Part 1

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Non ho mai odiato l'aeroporto così tanto; dopo l'orrendo viaggio di ben 9 ore che si è prolungato a 12 per via delle turbolenze, abbiamo dovuto aspettare altre 4 ore e per questo motivo sono esausto e non vedo l'ora di andare a letto. Mio padre è impegnato a fare delle telefonate nel frattempo che il taxi arriva e io posso solo aspettare sbuffando visto che ho la batteria scarica.
Dopo finalmente mezz'ora sono in una camera d'hotel molto lussuosa e se non fossi così stanco mi rifiuterei di dormire qui dentro; odio lo sfarzo di mio padre e i suoi vizi del cazzo.
<Luca hai tempo fino a domani per andare a fare l'iscrizione a scuola visto che la settimana prossima inizierà, non voglio più sentire scuse; già ti ho fatto passare per buona la bugia che online non sapessi iscriverti> sentenzia l'uomo che da un po' di tempo a questa parte non riesco nemmeno a guardare in faccia.
<Si, ho capito. Ora la smetti di comportarti come se te ne importasse? Domani ci andrò, ok?> rispondo con acidità
<Certo che me ne importa. Importerebbe anche a lei, è quello che avrebbe voluto> odio quando la nomina, soprattutto in discorsi dove non c'entra; sa che è il mio punto debole e se ne approfitta.
Se lei fosse qui sicuramente non ci troveremmo in questa situazione, vorrei rispondergli ma sono stanco, perfino di attaccarlo. Una parte di me si trattiene anche perché so che lei non ne sarebbe tanto contenta quindi credo sia meglio così.

La mattina dopo rifiuto la colazione in camera e mi dirigo subito verso la scuola; ci vado a piedi, non è molto lontana quindi è facilmente raggiungibile. La struttura è davvero grande e da come ho letto da internet questo liceo è frequentato da più di 1500 alunni. Mi dirigo in segreteria e con sorpresa scopro che mio padre aveva già chiamato e sfruttato le sue conoscenze, io dovevo solo mettere qualche firma di qua e di là. Questa è l'ennesima volta che non si fida di me ma da una parte mi ha fatto risparmiare un bel po' di tempo quindi credo che non glielo rammenterò. Appena esco da lì dentro sento delle voce femminili da destra; mi volto e scorgo due ragazze: una è bionda e abbastanza magra, con un vestitino a fiori e un portamento molto femminile; l'altra invece è mora, con un pantalone nero largo che gli arriva fino alle ginocchia come quelli che indossano i calciatori e una maglia azzurra. Cammina in modo molto più sciolto e raccoglie i capelli in due trecce. Mentre le sto squadrando entrambe, loro nel frattempo mi hanno quasi raggiunto e anche notato; sto per girarmi ed andarmene quando sento che una di loro mi chiama con un 'hei' che mi fa rigirare.
<Ciao amico> è la ragazza bionda a parlare <cosa ci fai tu qui? anche tu sei stato rimandato e stai facendo gli esami?>
<No beh io in realtà sono nuovo e ho appena fatto l'iscrizione per l'ultimo anno> rispondo
<Oh, scusa in effetti hai una faccia nuova> ribatte con uno sguardo che sembra che mi stia facendo una radiografia; l'altra ragazza invece si limita a fissare con uno sguardo serio difficile da resistere e solo ora che è più vicina riesco a notare il suo fisico sotto a quel largo pantalone, veramente niente male.
<Comunque io sono Alessia e lei è Franci> dice la bionda <se hai bisogno di aiuto io adesso dovrei passare al quinto anno, sempre se ho superato gli esami di recupero; mentre lei è una sfigatella del quarto anno>
<Mh ho capito, dubito che ne avrò bisogno ma nel caso so a chi rivolgermi> dico guadagnandomi uno sguardo torvo dalla ragazza mora.
<Bene allora ci si vede in giro, ciao> detto questo trascina la ragazza muta e se ne vanno.
Io rimango per un momento fermo a guardarle andare via. Sono davvero entrambe carine e avrei potuto provarci ma non è questo ciò che voglio in questo momento.
Esco dalla scuola e giro un po' per esplorare la mia nuova città, non è come Miami ma non è nemmeno orrenda. E' inutile ribadire però che il problema non è il luogo in cui mi trovo, è che non mi sentirò mai a casa senza di lei.

i tuoi particolariWhere stories live. Discover now