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Lo stava mangiando, o gli stava facendo qualcosa con i denti. Sbranava e succhiava, emettendo gli stessi rumori che faceva suji, il suo cane, quando mangiava dalla ciotola.
Per un attimo Jimin si irrigidì; tutto il suo mondo era distrutto, e gli sembrava di essere in in sogno. Poi sentì qualcuno che gridava, e la gola gli faceva tanto male, e capì che era lui a urlare.
E poi l'uomo guardo lui.
Alzo la testa e lo guardo. E Jimin capi che il volto di quell'uomo avrebbe infestato per sempre i suoi incubi.
Non perché fosse brutto.
Ma aveva i capelli rossi come il sangue e due occhi dorati che brillavano, quelli di un animale. C'era una luce incredibile in quegli occhi: non aveva mai visto una cosa del genere. Jimin scappò. Sapeva che non avrebbe dovuto lasciare lì Taehyung,ma aveva troppo paura per restare nella tenda. Era un bambino e non era coraggioso, e non poteva farci niente. Si girò e si lanciò tra i due lembi della tenda, sempre gridando. C'è l'aveva quasi fatta. Quasi. La testa e le spalle riuscirono a passare, e sopra di lui Jimin vide i tubi rossi di plastica; ma una mano una mano l'afferrò alle spalle per la camicetta, fermandolo all'istante.
Una mano così forte che Jimin si senti impotente come un gattino.
Ma proprio mentre la mano cercava di tirarla di nuovo dentro la tenda, Jimin vide sua madre. Sua madre l'aveva sentito gridare e si stava avvicinando.
Aveva la bocca aperta gli occhi sbarrati e stava correndo; stava venendo a salvarmi.
"Mammaaaaaaaa!", grido Jimin, e poi si ritrovo di nuovo dentro la tenda. L'uomo la butto da una parte, come un bambino che getta via un foglio accartocciato. Jimin cadde pesantemente e avvertì un dolore forte alla gamba che normalmente l'avrebbe fatto piangere, ma in quel momento non ci fece neanche caso; stava guardando Taehyung, che giaceva per terra vicino a lui.
Taehyung aveva un aspetto molto strano; sembrava una bambola di pezza, con le braccia e le gambe aperte, senza vita. Aveva la pelle bianca, e fissava il soffitto della tenda con occhi vuoti.
Sulla gola aveva due grossi buchi, circondati da sangue, tanto sangue.
Jimin voleva piangere. Aveva troppa paura per gridare ancora; ma in quel momento vide la luce del sole, e una persona. La sua mamma. La sua mamma che scostava i lembi della tenda, ed entrava, cercando Jimin. E fu in quel momento che accade il peggio. Una cosa brutta e assurda,una cosa alla quale la polizia non volle credere, quando più tardi Jimin racconto ciò che era successo. Jimin vide sua madre che la guardava, vide la bocca di sua madre che si apriva, come se stesse per dire qualcosa... E poi sentì una voce normale; era una voce che solo lui poteva sentire, dentro la testa.
Calmati! Va tutto bene. Ma devi stare fermo perfettamente immobile.
Jimin guardò l'uomo. La sua bocca non si muoveva, ma la voce che si sentiva era la sua. Anche sua madre lo stava guardando, e nei suoi occhi c'era un un'espressione diversa: era sempre più rilassata... E stupita. Rimaneva perfettamente ferma, immobile. Poi l'uomo la colpì sul collo, e lei cadde a terra. La testa ricadde sul petto come quella di una bambola di pezza, e i capelli scuri finirono nel terriccio.
Jimin vide tutto e gli sembrò sempre più di vivere in un sogno. Sua madre era morta. Taehyung era morto. E adesso l'uomo stava guardando lui.
Tu non hai paura, gli stava dicendo intanto la voce nella testa. Non sei spaventata. Tu vuoi venire qui.
Jimin sentiva l'attrazione di quella voce; lo stava chiamando a sé, era sempre più vicino. Lo costringeva a testare immobile, gli toglieva ogni paura, e gli stava facendo dimenticare sua madre. Ma poi vide gli occhi dorati dell'uomo, e quegli occhi erano pieni di rabbia. E improvvisamente ricordò quello che voleva fargli
No! A me no!

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Ma salve

Come state?

Spero sia di vostro gradimento lasciate una stellina e un commentino ❤💙

Viki~

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