ᴛʜᴇ ᴀᴠᴇɴɢᴇʀꜱ: ᴛʜᴇ ᴘʜᴀɴᴛᴏᴍ ꜱʜᴀᴅᴏᴡ.

ᴄᴏɴᴏꜱᴄᴏ ᴜɴ ᴛɪᴘᴏ.

Complesso, New York City.
2019.
10:30 a.m.
Sala Conferenze.

ᴀᴠᴇʟɪɴᴇ

La situazione in cui mi trovavo in quel momento aveva tutta l'aria di essere un interrogatorio, e la cosa mi metteva a disagio; gli altri dovettero averlo capito, perché Steve e Tony decisero di restare al mio fianco per non lasciarmi da sola con, testuali parole:"quella serpe con l'occhio solo che sarebbe capace di travisare le tue parole per i suoi scopi". Ero molto grata loro per quella decisione, perché quell'uomo mi metteva suggestione solo guardandomi con il suo solo occhio buono.

Nick era un uomo sui 70 anni, alto 1.89, uomo di colore, pelato, occhi marrone scuro, naso tozzo e largo, labbra sottili e ben delineate incorniciate da un pizzetto nero.
Portava una lunga giacca di pelle nera, una maglietta pesante nera, pantaloni eleganti neri e stivali eleganti di pelle nera; aveva l'aria seria e lo sguardo che mi riservava non era molto amichevole.

Tony doveva essersene accorto, perché chiese, incrociando le braccia la petto «Fury, potresti smetterla di fissarla come se fosse una criminale della peggior specie?»
L'altro lo fissò negli occhi e rispose «Non so che intenzioni ha, Stark, e per quello che ne so potrebbe essere una minaccia.»
Steve intervenne, alterato «Non è una minaccia! È una vittima e siamo qui per aiutarla, non per trattarla da criminale.»
Fury lo guardò «Se volete convincermi...»
Tony lo interruppe «Ti convinceremo, stanne certo.
Poi se avremmo voluto nasconderti tutto questo, ieri non ti avrei contattato...» sospirò «Wilson ha detto che i Guardiani hanno chiesto aiuto a noi ed ha ragione, quindi mettiamo in chiaro che ti abbiamo chiamato per cortesia, ma non cambieremo idea, l'aiuteremo.»
Dovette avere un grande autocontrollo, perché lo fissò in un modo glaciale che avrebbe pietrificato chiunque, poi mi guardò e disse «A quanto pare devo trattarti da vittima, ma per convincermi devo sapere chi sei e cosa ti è successo.»
Mi sistemai meglio sulla poltrona di pelle nera, e dissi «So solo che mi chiamo Aveline Dawson, non ricordo altro.»
Fury mi guardò interdetto «Come non ricordi altro?»
«È come ho detto, non ricordo niente oltre al mio nome.»
«Non è possibile.»
Steve disse «È possibile, Fury, e non lo sta facendo per depistarti.»
«E quale sarebbe la spiegazione?»
«Ha perso la memoria, non ricorda niente della sua vita passata.»
«E com'è successo?»
Steve e Tony si guardarono e quest'ultimo rispose «I Guardiani l'hanno trovata su un pianeta chiamato Morag, a quanto pare dei ladri con poteri l'avevano rapita e avevano usato la Gemma del Potere su di lei, conferendogli dei poteri.
Il prezzo però è stato la perdita della memoria.
I Guardiani ce l'hanno portata ieri, chiedendoci di aiutarla, mentre loro indagano sulla faccenda.
Più di così non sappiamo dirti, brancoliamo nel buio.»
Fury mi guardò «Dicono il vero?»
Annuii «Ogni cosa, però anche se non ricordo la mia vita sono sicura di non essere una cattiva persona e, per quanto può valere per lei, non sono una minaccia.
Sono stata con Peter e gli altri un mese e non ho fatto loro del male, se non mi crede lo chieda a loro.»
Lui incrociò le mani sul tavolo «Sfortunatamente per lei, signorina Dawson, non posso contattare i Guardiani per confermare le sue parole, potrebbe mentirmi per liberarsi di me.»