[Leggeri] Sugawara Kōshi

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Leggiadri fiocchi di neve cadevano dal cielo grigio, completamente ricoperto di nuvole. Si lasciavano trasportare da una fresca brezza, volteggiando nel cielo come dei ballerini. Si spostavano con delicatezza nell'aria fino a raggiungere il freddo terreno, adagiandosi sul tappeto bianco che era ormai la strada. Le luci del Natale appena passato erano ancora accese, illuminando le strade con una fioca e calda luce giallognola. Era tardi e le persone si erano già rintanate in casa con la famiglia, magari riscaldate da un camino acceso. (T/N) fece un sospiro, camminando lentamente per le vie illuminate. Alcuni negozi erano ancora aperti, e lei non poteva fare a meno che sbirciare le vetrine colorate. Camminava lentamente, gustandosi tutto quel silenzio che la circondava e che l'avvolgeva come una calda coperta. Aveva le guance arrossate e le mani ormai intorpidite dentro i guanti. Gli scarponi affondavano nel sottile strato di neve che aveva ricoperto le strade del centro. Si avvicinò a una vetrina, osservando una grande sciarpa rossa che sicuramente l'avrebbe tenuta al caldo. Si sistemò la pesante borsa sulla spalla e si rimise a passeggiare. Le piaceva quell'aria fresca. Gli studi la stavano letteralmente distruggendo, e quando erano finalmente arrivate le vacanze di inverno non aveva avuto un attimo libero tra cene, pranzi, riunioni di famiglia e incontri con gli amici. Era felice di rivedere tutti quanti, ma voleva anche un po' di tempo da passare da sola, a pensare. La sua famiglia era molto orgogliosa di lei. Aveva sempre ottenuto buoni voti e aveva avuto delle pagelle impeccabili, ma questo la metteva spesso a disagio. Si sentiva quasi obbligata a essere la figlia perfetta. I suoi genitori si aspettavano molto da lei e non facevano altro che rinfacciarglielo. Mentre camminava si soffermò un attimo sul dolce odore del pane appena sfornato. Probabilmente qualche mamma aveva deciso di fare il pane in casa, e secondo l'odore, doveva essere venuto davvero bene. La ragazza sentí la sua pancia brontolare. Non aveva ancora fatto cena. Un luccichio in una bottega attirò l'attenzione di (T/N), che smise immediatamente di pensare al cibo. La ragazza girò lo sguardo verso la vetrina di un negozio. L'oggetto che aveva attirato la sua attenzione era una palla di vetro. Una di quelle palline con la neve dentro. All'interno era stata inserita una miniatura di una renna completamente bianca. La ragazza rimase incantata. Era un oggetto semplicissimo, ma aveva catturato la sua attenzione immediatamente. Era piccola e adornata con dei piccoli intarsi di colore argento, non troppo intricati. Una piccola incisione riportava la scritta "light", leggero. Si ricordava di una pallina di quel tipo. Era un regalo di suo nonno. Quando da piccola era giù dimorale la prendeva sempre in mano, la scuoteva e guardava la neve depositarsi sul fondo della pallina, immaginando di essere come quei fiocchi, leggiadri. Lei era così. Sognava a occhi aperti, si perdeva nei dettagli. Amava osservare,analizzare. Era abile in questo. Non era la prima volta che un oggetto catturava la sua attenzione, anzi, capitava molto spesso, ma quella pallina aveva un che di particolare, quasi ipnotico. Peccato che il negozio era chiuso, altrimenti sarebbe entrata a comprarla.
"È bella, vero?" Chiese una voce. (T/N) si girò. Davanti a lei si stagliava un ragazzo che doveva avere all'incirca la sua età. Era molto alto e slanciato. Gli occhi castani si scontravano con il colore molto chiaro dei suoi capelli. Erano di uno strano colore grigio, forse argenteo, ma le luci della vetrina li facevano sembrare molto più chiari, quasi bianchi, come i fiocchi di neve che stavano cadendo intorno a loro. Aveva un neo appena sotto l'occhio sinistro. Indossava un cappotto blu scuro e, avvolta intorno al collo, una sciarpa arancione. (T/N) rimase un attimo incantata. Era un ragazzo davvero bello, non c'era dubbio.             
"Si, molto. Mi ricorda la mia infanzia." Rispose lei.                                                                             "É strano vedere gente in giro a quest'ora. Abiti qui?" Chiese. La sua voce era davvero dolce e calma.
"Abitavo. I miei genitori vivono qui, sono tornata per le vacanze di inverno. Studio a Tokyo" Rispose (T/N), accennando un sorriso. Quel ragazzo le trasmetteva sicurezza.     "Anche io sai? Sono tornato in città da pochi giorni. Io e i miei ex compagni di liceo ci dovevamo incontrare questa sera. Sono Sugawara Kōshi, a proposito.
"(T/N) (T/C). Molto piacere, Sugawara-san!" Esclamò la ragazza. I due giovani si misero a passeggiare insieme, chiaccherando allegramente mentre guardavano le vetrine.        "Sai Suga-san, ho un debole per la neve. Mi è sempre piaciuta, fin da quando sono bambina." Disse (T/N) guardando il manto bianco che ricopriva il terreno.                                                    "Davvero? Perché?"                                                "Non lo so con precisione a dire il vero. Mi piace il fatto che cada in questo modo così gentile. È leggiadra. E poi mi piace il sapore."                                                            "Il sapore..?" Chiese Sugawara ridendo. La ragazza sorrise, annuendo. Poi, tutto ad un tratto, si mise a saltare come una bambina nella neve, cercando di catturare con la lingua i fiocchi di neve.
"Attenzione! Rischi di cadere (T/C)-Chan!" Esclamò Sugawara.
(T/N) rise:" Tranquillo, Suga-San! Sembri mia madre, me lo dice sempre!"
Le si illuminavano gli occhi. Era.. spensierata. Sugawara la vedeva saltare, cadere, ridere. Lei non si stava facendo problemi. Non le interessava di sembrare una bambina. Non le interessava di farsi male. A lei andava bene. (T/N) lo prese per una mano e lo trascinò nella neve, facendo cadere tutti e due sul manto bianco. Scoppiarono tutti e due a ridere.                            Rimasero in quella posizione per un pó fino a quando (T/N) (non prima di aver fatto un angelo nella neve) si rimise in piedi, tremante per il freddo. Fece un sorriso al ragazzo, porgendogli poi la mano. Sugawara gliela prese, rimettendosi poi in piedi. Non persero tempo e si misero subito alla ricerca di un bar dove riscaldarsi un pó. Per fortuna il bar vicino alla stazione era ancora aperto e, bagnati fradici a causa della neve, si precipitarono dentro. Ordinarono due cioccolate calde e si sedettero a un tavolino. "Fa TROPPO freddo là fuori!" Disse la ragazza, battendo i denti. Si erano sistemati apposta accanto al termosifone e ci avevano appoggiato sopra le giacche bagnate fradice. Ora che si erano spogliati degli ingombranti giubbotti, (T/N) riusciva a vedere ancora meglio Sugawara. Era davvero alto e magro, ma le braccia e le gambe sembravano forti, come sei si allenasse ogni giorno. "Suga-san, fai sport?" Chiese la ragazza.                                                                    "Al liceo ero nella squadra di pallavolo. Ora mi alleno solo per passatempo. E tu, (T/C)-Chan?"                                                   " Ti prego, chiamami (T/N)! Comunque non sono proprio il tipo da sport" ammise la ragazza: "Preferisco di gran lunga stare sul divano a leggere. "Disse, arrossendo. "Però mi piace correre. In città di tanto in tanto vado a fare jogging. "Il ragazzo sorrise, guardandola. Era davvero carina. Sugawara non poteva fare a meno che arrossire, guardandola. Era particolare, unica. (T/N) gesticolava mentre parlava di una qualche ricerca che aveva fatto per l'università. Sorrideva, sempre. Metteva gioia in tutto quello che diceva. E Sugawara ne era rimasto stupito. Quando l'avevo vista davanti a quella vetrina, un guardare quella pallina di vetro, qualcosa l'aveva attirato. Si era avvicinato a lei in automatico. Gli era sembrata triste. E ora era in un bar con quella stessa ragazza che rideva e scherzava parlando del più e del meno. Era stupendo. Si sentiva più leggero. Stava lavorando duro per ottenere dei bei risultati. Tra studi, allenamenti e lavoro faceva fatica a gestire tutto, ma (T/N) gli aveva portato una ventata d'aria fresca. Sugawara se ne rese conto. (T/N) nel giro di poche ore, era diventata importante.
(T/N)  sentiva che era nato qualcosa di speciale. Poteva fare e dire quello che voleva. Non si sentiva giudicata o pressata da quegli occhi marroni. Non doveva per forza essere seria e matura, ma poteva essere se stessa. Quegli occhi gentili la facevano sentire come un fiocco di neve. Tutti e due si sentivano più leggeri. Si era ormai fatto tardi. I due ragazzi, ormai usciti dal bar, camminavano di nuovo per le vie della cittadina. Eme vide la strada di casa sua.                                                                                                                                                            "Ho passato una serata davvero bella, Suga-San. Grazie."  Disse la ragazza.
"Grazie a te, (T/N)-san."  Rispose Sugawara, sorridendo.                                                                   (T/N) lo guardò un attimo. " Mi puoi dare un attimo il tuo telefono?" Chiese. "Uh.. Certo." Rispose lui, porgendo il suo cellulare alla ragazza. Lei armeggiò un po' con i tasti per poi restituire il telefono al legittimo proprietario. Sugawara guardò lo schermo. (T/N)  si era salvata nei contatti con il suo numero di cellulare.                                         
"Sentiamoci di tanto in tanto." Disse lei. Il ragazzo fece un sorriso smagliante. "Certamente!".
Gli occhi della ragazza si illuminarono e lei fece un sorriso per poi correre verso casa sua, salutando il ragazzo con la mano.

Arrivato a casa Sugawara guardò il telefono. Era tentato. Doveva già scriverle? Non le avrebbe dato fastidio? Dopo tutto era molto tardi, magari lei dormiva già. Il ragazzo scossa la testa. Non si poteva fare questi problemi. Aprì la chat ancora vuota e scrisse un semplice "Ciao, sono Kōshi". Dopo pochi minuti sentì il telefono vibrare. La risposta. "Ciao Kōshi! Senti, ci vediamo domani?" Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo, come aveva fatto poi (T/N) alla risposta affermativa di Sugawara.

Ora si sentivano leggeri.

Prima One-Shot! Ci ho messo un secolo a scriverla, ma Suga è uno dei miei personaggi preferiti e volevo dargli una bella storia! Se avete qualche consiglio per migliorare la mia scrittura o trovate qualche errore di battitura vi prego, ditemelo!

Grazie per aver letto!

Eme-chan

Haikyuu x Fem!reader One-Shots [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora