Siete mai arrivati in quel momento della vostra vita in cui avete tutto quello che una persona possa desiderare? Amici che vi rispettano, un partner che vi ama, una famiglia sana e completa, soldi quanto bastano per non farvi mancare nulla e voti eccellenti a scuola oppure vita serena al lavoro. E, nel caso in cui tutto questo sia più o meno nella vostra vita, vi siete mai soffermati a pensare se siete felici?
Ecco, non fatelo per nessuna ragione al mondo. Nell'esatto istante in cui proverete a rispondere a questa domanda non solo non ce la farete in modo positivo ma inizierete anzi a pensare a tutte le cose negative della vostra apparentemente felice vita. Poi inizierete a sentirvi in colpa, come potete essere non-felici quando avete tutto quello che una persona possa desiderare? Inizierete a pensare ai poveretti a cui è morta una persona cara, ai disoccupati, ai single, ai malati, l'elenco potrebbe continuare, e vi sentite uno schifo. Come potete voi che (apparentemente) avete tutto, sentirvi non-felici? Ecco, se siete riusciti a seguirmi fino a qui, io dall'alto della mia terza superiore vi svelerò un segreto: l'essere umano, in quanto essere umano non può essere felice. Perché infondo siamo solo un corpo (scusate ora la poca ortodossia) riempito di sterco. Non possiamo essere felici perché non saremo mai appagati, in quanto nessuno è perfetto, nessuno potrà mai essere felice perché desidererà sempre qualcosa in più, qualcosa che non ha e di cui sentirà la mancanza per tutta la vita. Questo io lo definirei il Vuoto. Un Vuoto assolutamente incolmabile poiché deve essere riempito con la perfezione appunto irraggiungibile. Chi vi dice " Ah, sono una persona davvero felice " non si è semplicemente mai soffermato a pensarci davvero (e per lamor del cielo non fateglielo assolutamente notare in alcun modo). Con questo non voglio infrangere i sogni di nessuno, sicuramente se avete iniziato a leggere uno scritto con questo titolo vuol dire che qualche dubbio in partenza ve l'eravate anche fatto e qualche domanda posta, o magari è successa anche a voi una cosa simile. Se invece non siete in quell'apparentemente agiata situazione, non infastidite i non-felici dicendo " Come puoi tu, capire la mia sofferenza? " perché amico mio, alla fine dei conti soffriamo tutti di questa terribile malattia che si chiama essere un essere umano.
Lunica differenza che cè tra un non-felice e una persona a cui manca una delle cose sopra elencate e che è quindi propensa a pensare che gli altri siano felici è questa: le cose sopra elencate sono una certezza condivisa per il raggiungimento della felicità, quando non si possiede una di queste certezze si pensa che la vita possa migliorare in modo significativo nel momento in cui si acquisisce la parte mancante. Ma il punto è proprio questo: a noi non manca quella cosa in particolare, l'oggetto del nostro desiderio, abbiamo solo l'illusione che sia essa stessa a mancarci; a noi semplicemente Manca. Manca quella cosa inesistente che noi pensiamo colmerebbe il Vuoto. Questa è l'unica differenza ed è per questo motivo che le persone sopra citate siano più propense ad arrabbiarsi quando un non-felice esprime la sua infelicità, per il resto siamo tutti freneticamente alla ricerca di qualcosa che non si può raggiungere.
In realtà, lo stato di apparente felicità che viviamo quando non siamo tristi non è falso. Ci sono infatti periodi della nostra vita, quelli che noi definiamo felici, che sono semplicemente uno stato di non-tristezza. La felicità infatti non può essere considerata semplicemente come una mancanza di tristezza. È come la temperatura che sentiamo sulla nostra pelle: ci sono momenti della nostra vita in cui sentiamo freddo, paragonabili alla tristezza; periodi della nostra vita in cui sentiamo caldo, paragonabili alla felicità con l'unica differenza che il calore lo possiamo provare mentre la felicità è apparenza; infine ci sono quei momenti in cui stiamo bene, non abbiamo né caldo né freddo, paragonabili infine a quasi la totalità della nostra vita. Questi momenti sono i più frequenti della nostra vita ed è per questo motivo che parliamo di vita felice. Noi esseri umani siamo abituati a ragionare per contrari, sempre. Quello che non è caldo è automaticamente freddo, quando non cè luce allora deve essere presente il buio, se un oggetto non è bianco allora sarà nero, ma ci dimentichiamo che tra un estremo e laltro ci sono davvero un'infinità di gradazioni diverse di temperatura, di luci e colori, che possono tranquillamente essere belle quanto gli estremi se non addirittura di più.
Abbiamo tramutato il mondo in uno schifo e siamo lunica creatura esistente, almeno su questo pianeta, che è riuscita a far diventare uno schifo anche la sua stessa esistenza. Nel momento stesso in cui Quella scimmia ha iniziato ad utilizzare un qualunque tipo di ragionamento evoluto rispetto al normale, noi siamo diventati schifo. Una persona un giorno mi chiese secondo me quale fosse lo scopo ultimo dell'universo. Ecco, secondo me lo scopo dell'universo era creare qualcosa di perfetto che bastasse a sé stesso e che vivesse per sempre, ma purtroppo siamo capitati noi, l'imperfezione nella perfezione.
Alcuni filosofi lo chiamavano l'odio o il male, alcuni convinti che dovesse esistere per far funzionare le cose, altri invece, cercavano di evitarlo e di aiutare gli altri ad evitarlo a tutti i costi. Ecco, questo male in qualche modo siamo diventati noi. La natura nel suo complesso è perfetta. Basta guardare come ogni piccolo organismo attraverso la sua sola esistenza riesce a dare un contributo importante all'intero cosmo ed è parte integrante di esso.
Solo noi non abbiamo uno scopo, vaghiamo da una città all'altra distruggendo quasi senza nemmeno accorgercene tutto quello che l'universo ha costruito in miliardi di anni di tempo con fatica e dedizione, cercando di incastrare tutti i tasselli al posto giusto per completare il puzzle. Noi siamo quella sorellina fastidiosa che vuole giocare con il fratello-universo a tutti i costi mentre lui sta cercando di completare il suo meraviglioso puzzle, allora noi per dispetto gli nascondiamo alcuni dei pezzi o distruggiamo alcune parti che lui ha costruito senza accorgerci che, così facendo, non stiamo per raggiungere il nostro obiettivo, stiamo invece ancora di più posponendo il momento in cui finalmente riusciremo a giocare con lui.
Siamo la sorellina fastidiosa dell'universo che vuole di più e che non pensa ad altro che alla sua felicità senza accorgersi che non potrà mai raggiungerla, detto questo aggiungo che l'universo purtroppo non riuscirà, se non quando l'essere umano si estinguerà, a portare a termine il suo obiettivo anche se credo che con la nostra estinzione verrà persa una parte importante che non siamo noi, ma il pianeta su cui abitiamo e che stiamo distruggendo. Un giorno uno scienziato importante disse L'uomo sarà l'unica creatura vivente che si estinguerà per stupidità, e io non posso fare a meno di essere d'accordo.
Alla fine di questo discorso in cui abbiamo ragionato sulla felicità, cosa per me ancora irraggiungibile dall'uomo, mi sono accorta di un semplice fatto che può portarci a vivere finalmente liberi.
Ed è con questa ultima frase che vi lascio alle vostre riflessioni, l'uomo, come detto inizialmente, non può essere felice ma, per vivere, non ha bisogno di essere felice. Solo capendo questo vivremo in pace.
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L'uomo non può essere felice
PoetryPrima di leggere quanto scritto all'interno di questo "libro" ascoltatemi attentamente. Quanto scritto all'interno sono riflessioni personali della sottoscritta. Non sono aperta a dibattiti sulla questione né accetterò critiche di alcun genere. Se c...