Prologo

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Sono sempre stata una ragazza estremamente realista, senza troppi grilli per la testa. Non ho mai creduto nel destino, non sono una di quelle persone fataliste. Penso infatti che tutto ciò che abbiamo ottenuto nel tempo sia solamente conseguenza del nostro comportamento e del nostro impegno. Niente accade per puro caso, sono le nostre azioni che creano il nostro futuro.
Per questo fin da piccola ho iniziato a pianificare perfettamente il mio futuro: secondo il programma avrei frequentato il liceo scientifico che è sempre tanto piaciuto ai miei genitori, mi sarei diplomata e avrei frequentato la facoltà di Medicina per poi laurearmi con il massimo dei voti. Mi sarei specializzata in chirurgia cercando di migliorarmi ogni giorno di più.
Ho da sempre amato il vasto mondo della medicina. L'ho sempre visto come un percorso molto lungo ma allo stesso tempo appagante più di qualsiasi altro.
Avevo sempre ammirato questo lavoro per il semplice fatto che hai l'opportunità di salvare vite. Puoi dare una seconda, terza o quarta opportunità a dei perfetti sconosciuti che affidano la loro vita a te. È una grande responsabilità. Hai bisogno di un grande autocontrollo perché potresti trovarti davanti a situazioni difficili, situazioni in cui mai nessuno dovrebbe trovarsi. Eppure devi avere la forza di sperare sempre per il meglio, devi avere la passione che ti scorre nelle vene per dare sempre quel qualcosa in più che un secondo prima non c'era.
Non ho mai pensato a crearmi una famiglia tutta mia, non è mai stato il mio obbiettivo. Molte ragazze e donne pensano che per realizzarsi debbano sposarsi e fare dei bambini, ma questo non è mai stato il mio concetto di "realizzazione personale".
Proprio per queste ragioni mai avrei pensato di trovarmi in questa situazione oggi, più inaspettata che mai.
Ma in fondo le cose inaspettate non sono le più belle?

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