Cerchiamo di tener fede all' accordo
di star distanti ognuno dalla vita dell'altro.
Tentiamo di non appartenerci più.
Di non avere più nulla da spartire.
Opportuna l'idea
di non esserci mai detti nulla di necessario,
di non essere mai stati bene stretti al petto.
Ore che non sono mai passate in fretta.
Nessuna promessa si è fatta tangibile.
Viviamo nella convinzione
di aver raggiunto un equilibrio
con le sole nostre forze.
Speranzosi di poterci proteggere
da una possibile catastrofe.
La capacità di poterci articolare nel mondo
con assoluta indipendenza, alimenta una profonda presunzione.
Con marcata intolleranza ci siamo indotti avanti.
Gli affetti, essi stessi, ci hanno tolto la forza, l'autonomia;
così non ne abbiamo bisogno.
Ci hanno inciso addosso. Non ci siamo saputi difendere.
Abbiamo assimilato tutto il dolore,
aspettato che si stagnasse,
che smettesse di contorcersi dentro ogni fibra poco elastica del nostro corpo.
Ferite del genere non conoscono cure.
Così siamo diventati; forti, duri, impenetrabili.
Leggeri galleggianti in superficie.
Abbiamo fallito;
Ci siamo detti addio.
(scusate se erro categorie, se storpio gli spazi, le pause. Le mie sono parole libere, che non riesco a riordinare)
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Ci siamo detti addio
Poetryabbiamo mentito, ci siamo fatti forti dentro le nostre ossa.