Chapter two.

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«Mamma sono a casa!» urlo appena rientrata da scuola, «ciao principessa» dice una voce che riconosco subito, vado in cucina e trovo il mio papà, era tornato dal viaggio di lavoro a Roma. Tutta felice gli vado in contro e lo saluto affettuosamente, poi, dopo le coccole, gli chiedo, senza molti giri di parole, la cosa più ovvia: «che cosa mi hai portato dalla città dei miei sogni?», «ma non era New York la città dei tuoi sogni?» risponde con un'altra domanda per distrarmi, ma io puntata sul regalo gli dico: «dovresti sapere che New York era la città dei miei sogni, ma ora dato che ci vivo, o almeno sono a un'ora di distanza, è Roma! Che per precisare prima era la seconda. Comunque tornando al regalo... Allora??», mio padre si mette a ridere e inizia: «beh.. Sei ansiosa eh?? Allora non ti faccio più aspettare, va' in camera tua», la mamma ride di sottecchi e guarda mio padre con occhi lucenti come se fosse una ragazzina della mia età innamorata totalmente; Ma l'amore non ha età giusto? Quindi un vampiro di cento settantadue anni va bene?? Mmmh... Mentre stavo riflettendo sull'amore e correndo per le scale di camera mia inciampo in un gradino e mio padre, che mi ha visto da giù, si è girato per non far vedere che stava ridendo. Comunque mi rialzo subito e entro in camera mia. Le prime cose che vedo sono nel mio letto, un piumone meraviglioso e un cuscinetto con la stampa di tutti i monumenti di Roma, compreso il Colosseo. Ma il bello è trovare un armadio tutto in stile medievale! mentre lo osservo penso: "ho sempre desiderato essere una principessa medievale, con quei bellissimi abiti così maestosi e ricchi di gioielli... Peccato che al posto di essere corteggiata da bellissimi uomini e vivere in un castello enorme, o magari, prigioniera nella torre di un drago dove un cavaliere dagli occhi di ghiaccio mi salva sconfiggendolo e finendo con il 'E vissero per sempre felici e contenti', sono la ragazza strana che ammazza demoni da sola o con il suo vampiro che... Non è più suo".

Mentre sono ancora stupita e contentissima di questi regali vado da mio padre e lo abbraccio fortissimo, poi mi guarda e mi da una scatolina dicendomi: «aprila, è un anello portafortuna. Devi averne molta cura e indossarlo SEMPRE, è un'oggetto speciale. Ti proteggerà, e può sconfiggere il male avendo un'anima pura, un cuore che sa amare... E la sicurezza di una persona come te». Io rimango per un po' senza parole e poi dico: «oh papà... Sarò molto prudente, più di quanto tu possa pensare. E poi, è stupendo!», «Fidati tesoro, so che sei speciale e io non lo penso affatto, lo so con certezza».

Solo dopo quella stupenda frase noto la lacrima di gioia che riga il viso innocente e forte di mia madre e il bellissimo ciondolo che ha appeso al collo. Il mio anello è argentato con il segno dell'infinito con dei piccoli strass, o meglio con dei bellissimi diamanti... E all'interno ha dei segni, delle lettere capovolte che lette nel verso giusto sono: 'HAZLSSN' dopo che mi accorgo della loro presenza dico a mio padre: «che sono queste lettere?» lui ride e poi dice: «le lettere di persone che ti amano, lo capirai col tempo o forse anche adesso». Io rimango perplessa ma poi capisco: H=HARRY(?) S=Sam, ovvio S=Sofia, ancora ovvio Z=ZAYN(?) N=ma chi diavalo è che inizia con la N? L=.....LIAM, detesto ammetterlo ma è l'unica persona che mi passa per la testa con quella lettera oltre Louis, ma il mio fratellone ormai non c'è più... e la A di chi è? Non conosco nessuno con questo nome... Ma lo scoprirò. «Dove l'hai comprato?» Chiedo indagando a mio padre, lui risponde: «è un segreto, posso solo dirti che è speciale e viene da un mondo speciale». Quando dice ' da un mondo ' capisco che ha a che fare, almeno in parte, con il soprannaturale, oppure è tutta una coincidenza.

IL ciondolo di mia madre è molto particolare, un medaglione ovale, anch'esso argentato, con una sorta di drago-lupo mischiato a un occhio, tutto ricoperto di zaffiri.

La notte, dopo una meravigliosa cena in famiglia piena di racconti di papà, mi ritrovo coricata al letto sotto le coperte, con l'anello in mano. Lo osservo a lungo e penso a cosa avrei potuto fare se ce l'avessi avuto prima. Il primo pensiero è andato a Liam mentre penso, penso e ripenso a tutte le vite in più che avrei potuto salvare e al viso di Liam, cado in un sonno profondo.

Verso le quattro mi sveglio perché sento un leggero frescolino, mi giro a guardare la finestra e la vedo socchiusa. "Strano" penso, "ero certa di averla chiusa". Incuriosita dalla cosa mi alzo e vado ad aprirla del tutto, mi affaccio e, in lontananza, vedo un uomo, o meglio un ragazzo, che corre velocissimo, per un attimo si gira di scatto e guarda verso la finestra, chiudo gli occhi per schiarirmi la vista e vedere meglio ma lui è scomparso. La cosa che mi ha turbato, che mi ha fatto salire i brividi alla schiena fino a farmi tremare di paura è stato l'impermeabile, quell'impermeabile, ne ero sicura era il suo, quel ragazzo era Liam... Troppo stordita e angosciata torno a letto e faccio finta che non sia successo niente, che è stato solo frutto della mia immaginazione e ossessione per lui, pentendomi di non averlo seguito. Provai a dormire di nuovo ma il pensiero fisso di lui che scappa dalla mia finestra mi tormentava, così restai sveglia tutta la notte a pensare.

La mattina seguente sono in cortile con Sofia, alla ricreazione le parlo tutto il tempo dei miei sospetti e della mia nottataccia. Lei pensa che io sia una pazza, ossessiva, paranoica innamorata... E forse ha ragione.

Continuiamo a parlare di argomenti "Liamesiani" che non sembravano molto inquietanti, quando rivedo la sagoma della notte prima girare un angolo. Determinata a scoprire chi era davvero inizio a correre, lui si gira e d'un tratto, in un unico respiro affannato lo riconosco, in quei pochi secondi che mi ritrovo in trance lui scappa. Avevo ragione. Il cuore va' a mille e solo dopo pochi ma intensi secondi riuscii a parlare, con la voce spezzata dai singhiozzi e in preda al panico riesco a dire solo due parole senza interrompermi: «è lui...». Sofia cerca di calmarmi ripetendomi parole rassicuranti, ma non funziona. In quel momento invidio la sua fermezza nel parlare, di solito ero io quella che stava sempre calmissima.

Siamo tutte e due coricate a casa mia e stiamo guardando "The vampire diaries" tanto per stare in tema. Finito l'episodio, essendo ancora presto decidiamo di mettere un dvd ma non avendo tanta voglia di guardarne uno parliamo di come ci troviamo qua tralasciando l'argomento "Liam".

Sono le 11:40 e Sofia a un certo punto mi dice:«ma non credi che se ci vede sveglie non entra? è quasi mezzanotte e poi sembrerà che abbiamo pianificato una trappola per lui», «beh io dentro di me ho pianificato tutto, tu non lo so... Ok si dormiamo però». È Mezzanotte e 15 e Liam non si è fatto ancora vivo. Assonata dalla notte scorsa, poggio l'anello sul comodino e alla fine crolliamo entrambe.

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DRIN,DRIN***... «Nooo!!» esclama Sofia mettendo il viso sotto il cuscino. «Dai alziamoci dobbiamo andare a scuola» gli dico sbadigliando e stropicciandomi gli occhi. «Altri cinque minuti» dice Sofia ma io la butto giù dal letto bruscamente e finalmente si sveglia: «Ehi! Sam, lo sai che sono molto sensibile appena sveglia!», «si, si certo come dici tu... Io vado a lavarmi, va'!».

Sono le 8:10 e stiamo per uscire di casa quando mi accorgo che il mio anello non è più sul comodino. Inizio a urlare, piangere e cercare come una disperata in ogni angolo della casa ma non lo trovo. Quella mattina non pensai ad altro che al mio anello... Chissà dove poteva essere!... Alla ricreazione siamo state con Harry e Zayn tutto il tempo ma io non stavo seguendo il discorso sull'occulto che stava facendo loro Sofia, pensavo solo al mio anello. Dovevo scoprire dov'era finito. E se durante la notte Liam fosse entrato in camera senza che io e Sofia ce ne accorgessimo e avesse preso l'anello? Non si sa, magari mi stavo facendo troppe paranoie ed era finito sotto l'armadio, ma qualcosa non andava... Me lo sentivo.

Per tutta la giornata sono stata distratta, a danza non ho seguito niente e Vichy, la mia insegnante, si esasperò a tal punto di mandarmi via dalla lezione. Non riuscivo a pensare ad altro.

-22/10/2013-

Caro diario, sono le 3:57 di notte e io non riesco a chiudere occhio. Scusa se in questi giorni non ti ho scritto ma sono stata impegnata con la scuola, la danza e il mio papà che finalmente è tornato. Da Roma mi ha portato, a parte il piumone e l'armadio in stile medioevale, un anello meraviglioso, con il segno dell'infinito e credo che moto probabilmente sia speciale, ma non in senso speciale per me come legame familiare, ma proprio speciale in termine soprannaturale. Il problema è che oggi è scomparso e io sono disperata, devo assolutamente trovarlo, se no non so come potrà finire. Ora è meglio che vado a dormire, domani assieme a Sofia lo cercherò e star pur certo che lo troverò... A qualunque costo.

Sam.

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