Fɪʀsᴛ ʟᴇᴛᴛᴇʀ

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                                         14 Gennaio, Seoul

Caro Jimin,
Mi manchi incondizionatamente.
Senza di te sembra tutto vuoto, tutto grigio, come se nulla avesse senso.
Il tuo sorriso illuminava non solo le mie giornate, ma anche la mia vita. Eri la mia luce, la mia promessa; il mio tutto.
I due anni, undici mesi e sei giorni che abbiamo passato insieme sono stati i migliori della mia vita e gli unici in cui sono stato felice, nel vero senso della parola.
Mi dispiace che sia andata in questo modo, un ragazzo come te non doveva subire questa sorte; ti meritavi di meglio.
Meritavi anche meglio di me, che con il mio carattere freddo e distaccato non sono riuscito a lasciarmi andare totalmente e dimostrarti tutto l'amore che provavo, provo e proverò per sempre.
Ricordo ancora la prima volta che ti ho visto: eri al parco vicino a casa tua, le prime foglie autunnali stavano cadendo creando uno strato bagnaticcio sul terreno, risultato anche della pioggia della notte precedente.
Un po' per la tua sbadataggine e un po' per il suolo in quelle condizioni, scivolasti e io mi affrettai a venirti in soccorso. Una volta alzato potei ammirarti appieno: indossavi una giacca di pelle nera come i tuoi occhi, jeans del medesimo colore e una dolcevita bianca. I tuoi capelli erano di un marrone scuro, come i tronchi degli alberi che ci attorniavano e sembravano soffici come le nuvole. Mi rivolgesti un sorriso ringraziandomi educatamente e presentandoti.
<Mi chiamo Park Jimin.> dicesti con un accenno di inchino.
<Min Yoongi.> feci altrettanto.
Le tue labbra si curvarono in un sorriso.
<Bel nome, originale.>.
<Grazie, me lo dicono in molti.> risposi imbarazzato.
Tu continuasti a sorridere e io mi beai di quella visione eterea. Eri, sei e sarai la più bella creatura esistente.
<Yoongi> mi richiamasti <tieni, questo è il mio numero.>.
Mi consegnasti un pezzetto di carta con il tuo numero di telefono scritto con una grafia ordinata ed elegante.
<Come mai mi stai dando il tuo numero?> chiesi in modo un po' burbero.
Nel tuo sguardo notai una scintilla di delusione per un istante, ma non demordesti.
<Perché spero che tu mi scriva stasera.> mi dicesti con uno sguardo profondo e le guance lievemente arrossate. Sei sempre stato il più coraggioso dei due nella coppia.
<Ah ok...> risposi titubante.
<Beh, grazie per avermi soccorso. Scrivimi Yoongi!> esclamasti mentre te ne andasti con un piccolo inchino.
Io rimasi lì immobile a vedere la tua figura sparire tra le altre persone e gli alberi tinti del marroncino autunnale.
Inutile dire che quella sera ti scrissi.

Fɪᴠᴇ ʟᴇᴛᴛᴇʀs [ᴍ.ʏɢ x ᴘ.ᴊᴍ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora