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"Il papà...lui è...morto"

Le sue parole mi rimbombano in testa, cosa vuol dire? Come? Quando? Dove? Perché?

"Ma-ma cosa stai dicendo?" Chiedo, con una risatina nervosa, che interrompo subito quando vedo anche le mie sorelle in lacrime.
"No, no non è vero" dico, appoggiandomi alla parete.
Mia mamma mi raggiunge e appoggia una mano sulla mia spalla.
"Lili, il papà era ammalato già da un po', non c'era niente che noi potessimo fare..."
"Da un po' di tempo?!" Chiedo, quasi urlando. "Quindi tu lo sapevi già?"
"Si Lili, ormai da un anno" ammette lei.
"E mi hai mandato qua? Chiusa in questa cazzo di scuola, tenendomi lontana mentre lui stava morendo?!" Sono incazzata nera, come ha potuto tenermi lontata nel momento in cui dovevo invece stargli più vicino?
"Lili, non volevo lo vedessi in quello stato, saresti stata malissimo, proprio come me"
"Non era una scelta che spettava a te! Io volevo esserci! E invece ero qua, e non sono nemmeno riuscita a dirgli addio!"
"Lili mi spiace tanto..." sussurra mia mamma, cercando di abbracciarmi.
"No" la spingo indietro "andatevene via! Tutti!" Urlo.
"Lili..." cerca di dire Chloe, ma subito la interrompo.
"Andatevene, voglio stare sola"
Si guardano tra loro, mentre mia madre tira su col naso, uscendo dalla stanza con le mie sorelle
"Non volevo farti stare male" sussurra.
"Troppo tardi" dico, mentre una lacrima mi riga il viso.
Escono in silenzio dalla mia stanza, lasciandomi da sola, nel silenzio totale interrotto solo dai miei profondi respiri.
Vorrei spaccare tutto, scappare, urlare, piangere... non ci posso credere, non riesco a metabolizzarlo, non penso di aver ancora realizzato.
Ed eccole, le lacrime che ininterrotte mi rigano il viso, mentre cerco di trattenere i singhiozzi.
Se n'è andata una parte di me, un pezzo del mio cuore si è rotto, e non ho nemmeno avuto la possibilità di stargli accanto, di dirgli che gli voglio bene con tutta la mia anima.
Ho bisogno di respirare, di sentire aria nei miei polmoni che adesso manca.
Senza curarmi di niente e nessuno, esco dalla mia camera e inizio a correre, non so nemmeno dove, ma io corro...

***
Il fiato mi manca, forse perché sto correndo senza sosta da più di 20 minuti, e la vista offuscata dalle lacrime non mi permette nemmeno di vedere chiaramente dove io mi trovi.

Decido di fermarmi e di guardarmi attorno. Sento il rumore delle onde vicine a me, e un albero enorme che mi sembra molto familiare.
Devo sedermi, oppure penso di svenire in questo momento.
A passo lento mi avvicino all'enorme quercia, asciugandomi le lacrime, e con la schiena mi appoggio al tronco, scivolando per terra fino a quando mi ritrovo seduta.
Ma cosa sto facendo? Sto correndo mentre la luce diventa sembre più debole e il sole si sta nascondendo dietro l'oceano. I miei singhiozzi però non si interrompono, e riecheggiano nell'aria silenziosa.

Tra l'erba secca sento come dei passi avvicinarsi a me, e velocemente mi asciugo le lacrime, sperando non sia qualcuno che conosco.
"Ehi, tutto bene?" Una voce da lontano si avvicina lentamente, quasi fosse spaventato dal farmi scappare.
Giro lo sguardo per vedere chi sia, e rimango scioccata nel vedere che Cole si trova davanti a me, in piedi, con la mia stessa espressione.
"Lili?" Chiede, cercando di guardarmi attentamente a causa della poca luce.
"Stai bene?" Chiede avvicinandosi piano.
Rigiro lo sguardo verso le mie ginocchia, asciugandomi il viso.
"Stai piangendo?" Continua a chiedere, senza però ricevere una risposta.
"Aspetta tieni" dice, togliendosi la sua giacca da football e sedendosi affianco a me, avvolgendomela sulle spalle.
Non riesco a guardarlo, mi sento così in imbarazzo, non volevo che qualcuno mi vedesse in queste condizioni.
"Lili, mi spieghi cosa è successo? Perché sei qua al freddo mentre piangi?" Il suo tono è caldo e rilassato.
Ma vedendo che ancora una volta non do una risposta, inizia ad insistere ancora di più.
"Ti prego dimmi cosa è successo" sussurra, appoggiando una mano sul mio braccio.
Rimango a guardare quel tocco, la sua grande mano mi avvolge, facendomi sentire piccola e...protetta.
Sposto poi lo sguardo sui suoi occhi, che mi guardano attentamente, mentre io tiro su col naso, respirando appena.
"Ti puoi fidare di me" sussurra, stringendo un po' la presa.
Con le labbra tremanti prendo un bel respiro, buttando poi via tutta l'aria che avevo in corpo.
Vorrei sfogarmi, urlare, dire quello che provo, e se non lo faccio adesso penso di poter scoppiare da un momento all'altro.
"Mio padre..." inizio a dire, con la voce rotta dal pianto "lui era, malato, e io non lo sapevo, e lui ora è... m-morto" le lacrime riniziano a scendere lungo le mie guance data la fatica a pronunciare l'ultima parola.
Prima di coprirmi la faccia con le mani per la disperazione, vedo nel volto di Cole un'espressione sconvolta e schiude leggermente le labbra, lasciando la presa dal mio braccio.
"Lili..."
"Io nemmeno lo sapevo, capisci?" Dico, arrabbiata con mia madre ed iniziando ad urlare "e nessuno mi ha detto mai un cazzo! Io non c'ero, quando lui stava soffrendo, quando lui è morto! Io non c'ero!"
Cole velocemente mi prende i polsi e mi gira verso di sé.
"Ehi Lili smettila" cerca di tranquillizzarmi.
"No, tu non capisci!" Continuo ad urlare.
Con una mossa rapida si avvicina a me, avvolgendomi tra le sue braccia, e accarezzandomi la testa.
"Io non c'ero..." singhiozzo.
"Shh, non è colpa tua"
"Io non c'ero..." continuo a dire, adesso in un sussurro a causa del pianto ininterrotto.
Le sue braccia mi avvolgono completamente, e grazie ad esse e alla sua giacca mi sento avvolta e calda.
Non riesco a pensare al fatto che siamo appiccicati l'uno all'altro, al momento ho altro a cui pensare. Senza esitazioni, prendo tra i pugni la sua maglietta, continuando a piangere, e sprofondo la testa nel suo petto, mentre la sua mano continua ad accarezzarmi i capelli e a cullarmi.
"Shh..." mi sussurra all'orecchio, causando in me il silenzio che cercava.
Finalmente mi calmo e rinizio a respirare quasi regolarmente, ancora avvolta tra le sue braccia.
"Mi spiace tanto... e non lo dico così per dire, ma perché una ragazza come te non si merita questo..."
Le sue parole mi stupiscono, so che in questo momento è sincero, lo posso sentire, lo sento dal suo tono, dal suo calore, dai suoi gesti, dal suo tocco. Era proprio quello di cui avevo bisogno in questo momento.
Mi stacco lentamente da lui, restando però ancora abbastanza vicina da avere i suoi occhi proprio davanti ai miei.
"Non ti farò domande, né ti forzerò a raccontarmi cosa è successo, ma se vuoi parlare, io ci sono, ci sarò sempre"
Chiudo gli occhi e annuisco leggermente, mordendomi le labbra per evitare di scoppiare ancora in lacrime.
Con la mano cerca di scaldarmi un braccio accarezzandomelo dolcemente, e con il suo tocco subito mi tranquillizzo, sapere di non essere da sola adesso mi fa stare più tranquilla.
Una folata di vento ci fa capire che forse si è fatto tardi, e a meno che non vogliamo prenderci la febbre, sarebbe meglio andare in un posto chiuso.
"Ti accompagno in camera" afferma, alzandosi e aiutandomi a fare lo stesso.
"Cazzo..." impreco "ho dimenticato la chiave"
"Beh bussa a Camila e Madelaine"
"No loro sono alla serata campeggio e dormono fuori in tenda, è una tradizione del campus o qualcosa del genere" dico, mettendomi una mano tra i capelli. Cosa faccio adesso? Dove cazzo dormo?!
"Anche Kj e Charles sono alla serata campeggio" dice, non capendo a cosa mi possa servire questa informazione.
"Magari tu..." inizia a dire, un po' titubante "potresti venire a dormire da me"

*****
Spazio autrice
Ciao!!!
Cosa succederà adesso secondo voi in camera di Cole?
Fatemi sapere le vostre ipotesi nei commenti.
P.s. quanto è carino Cole in versione ragazzo protettivo???
Commentate e VOTATE ❤

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