucina. Poteva pur sempre servire un coltello in una situazione del genere, no? Come quando nei film quel coltello ti salva la vita, in questo credeva Jack, in questo aveva posto speranza. Ispezionò il suo piccolo monolocale. Poi, tranquillo, tornò in camera. Lì. Proprio in quell'angolo. Lui era lì. Lì fisso a guardare Jack. Jack incredulo si fece cadere al suolo. Lui non avrebbe mai dimenticato quel sorriso. Nemmeno dopo la sua morte.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 22, 2019 ⏰

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