2.Che lo spettacolo abbia inizio

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Ellen's pov

Il rumoroso trillo della sveglia del mio cellulare mi fece aprire di controvoglia gli occhi, ho un'ansia incredibile; e non perché è il primo giorno di scuola, ma per il patto che ho fatto con Isaac. A proposito di lui, trovo tre messaggi dalla sua chat.

"Buongiorno principessa"

"Sei in ansia come me?"

"Vabbè, quando sarai a scuola mettiti con Cassandra davanti al portone. Che lo spettacolo abbia inizio ;p"

Il fatto che anche lui sia nella mia stessa situazione mi fa sorridere.

Corro in bagno, mi lavo, torno in stanza e metto: intimo, jeans e maglietta, torno in bagno e mi trucco velocemente. Guardo l'orario e mi accorgo che sono nettamente in anticipo, quindi decido di scendere le scale con calma e di prendere un bicchiere di succo all'ananas, abitudine presa durante l'estate, ma che so non durerà nel periodo scolastico. Il tempo di finire il mio bicchiere, ormai giornaliero, di succo che mi arriva un messaggio da Cassie, ciò vuol dire che è qua fuori ad aspettarmi.

Metto le scarpe, prendo la cartella, le chiavi di casa ed esco andando verso la macchina di Cassandra. Lei mi saluta ammiccante <<Salve futura signora Benjamin>> entro in macchina ridendo << Ti ricordo che lo faccio solo per far ingelosire Frank>>.

Il tragitto lo passiamo cantando e discutendo sul piano di Isaac che non tralascia i continui "secondo me c'è qualcosa sotto" di Cassie.

Arrivate a scuola io e Cassandra ci mettiamo nel punto prestabilito, quando lo vedo avvicinarsi la mia ansia sale ed arriva al culmine quando, con Morgan, il suo migliore amico, arriva accanto a noi e mi mette un braccio attorno alle spalle. Come immaginato non passiamo inosservati, infatti abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso. Arriviamo nella classe di scienze passando per il corridoio, che dal chiacchiericcio si è trasformato in una piazza.

Poco prima di entrare, io e Isaac, intravediamo una chioma riccia e rossa: è Paula Garcia, la direttrice del giornalino scolastico. Con uno sguardo immediato ci capiamo, entriamo in classe e, mentre io vado verso il mio posto con Cassandra, lui mi fa girare tirandomi dal braccio e, quando posiziono le braccia dietro al suo collo, Isaac mi bacia; un bacio passionale, quasi da film, immensamente da favola, tanto da farmi sentire lo stomaco in subbuglio, ma al col tempo così tanto reale da essere sicuri di essere riusciti nel nostro intento, infatti si possono sentire tre scatti, il quale rumore è quello del flash di una fotocamera. Quando mi stacco riesco a guardarlo negli occhi, e giuro di aver visto la stessa scintilla che aveva il giorno precedente; continuammo a guardarci, fissi, senza sbattere palpebra, finché lo schiarirsi di una voce non interruppe il nostro "piccolo momento".

Mi sedetti accanto alla mia amica dallo straordinario e, da stamattina, persistente sorrisetto sotto ai baffi <<Cassandra Marie Hamilton, cos'è quel sorrisetto?!>> chiesi indispettita dal suo comportamento <<Ma niente>> risponde lei facendo la risatina solita di quando mente <<Eh no mia cara, ora tu me lo dici.>> dissi io sgranando gli occhi, la sua faccia scocciata e divertita al tempo stesso mi fece capire che stava per rivelarmi ciò che mi aveva tenuto nascosto fino a quel momento <<Okay, ma promettimi che non negherai tutto>> disse ciò a denti stretti come per non farmi capire precisamente cosa avesse detto, e dopo il mio aver annuito in segno di promessa continuò <<Credo che tu non voglia ammettere di avere ancora una cotta per Isaac, insomma, quando ti ha baciata sei diventata un arcobaleno di sole sfumature di rosso>> sentì le mie guance andare a fuoco, sgranai gli occhi e dissi con una voce più squillante del solito <<Io non ho una cotta per lui è soltanto che->> venni interrotta dalla voce del professore <<Hamilton, Moore se dovete continuare ancora a lungo ditemelo che vi porto un caffè>>. La nostra discussione finì lì, ovviamente dopo un "ne parliamo a pranzo" della mia amica.

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Io e Cassandra stiamo andando verso uno di quei bei tavoli rotondi di colore rosso -notare il sarcasmo- con dei vassoi pieni di delizioso cibo -notare il sarcasmo parte seconda-, e dalla faccia della mia cara amica capisco quale sarà il discorso principale di questo pranzo che deduco sarà frustrante.

<<Quindi>> dice lei sedendosi <<Dove eravamo rimaste prima che Mr. Muffin ci interrompesse?>> per fare chiarezza Mr. Muffin è il nostro professore di scienze che, avendo un nome impronunciabile, tutti chiamano così; prima che possa anche solo fiatare, lei si risponde da sola <<Ah, giusto! Stavamo parlando della tua straordinaria cotta per il tuo finto ragazzo Isaac Benjamin>> alzo gli occhi al cielo <<Ribadisco che io non ho una cotta per lui!>> Cassandra sbuffò <<E va bene, passiamo ad un altro argomento>> io annui grata alla sua idea <<Sai il ragazzo bello, quello del mio corso di arte, che si siede sempre in seconda fila nella classe di storia?>> annui di nuovo cercando di capire a cosa voleva arrivare <<Beh ecco, è il primo nome sulla lista dei ragazzi ai quali chiederò di andare al ballo di autunno se nessuno me lo chiederà>> disse tutto ad un fiato, io sorrisi notando il capitano della squadra di nuoto guardarla <<Non credo che ne avrai bisogno>> lei mi guarda confusa <<Ne sono abbastanza sicura>> dice lei non credendo alle mie parole <<Beh, se Bruce-super figo-Evans non ti stesse guardando>> la ragazza si gira e sorride a Bruce che arrossisce inaspettatamente. Il trillo del mio telefono mi distrae da quella dolcissima scena

"Hey, so che sarei dovuto essere in mensa come un bravo finto fidanzato, ma Morgan si è messo a vomitare"

"Per farmi perdonare stasera da Monet ti offro la red velvet e il tè freddo;)"

Sorrido al riferimento appena fatto all'appuntamento che avevamo ormai da cinque anni.

Risposi un veloce "sì" e riporto l'attenzione su Cassandra che di scatto si alza e mi tira dal polso portandomi fuori dalla mensa.

Arrivate in corridoio io resto un po' perplessa acausa del comportamento della mia amica, ha le guance rosse, i grandi occhimarroni brillano, mi afferra le mani e con voce esultante dice <<Bruce Evansha una cotta per me!>> anche essendo felicissima Cassandra si accorse chetutti i presenti si erano girati quindi imbarazzata e ancora più rossa dicebalbettando che doveva correre a lezione; presi i libri dall'armadietto e midiressi anch'io all'ultima lezione che si sarebbe tenuta in giornata.

Spazio autrice//oggi senza note importanti
Sperando che vi piaccia anche questo capitolo vi dico che, se aveste critiche, sono sempre ben accette, ovviamente se scritte in maniera educata
xoxo Gaia

The Rich BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora