Ti è mai capitato?
Insomma, di sentirti il passato puntato alla tempia?
Di avere qualcuno attorno che sente il vuoto e vuole che tu lo riempia?
Va così, da anni ormai.
Te che parli, io che ascolto, io che parlo e te che guardi il telefono.
Ma questo è solo parte di un disastro più ampio, che ora provo a esplicitare.
Mi guardi, io ti guardo e immagino tantissime cose di cui nemmeno la minima parte si realizzerà, tu ti fermi alle mie iridi.
Ho appena iniziato, mi sorridi, io sorrido e aspetto un tuo bacio appassionato, un ora di distacco totale da tutto e tutti, e tu ti giri, sblocchi il telefono e apri instagram.
Insomma direi che con l'intesa ci siamo, se si vuole descrivere la distanza tra noi e il sole, ci si può prendere d'esempio.
Con me a interpretare il Pianeta Terra, nel quale i suoi abitanti, i quali interpretano i miei pensieri che fanno di tutto per distruggermi.
Con te che solo che ti avvicini mi bruci e appena te ne vai, muoio.
Massí, sto in un limbo, chiuso in un libro, chiuso in tre parole, dicono.
Sottintendo, spero che prima o poi capisci.
Spero che mi capisci.
Spero che capisci.
Spero capisci.
Capisci.
Non posso.
Non posso danneggiarmi ancora.
Non vivo da anni, cosa vuoi prenderti ancora?