Si avvicina la sera e noi, sincronizzando i nostri corpi come orologi, tramontiamo seguendo le ombre dettate da uno spicchio di sole che si affaccia al vetro. Io ti guardo, tu mi baci e, come se fosse la prima volta, ci stringiamo sopraffatti l'una dall'altro fin dal giorno in cui non abbiamo iniziato a contarle. Tu sei magnifica e io, rapito dalla tua forma che fluttua, ti sento irraggiungibile come una piccola farfalla inseguita da un cane. Ti muovi libera come se fossi l'unica a non captare l'arte che emani e penso che fuori, lontano da tutto questo, il mondo e i miliardi di piedi che lo calpestano non guardano al futuro come lo facciamo tu e io, adagiandolo su di noi e pronti a modellarlo a nostro piacimento.
Vorrei imparare a seguirti, a viverti e a trasformare la ricetta della mia vita aggiungendo quel tanto che basta di te a non consumarti, accarezzandoti e lucidandoti come un trofeo. Mi sento inarrestabile e cento volte più bello quando sei al mio fianco e mi inondi della tua energia.
Mentre i minuti passano veloci e la stanza si stringe e ci si chiude addosso, io ti afferro avidamente, aspettando che tu faccia lo stesso con me, e ti consegno tutto quello che ho con uno scambio di sguardi. Ora sei stesa su di me e guardi il cuscino, ansimi e io affianco il tuo viso al mio, aspettando che impari a leggermi i pensieri semplicemente appoggiando il tuo orecchio.
Ti ho immaginata e ti ho trasformata in un magnifico quadro dentro di me, mentre ti accarezzavo i capelli e poi li stringevo reclamandoti come solo mia. Ti ho sognata, descritta e disegnata infinite volte ad occhi aperti, costruendoti di fronte a me come uno scultore con la sua statua e non è mai bastato: quando li chiudo sei più elegante, più bella di quanto in là potesse spingersi la mia immaginazione. Non voglio chiudere gli occhi quando lo facciamo perché tutte le volte che il sole cala nella camera e ci filtra attraverso, io ti ammiro e trovo un altro particolare, che sia grande come noi o insignificante come chiunque altro. Anche ora, mentre ti penso e cerco di renderti immortale con parole che non sono mai abbastanza, mi capita di sbattere le palpebre e riaprirle con in mente quel microscopico dettaglio di te che ho notato l'ultima volta. Vorrei averti appoggiata al mio petto tutti i giorni della mia vita e trovare nei tuoi capelli la sicurezza di non vederci tramontare mai.