Doug ha letto abbastanza. Non ce la fa più. Anche lui ha sofferto per ciò che ha fatto. Sa che è egoista pensare che anche lui sta male, infondo ne ha semplicemente pagato le conseguenze. Però non regge più. Vuole Michael. Vuole abbracciarlo. Sfogarsi. Scusarsi. Vuole promettergli che rimarrà. Che non scapperà più. E soprattutto vuole proteggerlo. Da tutto il dolore. L'ha fatto soffrire abbastanza. Ora vuole solo che il suo puffo sia felice. Proprio per questo è uscito in fretta di casa. Anche se è notte fonda. Anche se fa freddo. Conosce bene il minore. Sa che non è a casa. Non gli avrebbe mai scritto tutto quello se avesse rischiato di piangere facendosi sentire dai genitori. Sa che è in giro per la città. Sa dove trovarlo. E infatti il suo puffo è dove si aspettava. Davanti ad un parchetto, c'era Michael. Stava fissando il vuoto, le mani nelle tasche della felpa. In silenzio il viola gli si avvicinò, per poi mettergli le mani sugli occhi. Aspettò. Non disse niente.
«Sei qui...» sussurrò il celestino, sentendo gli occhi tornargli umidi.
«Mi dispiace Mike»
Le mani del viola scesero dai suoi occhi alle sue spalle, finché il ragazzo più alto non si sporse più avanti in modo da poterlo abbracciare da dietro.
«Avrai le occhiaie se non dormi. Odi avere le occhiaie» commentò Michael, nonostante non volesse che il maggiore se ne andasse.
«Posso sopportare le occhiaie per una volta» fu la tranquilla risposta di Doug.
«Vattene...» gli disse debolmente il minore, cercando di staccarsi dall'abbraccio senza impegnarsi davvero nell'impresa.
«Mi dispiace» ripeté il viola, quasi come se non l'avesse già scritto e detto numerevoli volte.
«Non dovevo lasciarti. Dovevo parlartene. Dovevo farmi avanti. Non dovevo avere paura»
«Sei un idiota...»
Calde lacrime iniziarono a scendere sulle guance del più basso, che era stanco di trattenerle. Si rigirò tra le braccia del maggiore, così da poter essere di fronte a lui e ricambiare l'abbraccio. Era stanco. Stanco di imbarazzarsi. Stanco di piangere. Stanco di arrabbiarsi. Voleva solo Doug. Voleva essere abbracciato da lui. Confortato. Per una volta, voleva solo lasciarsi completamente andare a lui. Per smettere di soffrire. Perché non reggeva più. Il viola ne restò un po sorpreso, ma non perse tempo e lo strinse a se.
«Sono qui, ora. Non ti lascio più»
Michael non disse niente. Non gli disse che quelle parole gli sembravano false. Non gli disse che voleva i fatti. Non gli disse nulla. Annuì contro il suo petto, come se gli credesse ciecamente. Si lasciò accarezzare i capelli, si rilassò. Forse, questa volta, poteva perdonarlo senza far storie. Forse, poteva ricambiare il stranamente casto bacio che il viola gli stava donando. Forse, adesso, poteva lasciarsi amare e amarlo.Fine
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Gomen'nasai Mike-chan
Fanfiction"Finale di "Continua a scrivermi"„ Doug ha letto abbastanza. Non ce la fa più. Anche lui ha sofferto per ciò che ha fatto. Sa che è egoista pensare che anche lui sta male, infondo ne ha semplicemente pagato le conseguenze. Però non regge più. Vuole...